The Miseducation of Cameron Post - Credits: Web
The Miseducation of Cameron Post - Credits: web

The Miseducation of Cameron Post (La rieducazione di Cameron Post) è un film di Desiree Akhavan del 2018. Costituisce l’adattamento cinematografico del romanzo omonimo di Emily Danforth. Il film è stato presentato in anteprima il 22 Gennaio nella sezione U.S. Dramatic al Sundance Film Festival 2018, ha partecipato al festival e ha vinto il Gran premio della Giuria nella categoria in cui è stato presentato, quella dei Film Drammatici. L’opera tratta la storia dell’adolescente Cameron Post che, sorpresa durante un rapporto sessuale con la sua amica Corey Taylor, viene spedita da sua zia Ruth in un centro di terapia di conversione per adolescenti gay di fede evangelica chiamato La Promessa di Dio. Questo teen drama queer si distingue dagli altri perché ci permette di riflettere su degli aspetti poco battuti all’interno della comunità LGBTQ+, ma soprattutto perché la storia d’amore non è il focus principale.

Adam e l’identità di genere dei nativi americani: i Due Spiriti

Al campo Cameron stringe amicizia con Adam e Jane, che condividono con lei lo scetticismo verso gli scopi del centro e i metodi attuati dai responsabili. Adam interpretato da Forrest Goodluck, è un attore nativo americano di discendenza Navajo, Hidatsa, Tsimshian e Mandan. Nel film è un discendente del popolo Lakota e si definisce un Winkté, un maschio che ha la propensione a comportarsi come una femmina. Questo è uno degli elementi che fanno parte della cultura dei “due spiriti” che è parte integrante delle tradizioni dei nativi americani. È un caso più unico che raro vedere rappresentati tra i protagonisti i Due Spiriti. Si è iniziato a parlare di recente di questa identità di genere fluida molto lontana dal binarismo che domina la civiltà occidentale.

Forrest Goodluck - Credits: web
Forrest Goodluck, l’attore che interpreta Adam – Credits: Web

Come sopravvivere in un centro di rieducazione

La trattazione della terribile realtà dei centri di rieducazione sessuale è piuttosto inusuale nella cinematografia a tema lgbtq+. Solo di recente è stata trattata in questo film e in un altro prodotto biblio-cinematografico dello stesso anno intitolato Boy Erased (abbiamo parlato del film qui e a breve parleremo del libro da cui è tratto!). Data la comunanza del tema ci sono aspetti chiave di questa realtà che sono presenti in entrambe le opere: la matrice religiosa come base etica, i tentativi di decostruzione del singolo per individuare le ragioni della “devianza” sessuale, le tendenze suicide degli ospiti. Tuttavia le atmosfere sono diametralmente opposte: in Boy Erased sia la colonna sonora che la fotografia fanno presagire la drammaticità della storia rappresentata. In The Miseducation of Cameron Post, nonostante la difficile storia personale della protagonista e la realtà aberrante del centro, c’è una maggiore distensione. 

Cameron e una delle ospiti - Credits: Web
Cameron e una delle ospiti – Credits: Web

L’atmosfera più distesa è dovuta al fatto che Cameron può contare sull’amicizia di Adam e di Jane, non è mai sola. Al contrario il protagonista di Boy Erased oltre ai suoi familiari, che lo spingeranno ad andare in struttura, non può contare su nessun rapporto all’interno. A parte qualche scambio di battute con uno dei ragazzi non ha nessun punto di riferimento nel centro. L’amicizia tra Cameron, Adam e Jane li porterà ad essere un supporto reciproco che sarà cruciale per trovare un futuro migliore fuori da lì. Un teen drama quindi sull’importanza dell’amicizia e sul supporto di altre persone che fanno parte della comunità lgbtq+, un supporto cruciale per poter affrontare le insidie di un mondo che può essere molto duro e ostile per chi ne fa parte.

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Chiara Caputi
Nata sotto il segno dei Gemelli il che significa che in me convivono tutto e il contrario di tutto: la letteratura (dalla medievale alle contemporanea), il cinema, il teatro, le serie tv, i fumetti, l'opera, le arti visive e i programmi trash del palinsesto di Real Time. Scrivo di tutto perché «homo sum, humani nihil a me alieno puto»; con un approccio intersezionale e di genere perché credo che le prospettive di tutti e tutte hanno un valore, anche se non ci riguardano personalmente. Il curriculum vitae dice che faccio il dottorato in America, ma non è niente di serio.

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