Brian De Palma - By gdcgraphics

Brian De Palma – Credits: gdcgraphics

Quando si parla di New Hollywood, il nome di Brian De Palma non è forse il primo che viene in mente ma è comunque uno dei fondamentali, dei movie brats (i ragazzacci) del cinema degli anni Settanta. Insieme a Martin Scorsese, George Lucas, Steven Spielberg, John Milius, Paul Schrader, (e Terence Malick) appartiene alla cosiddetta seconda ondata della New Hollywood. La prima, naturalmente fu di Dennis Hopper e Francis Ford Coppola. I ragazzacci, invece, erano i registi nati negli anni Quaranta, formatisi nelle prime scuola di cinema e tanto ambiziosi da pensare di poter trasformare Hollywood. Cosa che hanno effettivamente fatto.

Brian De Palma nel cinema degli anni Sessanta

Brian De Palma è figlio della East Coast, originario del New Jersey, molto legato quindi alla sottocultura newyorchese. Negli anni Sessanta inizia a frequentare la facoltà di fisica alla Columbia, ma il colpo di fulmine per Hitchcock lo porta nel mondo del cinema. Dopo gli studi scientifici, dunque, si avvicina al neonato Sarah Lawrence College, una prestigiosa scuola d’arte di New York. Come molti registi formatisi nelle scuole, i primi lavori sono per lo più cortometraggi valutati ai fini degli esami. L’esordio al lungometraggio avviene nel 1968 con Murder à la Mod, proiettato in una sola sala di New York e poi sparito, fino a quando la Criterion Collection l’ha inserito nel Blu-Ray di Blow Out nel 2011.

I suoi esordi sono strettamente connessi a un altro grande protagonista dell’epoca, Robert De Niro, attore in The Wedding Party. Il film fu una co-regia di De Palma e Cynthia Munroe, insieme al loro professore del Sarah Lawrence College, Wilford Leach, girato nel 1963 e distribuito solo nel 1969.

Sempre con De Niro gira anche Ciao America!(1968) e Hi, Mom! (1970), sempre nel clima degli anni Sessanta e sempre all’interno di un circuito culturale lontano da Hollywood (e vicino alle ideologie di sinistra). Gli anni Settanta segnano invece il suo passaggio alla West Coast. Il primo film realizzato a Hollywood fu Conosci il tuo coniglio (1972) con Orson Welles, uno dei suoi modelli da ragazzo. De Palma aveva “già” trent’anni e a Los Angeles iniziò a sperimentare un altro tipo di cinema, distante dai low budget indipendenti e dai documentari newyorchesi.

Brian De Palma con Steven Spielberg e Martin Scorsese - CREDITS: web
Brian De Palma con Steven Spielberg e Martin Scorsese – CREDITS: web

Gli anni Settanta e Hollywood

Il film che in questo decennio attira l’attenzione su De Palma è Carrie – Lo sguardo di Satana, uscito nel 1976, stesso anno di Taxi Driver. A proposito del capolavoro di Scorsese, De Palma ne conosceva la sceneggiatura già dal 1972, quando l’amico Paul Schrader gliela propose dopo averla scritta in soli dieci giorni. De Palma se ne innamorò ma capì di non poter realizzare un film del genere, perché a suo dire impossibile da dirigere, oltre che folle per il mercato. Sappiamo tutti come è andata, ma per gli stessi motivi Martin Scorsese dovette insistere per anni prima di ottenerne la regia.

La rinascita negli anni Ottanta

A differenza di molti altri registi coetanei che negli anni Ottanta subiscono una battuta di arresto, De Palma realizza i suoi titoli più memorabili. È infatti del 1983 Scarface con Al Pacino e del 1987 The Untouchables – Gli intoccabili, con Robert De Niro, Sean Connery e Kevin Costner. Negli anni Novanta segna un’altra importante collaborazione con Al Pacino in Carlito’s Way (1993) e dirige persino il primo Mission: Impossible (1996).

Nonostante l’età avanzata non ha mai smesso di girare, seppur con meno frequenza. Negli ultimi vent’anni ha realizzato sei film, tra cui Black Dahlia (2006) con Scarlett Johansson e Redacted (2007). Presentati entrambi a Venezia, il secondo in particolare è valso a De Palma il Leone d’argento alla regia. L’ultimo film realizzato è il recentissimo Domino (2019), il thriller con Nikolaj Coster-Waldau (Jaime Lannister di Game of Thrones). Non può essere tuttavia il suo film d’addio, in quanto lo stesso De Palma lo ha rinnegato, come un’opera modificata impropriamente dalla produzione danese.

Si spera infatti che questa esperienza, seppur negativa, lo convinca a portare avanti un nuovo progetto originale, degno della sua grande carriera.

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