Buddy Holly, Richie Valens And Big Bopper, credits web
Buddy Holly, Richie Valens And Big Bopper, credits web

È una fredda serata di febbraio. In un locale di Clear Lake, nell’innevato stato americano dell’Iowa, è appena terminato un concerto di rock’n’roll. Si sono esibiti tre giovanissimi artisti, Dione and the Belmonts, The Big Bopper e Richie Valens. L’headliner è Buddy Holly.

L’età dei primi, più o meno, si aggira intorno ai 17 anni. Richie Valens, che li ha compiuti da pochi mesi, è il più celebre tra loro, grazie alla sua hit La bamba. Buddy, invece, è già una star, in piena ascesa, nonostante abbia appena 22 anni.

Hanno intrapreso questo tour nel nord degli Stati Uniti perché è il momento giusto, perfetto per far conoscere la propria musica. Da pochi giorni è il 1959 e il rock ‘n roll sta soffiando impetuoso, come un vento che promette di travolgere l’intera cultura occidentale.

Non c’è un attimo da perdere, nemmeno un giorno del tour. Per questo, nonostante la bufera di neve che imperversa quella notte, è fondamentale raggiungere la prossima città.
Ecco perché bisogna trovare una soluzione quando il motore del bus col quale viaggiano gli artisti decide di non accendersi. Qualunque soluzione.

È ormai mezzanotte, il freddo comincia a diventare insopportabile, e di soluzione ne resta una sola: affittare un aereo privato. Se ne occupa Buddy Holly, colui che, come nome altisonante del tour, sta investendo in questo tour una grossa fetta della propria carriera.
Ma tutto ciò che trova, a quell’ora e con quelle condizioni atmosferiche, è un piccolo velivolo pilotato da un ventenne con poca, pochissima esperienza.

Il velivolo è talmente piccolo che ci possono viaggiare soltanto in tre, oltre al pilota. Buddy Holly ha un posto assicurato per diritto di celebrità, un altro ce l’ha Big Bopper per diritto di anzianità. Per il terzo se la devono vedere il chitarrista turnista Tommy Allsup e Richie Valens.

Scelgono di giocarselo nel modo più semplice, perché sia il destino a scegliere al posto loro: una monetina, testa o croce.
Vince Ritchie Valens.

E la mattina seguente il suo corpo verrà trovato accanto a quello di Buddy Holly, su un campo di granturco poco distante dalla pista di decollo, sei metri più in là rispetto alla carcassa dell’aereo. 45 metri dopo ci sono i corpi di Big Bopper e del giovane, inesperto pilota.

Ritchie Valens – Credits: by Michael Ochs Archives/Getty Images)

Il giorno in cui la musica morì


Quel che successe il 3 Febbraio di 62 anni fa è stata una di quelle tragedie che restano marchiate indelebili nella memoria storica di una cultura. Soprattutto se quella cultura dominerà un intero secolo, come quella rock ‘n’ roll.

La forza emotiva che colpisce di fronte a eventi come questo, spesso, lascia senza parole. Ci si convince che la ragione non abbia la capacità di trovarci un senso: per questo si è certi che di eventi simili non se ne possa dire nulla, che il silenzio li racconti meglio di qualsiasi parola.

E forse è davvero così: non si può dire nulla di quel 3 febbraio 1959.
Ma solo se si parla la lingua della ragione, quella della logica comune che pretende di trovare il significato di tutto quel che ha di fronte.

Ma per fortuna, la conoscenza non è tutto quello che possediamo.
Abbiamo una sensibilità che parla un altro linguaggio, legandosi senza paura dalle necessità logiche.
Ad essa appartiene l’arte. E quindi la poesia, la musica.
Anche quella che morì quel gelido 3 Febbraio del 1959.

Buddy Holly- Credits: web

Oltre il silenzio c’è la musica

Perché c’è una canzone che ricorda quell’evento. Tutti, almeno una volta, hanno sentito il suo ritornello, forse grazie alla cover fatta da Madonna. S’intitola American Pie.

L’ha scritta un musicista poco conosciuto alle nostre latitudini, Don McLean. Uno che quel febbraio di 62 anni fa se lo ricorda benissimo, perché era un ragazzo poco più piccolo di loro, col sogno di diventare un musicista, esattamente come loro.

Come una testimonianza diretta di quelle emozioni brutali e fortissime, le parole e le note di American Pie valgono molto più di qualsiasi silenzio. Sono una poesia capace di raccontare la storia di quello che moriva e che, in realtà, attraverso quella morte, sopravvive ancora più forte.
È la storia del rock’n’roll segnata da una tragedia che, come una consapevolezza indelebile, segna ogni creazione musicale, investendo chiunque suoni, ami o semplicemente ascolti questo genere.

C’è poco altro da dire, quando si può ascoltare: quando si può sentire.

American Pie

A long, long time ago
I can still remember how that music
Used to make me smile
And I knew if I had my chance
That I could make those people dance
And maybe they’d be happy for a while

But February made me shiver
With every paper I’d deliver
Bad news on the doorstep
I couldn’t take one more step
I can’t remember if I cried
When I read about his widowed bride
Something touched me deep inside
The day the music died

So, bye-bye, Miss American Pie
Drove my Chevy to the levee, but the levee was dry
And them good ol’ boys were drinkin’ whiskey and rye
Singin’, “This’ll be the day that I die
This’ll be the day that I die”

Did you write the book of love
And do you have faith in God above
If the Bible tells you so?
Now, do you believe in rock ‘n’ roll
Can music save your mortal soul
And can you teach me how to dance real slow?

Well, I know that you’re in love with him
‘Cause I saw you dancin’ in the gym
You both kicked off your shoes
Man, I dig those rhythm and blues
I was a lonely teenage bronckin’ buck
With a pink carnation and a pickup truck
But I knew I was out of luck
The day the music died

I started singin’, bye-bye, Miss American Pie
Drove my Chevy to the levee, but the levee was dry
Them good ol’ boys were drinkin’ whiskey and rye
Singin’, “This’ll be the day that I die
This’ll be the day that I die”

Now, for ten years we’ve been on our own
And moss grows fat on a rollin’ stone
But that’s not how it used to be
When the jester sang for the king and queen
In a coat he borrowed from James Dean
And a voice that came from you and me

Oh, and while the king was looking down
The jester stole his thorny crown
The courtroom was adjourned
No verdict was returned
And while Lenin read a book on Marx
A quartet practiced in the park
And we sang dirges in the dark
The day the music died

We were singin’, bye-bye, Miss American Pie
Drove my Chevy to the levee, but the levee was dry
Them good ol’ boys were drinkin’ whiskey and rye
Singin’, “This’ll be the day that I die
This’ll be the day that I die”

Helter skelter in a summer swelter
The birds flew off with a fallout shelter
Eight miles high and falling fast
It landed foul on the grass
The players tried for a forward pass
With the jester on the sidelines in a cast

Now, the halftime air was sweet perfume
While sergeants played a marching tune
We all got up to dance
Oh, but we never got the chance
‘Cause the players tried to take the field
The marching band refused to yield
Do you recall what was revealed
The day the music died?

We started singin’, bye-bye, Miss American Pie
Drove my Chevy to the levee, but the levee was dry
Them good ol’ boys were drinkin’ whiskey and rye
Singin’, “This’ll be the day that I die
This’ll be the day that I die”

Oh, and there we were all in one place
A generation lost in space
With no time left to start again
So, come on, Jack be nimble, Jack be quick
Jack Flash sat on a candlestick
‘Cause fire is the Devil’s only friend

Oh, and as I watched him on the stage
My hands were clenched in fists of rage
No angel born in Hell
Could break that Satan spell
And as the flames climbed high into the night
To light the sacrificial rite
I saw Satan laughing with delight
The day the music died

He was singin’, bye-bye, Miss American Pie
Drove my Chevy to the levee, but the levee was dry
Them good ol’ boys were drinkin’ whiskey and rye
Singin’, “This’ll be the day that I die
This’ll be the day that I die”

I met a girl who sang the blues
And I asked her for some happy news
But she just smiled and turned away
I went down to the sacred store
Where I’d heard the music years before
But the man there said the music wouldn’t play

And in the streets the children screamed
The lovers cried, and the poets dreamed
But not a word was spoken
The church bells all were broken
And the three men I admire most
The Father, Son and the Holy Ghost
They caught the last train for the coast
The day the music died

And they were singin’, bye-bye, Miss American Pie
Drove my Chevy to the levee, but the levee was dry
And them good ol’ boys were drinkin’ whiskey and rye
Singin’, “This’ll be the day that I die
This’ll be the day that I die”

They were singin’, bye-bye, Miss American Pie
Drove my Chevy to the levee, but the levee was dry
Them good ol’ boys were drinkin’ whiskey and rye
Singin’, “This’ll be the day that I die”.

The Big Bopper, Ritchie Valens e Buddy Holly – Credits: web

[Traduzione]

Ricordo ancora come

molto, molto tempo fa

Quella musica mi faceva sorridere
e sapevo che se avessi avuto la mia occasione
avrei fatto ballare quella gente
e forse l’avrei fatta felice per un po’

Ma febbraio mi faceva venire i brividi
ogni giornale che consegnavo
le brutte notizie davanti alla porta
non potevo andare avanti così

Non ricordo se ho pianto
quando ho letto della sua sposa rimasta vedova
ma qualcosa mi ha toccato nel profondo
il giorno in cui la musica è morta

Arrivederci, miss American Pie
ho guidato la mia Chevy [Chevrolet] sino all’argine
ma l’argine era secco
e loro, buoni vecchi amici
stavano bevendo whisky & rhy
cantando – questo è il giorno in cui morirò
questo è il giorno in cui morirò -.

Hai scritto il Libro dell’Amore
e credi in Dio lassù
Se te lo dice la Bibbia?
Adesso se credi nel rock and roll
la musica può salvare la tua anima mortale?
E puoi insegnarmi a ballare davvero lentamente?

So che sei innamorata di lui
perché vi ho visto ballare in palestra
tutti e due avete calciato via le vostre scarpe
ho apprezzato quei rhythm and blues

Ero solo un ragazzino solo e senza soldi
con un garofano rosa ed un pick up
ma sapevo che il giorno in cui la musica fosse morta
sarei stato sfortunato

Iniziai a cantare
arrivederci, miss American Pie
ho guidato la mia Chevy sino all’argine
ma l’argine era secco
e loro, buoni vecchi amici
stavano bevendo whisky & rhy
cantando – questo è il giorno in cui morirò
questo è il giorno in cui morirò -.

Per dieci anni siamo stati per i fatti nostri
ed il muschio è cresciuto denso su una pietra che rotola [Like a Rolling Stone di Bob Dylan]
ma questo non è come dovrebbe essere
quando il giullare [Bob Dylan] cantava per Re e Regina
in un cappotto preso a prestito a James Dean
e una voce che usciva da me e te

E mentre il Re [Elvis Presley] stava guardando in basso
il giullare [Bob Dylan] gli ha rubato la sua corona di spine
il processo fu rimandato
nessun verdetto fu emesso
e mentre Lennon leggeva un libro di Marx
il quartetto [Beatles] si esercitava nel parco
e noi cantavamo lamenti funebri nell’oscurità
quel giorno in cui la musica è morta

Noi stavamo cantando
arrivederci, miss American Pie
ho guidato la mia Chevy sino all’argine
ma l’argine era secco
e loro, buoni vecchi amici
stavano bevendo whisky & rhy
cantando – questo è il giorno in cui morirò
questo è il giorno in cui morirò -.

Helter Skelter in un’estate soffocante
i Byrds volarono via con un rifugio anti atomico
otto miglia in alto e poi cadendo in picchiata
atterrò malamente sul suolo
i giocatori cercano di fare un passo in avanti
con il giullare nelle linee laterali verso la meta

L’aria del primo tempo era dolcemente profumata
mentre i Sergents giocavano con un tono di marcia
tutti ci alzammo per ballare
ma non abbiamo avuto il tempo per farlo
perché i giocatori cercarono di conquistare il campo
The Marching Band rifiutava di cedere [l’album dei Neatles Sgt Pepper’s Lonely Hearts Club Band
]
ti ricordi cosa accadde
quel giorno la musica morì

Abbiamo iniziato a cantare
arrivederci, miss American Pie
ho guidato la mia Chevy sino all’argine
ma l’argine era secco
e loro, buoni vecchi amici
stavano bevendo whisky & rhy
cantando – questo è il giorno in cui morirò
questo è il giorno in cui morirò -.

E lì eravamo tutti in un posto solo
una generazione persa nello spazio
senza tempo per ricominciare
forza Jack, vieni, sii agile, sii veloce
Jack Flash [Jumpin Jack Flash dei Rolling Stones] si è seduto su un candeliere
perché il fuoco è l’unico amico del Diavolo

Lo stavo guardando sul palcoscenico
le mie mani si sono strette in un pugno di rabbia
nessun angelo nasce all’inferno
potevo rompere l’incantesimo di Satana
e mentre le fiamme salivano alte nella notte
per illuminare il rito del sacrificio
ho visto Satana cadere deliziato
quel giorno la musica è morta [riferimento alla tragedia durate il concerto dei Rolling Stones del 1969 ad Altamont in California]

Lui stava cantando
arrivederci, miss American Pie
ho guidato la mia Chevy sino all’argine
ma l’argine era secco
e loro, buoni vecchi amici
stavano bevendo whisky & rhy
cantando – questo è il giorno in cui morirò
questo è il giorno in cui morirò -.

Ho incontrato una ragazza che cantava il blues [Janis Joplin]
e le ho chiesto di darmi delle buone notizie
ma lei ha solo sorriso e se n’è andata
poi mi sono diretto verso il negozio sacro
quello in cui anni prima conobbi la musica
ma lì l’uomo mi disse che la musica non avrebbe suonato

E in quel momento nelle strade i bambini gridarono
gli innamorati piansero e i poeti sognarono
ma non fu pronunciata nessuna parola
tutte le campane della chiesa si ruppero
e i tre uomini che amavo di più
il Padre, il Figlio e lo Spirito Santo
loro, presero l’ultimo treno per la costa

il giorno in cui la musica morì

E stavano cantando
arrivederci, miss American Pie
ho guidato la mia Chevy sino all’argine
ma l’argine era secco
e loro, buoni vecchi amici
stavano bevendo whisky & rhy
cantando – questo è il giorno in cui morirò
questo è il giorno in cui morirò -.

Loro stavano cantando
arrivederci, miss American Pie
ho guidato la mia Chevy sino all’argine
ma l’argine era secco
e loro, buoni vecchi amici
stavano bevendo whisky di segale
cantando – questo è il giorno in cui morirò -“

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Alessio Tommasoli
Chiamatemi pure trentenne, giovane adulto, o millennial, se preferite. L'importante è che mi consideriate parte di una generazione di irriverenti, che dopo gli Oasis ha scoperto i Radiohead, di pigri, che dopo il Grande Lebowsky ha amato Non è un paese per vecchi. Ritenetemi pure parte di quella generazione che ha toccato per la prima volta la musica con gli 883, ma sappiate che ha anche pianto la morte di Battisti, De André, Gaber, Daniele, Dalla. Una generazione di irresponsabili e disillusi, cui è stato insegnato a sognare e che ha dovuto imparare da sé a sopportare il dolore dei sogni spezzati. Una generazione che, tuttavia, non può arrendersi, perché ancora non ha nulla, se non la forza più grande: saper ridere, di se stessa e del mondo assurdo in cui è gettata. Consideratemi un filosofo - nel senso prosaico del termine, dottore di ricerca e professore – che, immerso in questa generazione, cerca da sempre la via pratica del filosofare per prolungare ostinatamente quella risata, e non ha trovato di meglio che il cinema, la musica, l'arte per farlo. Forse perché, in realtà, non esiste niente, davvero niente  di meglio.