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La trama

Attenzione: contiene spoiler!

Zach Galifianakis è il presentatore di Between Two Ferns, un talk show trasmesso da oltre dieci anni da una rete televisiva locale del North Carolina (FPATV). Le ferns del titolo sono il marchio di fabbrica della trasmissione, due felci in vaso che delimitano lo spazio dove il conduttore intervista celebrità hollywoodiane. 

Nonostante sia una trasmissione di modesto successo (“è al numero 7 del mercato televisivo comunitario del sud est della Carolina del Nord”), una troupe sta girando un documentario sul dietro le quinte di Between Two Ferns – imprevedibilmente intitolato Behind Two Ferns.

Zach introduce il documentario nello stesso modo in cui conduce il suo show: con un mix letale di supponenza frizzante, retorica infantile, perfezionismo insensato e totale disconnessione dal contesto. Il contesto è una rete televisiva a diffusione locale in cui brandelli di idee creative hanno continuato a logorarsi per decenni, cannibalizzate dalle ristrettezze di budget.

primo piano di Zack Galifianakis in una scena di Between Two Ferns: il film
Il protagonista riassunto in una metafora visiva: sorridentissimo e fuori fuoco.

Nonostante le sue evidenti difficoltà a relazionarsi col mondo esterno (o forse per merito loro) Zach ha un dono nefasto: mette a disagio gli ospiti con domande crudeli e osservazioni bizzarre, coinvolgendoli in un ping-pong psicotico a base di rabbia, disappunto e confusione.

– Fai mai ricerca sui tuoi ruoli?
– Sì, certo.
– Hai mai fatto ricerca su un personaggio che prende lezioni di recitazione?
– Proprio adesso sto facendo finta che tutto questo sia divertente. Come sto andando?

Keanu Reeves in Between Two Ferns: il film
Far arrabbiare Keanu Reeves è un’impresa olimpica: Galifianakis ci riesce.

L’eminenza grigia dietro al fenomeno Between Two Ferns è Will Ferrell (Funny or Die), che ha fatto firmare a Zach un contratto esclusivo e ha costretto i suoi amici di Hollywood a farsi intervistare da lui. Will disprezza profondamente Zach, ed è convinto che il suo programma funzioni così bene solo perché lui è un personaggio patetico e al pubblico piace ridergli addosso.

Will Ferrell in Between Two Ferns: il film
Il primo incontro tra Will Ferrell e Zach Galifianakis: una VHS sui conduttori più stupidi d’America.

Le cose si mettono male quando un incidente distrugge gli studios di FPATV: Zack rischia di uccidere Matthew McConaughey durante un’intervista. Ferrell coglie l’occasione per metterlo sotto torchio e forzarlo a produrre 10 puntate di Between Two Ferns in 2 settimane, mandandolo in giro per il paese ad intervistare personaggi famosi, ovunque essi siano. Se riesce nell’impresa, Zach avvererà il suo sogno di condurre un talk show sulla TV nazionale.

Ad accompagnarlo in questo viaggio ci sono Carol (Lauren Lapkus, Orange Is The New Black), assistente ingenua e volenterosa; Cam (Ryan Gaul), cameraman che odia Zack, ricambiato; Boom Boom (Jiavani Linayao), tecnica del suono che gioisce quando può rifiutare le avances delle celebrità che passano dallo studio.

Riusciranno a portare a termine la missione?

L’idea di base

Il film è uno spin-off della web serie omonima: la prima stagione è visibile sul canale YouTube di Funny or Die; la seconda stagione (le interviste girate per il film), su Netflix Is a Joke. Scott Aukerman, co-autore con B.J.Porter, l’ha pensata come reazione insofferente alla tipica interazione da talk show, dove i dialoghi sono sceneggiati in modo da non avere mai momenti noiosi o controversi.

In un’intervista per Deadline Aukerman spiega in dettaglio la preparazione delle interviste.  Gli autori consegnano a Galifianakis circa dieci pagine di battute; assieme selezionano e rielaborano il materiale fino a ridurlo a tre pagine, e spesso lui aggiunge del suo improvvisando. Gli ospiti non sanno in anticipo a quali domande dovranno rispondere: possono però chiedere agli autori di eliminare dei momenti dell’interazione se pensano che non dovrebbero essere resi pubblici.

Benedict Cumberbatch in Between Two Ferns: il film
“È quel tipo di faccia che usa il ragionamento induttivo per risolvere misteri, o che si masturba tutto il giorno indossando un casco?”

Aukerman cita come diretta ispirazione per la struttura del film This Is Spinal Tap (di Rob Reiner, 1984), mockumentary di culto su una fantomatica band hair metal. Come in Spinal Tap le performance della band in concerto sono solo una minima parte del materiale incluso nel film, così in Between Two Ferns: il film le interviste inserite nell’editing finale sono solo una minima parte di quelle effettivamente girate (circa 15 episodi, disponibili nel formato web serie).

Flinch Public Access Television

Le televisioni ad accesso pubblico sono un’istituzione pubblica statunitense che permette ai comuni cittadini di intervenire liberamente in trasmissione. Hanno una funzione educativa e garantiscono la libertà di parola sancita dalla Costituzione.

La Flinch Public Access Television funziona come simbolo universale di tutte le reti locali, con la sua programmazione fatta di dibattiti politici soporiferi, cartomanzia, sport e televendite. Gli interni sono accoglienti ma giurassici. Nulla sembra provenire da un tempo meno remoto degli anni Settanta: i poster motivazionali della direttrice, gli outfit di Carol, la stessa sigla di Between Two Ferns (una rielaborazione del tema di Taxi Driver).

Nel microcosmo della TV di Flinch è all’opera un evidente paradosso: tutti, dai tecnici ai presentatori, tengono in massima considerazione il proprio contributo al mezzo televisivo; ma sono anche consapevoli di essere confinati in una emittente di provincia, molto lontani dalla vera gloria.

Ossessionati dalle performance senza poterne vantare alcuna di rilievo, è dura sopravvivere senza dissociarsi dalla realtà. Capita così che la manager paragoni il suo ruolo a quello del leone nella foresta, e che l’artista delle bolle (sic) apostrofi Zach a brutto muso dopo un’esibizione particolarmente riuscita (“supera questo, str*nzo”).

Zach, a sua volta, crede profondamente nella verità della televisione: ogni volta che la sua motivazione è in crisi è da lì che riceve la forza sufficiente per continuare a inseguire il suo sogno. E – a suo modo supponente, aggressivo e ingenuo – alla fine ce la fa davvero.

Hollywood o morte

Il film mette assieme web serie, mockumentary e road movie senza forzare i limiti narrativi di nessuno dei generi a cui attinge, ma costruendo un racconto vivace con un chiaro bersaglio: Hollywood e la sua capacità di “sterilizzare tutto, di schiaffare un lieto fine su tutto”.

Quando Zach parla del suo sogno con David Letterman (“vorrei un talk show che mi renda felice come ha reso felice te”) riceve in cambio una di quelle risate scandite e beffarde da veterano dello showbiz diventato eremita: l’equivalente sonoro di uno scappellotto sulla nuca dato a un bambino che fa i capricci. E questo è solo il primo degli episodi in cui il mito del protagonista viene fatto a pezzettini.

La retorica di Hollywood e dell’autocelebrazione delle star viene sottilmente ma costantemente messa in discussione dal film. Non in maniera graffiante e satirica, ma piuttosto cadenzata e sotto traccia: una favola che all’ennesima ripetizione incorpora una minima variazione che la rende sinistra. Come la storia che Chrissy Teigen racconta a Zach in un bar per spiegargli il suo successo:

Un tizio si presenta alla mia porta con una scatola. Dentro c’è un pulsante che dice “se premi questo pulsante realizzerai il tuo più grande sogno, ma da qualche parte qualcuno morirà”. Quindi l’ho premuto, il signor Rogers è morto, ed eccomi qua.

La trasmissione modaiola e cosmopolita di Zack sulla TV nazionale.

Con queste premesse non ci stupirà sapere che il contatto con il vero successo commerciale rende Zach, se possibile, una persona peggiore: si ribattezza Zacky G e compare in scena visibilmente pettinato, flirta con Gal Gadot durante un’intervista, accenna balletti. È vestito finalmente alla moda ed è sorprendentemente padrone della scena.

Puoi davvero dire che ti stai svendendo se ti danno una Tesla gratis per fare lo show?

In fondo però il dilemma non è neanche svendersi o non svendersi: la vera lezione è capire che un presentatore odioso su un network risibile può svolgere una funzione sociale più preziosa di cento fantocci condiscendenti in prime-time.

Between Two Ferns: il film è attualmente disponibile su Netflix.

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