Un fine settimana nel cuore di Trastevere, tra proiezioni, incontri con giovani registi e registe, ospiti, musica e attività gratuita nel corso fin dalla mattina: la prima edizione di Corto Condorello, dal 22 al 24 novembre, è stata una festa. Ed era anche l’unico tassello, un concorso nazionale e internazionale di cortometraggi, che forse mancava al Cinema Troisi e alla Fondazione Piccolo America nella scena cinematografica romana (e italiana).
Prodotto insieme alla produzione Numero 10 di Paolo Sorrentino, Corto Condorello ha visto la partecipazione di oltre 2000 film inviati da 86 diversi Paesi, completata come sempre dall’appassionato coinvolgimento del pubblico del Cinema Troisi.
La giuria presieduta dallo stesso Paolo Sorrentino e composta da Willem Dafoe, Carla Bruni, Radu Mihaileanu, Debra Winger e Jan Komasa ha assegnato il primo premio a Majonezë di Giulia Grandinetti, che grazie alla partnership di Corto Condorello con MUBI sarà distribuito in streaming sulla piattaforma.
Tutti i vincitori di Corto Condorello
- Majonezë di Giulia Grandinetti – Premio della giuria Concorso Under 35
- Die Letzte Wette di Meike Wüstenberg – Menzione speciale della giuria
- Entre-Deux di Jacopo De Falco e Romain Le Roux – Premio del pubblico Concorso Under 35
- Mimosa di Lorenzo Lancellotti – Premio del pubblico Fuori Concorso
- K Libera Tutti di SIC Via Crivelli di Roma/Laboratorio Mastroianni di Roma – Premio del pubblico Concorso Scuole:
- Vampyricon II dell’Istituto Patetta di Cairo Montenotte – Premio Piccolo America Concorso Scuole
La dichiarazione della giuria
«Negli anni Novanta era molto diverso, ma adesso finendo su MUBI è tutta un’altra storia. È importante per chi l’ha fatto e per chi ha vinto il premio», ha affermato Paolo Sorrentino, seguito dai membri della giuria: «Il livello era molto alto, è stato difficile decidere quale fosse l’opera migliore. Siamo rimasti meravigliosamente sorpresi dalla qualità, dalla diversa grammatica cinematografica e dalla consistenza di tutti i corti. È come se un giorno potessero diventare tutti dei lungometraggi».