ULTRAROMANTICISMO Il post umano, tra inquietudini e abbandono, è la mostra divisa in sei sezioni e dislocata in diverse sedi espositive nella provincia di Modena che potrete visitare fino al 16 gennaio 2022. Tra gli artisti esposti anche Cristiano Baricelli, illustratore di film e incubi audiovisivi per FRAMED, qui con quattro delle sue opere e un video che spiega la sua arte e i disegni.
Chi è Cristiano Baricelli
Cristiano Baricelli nasce a Genova nel 1977. Autodidatta dal 1997, elabora una personale tecnica di disegno basata sull’uso della penna a sfera. Ha partecipato a numerose mostre collettive e personali, e collabora con Fanzine e Magazine di illustrazione.
Molte delle sue “visioni” sono comparse su FRAMED, legate in particolare a film che nascondono ombre e che reinterpretano la realtà, narrazioni surreali come Holy Motors di Leos Carax, orrorifiche e perturbanti come Shining e American Horror Story.
In occasione della mostra Ultraromanticismo, Cristiano espone quattro opere e si presenta con un video.
Traslare il proprio sé attraverso formati differenti
Ultraromanticismo è articolata in quattro macro-temi: “Il corpo“, tra frammentazione, anatomia, aberrazione e diversità; “Il paesaggio / La natura”, tra senso del sublime, rovinismo, catalogazione e caducità della vita; “L’uomo / Eroe romantico”, con particolare attenzione al passato, al recupero di culture e civiltà perdute tra utopia e ideali; “L’inconscio”, tra scrittura automatica, sogno, mistero e nuove ritualità. La sezione dedicata ai lavori di Cristiano sarà visitabile fino al 9 gennaio 2022 presso la Galleria d’Arte Contemporanea di Palazzo Ducale a Pavullo nel Frignano.
Ogni artista che ha esposto alla mostra è stato intervistato per descrivere il proprio lavoro e percorso artistico, Cristiano ha scelto una via alternativa: ha fatto sì che un puppet parlasse per lui. Con l’aiuto dell’amico, e regista, Francesco Calzona, di Michele Duse come aiuto regista e con i testi di Paolo Tedeschi.
Il video stesso è un’opera d’arte illustrativa per le opere pittoriche esposte. Diverte con la profonda autoironia, e con precisione la vocina “malefica” (e timidissima) dell’omino di pezza ci racconta la tecnica e specifica dove l’attenzione dell’artista si posa per la realizzazione di un’opera. L’anomalia, il mostruoso, il diverso, tutto ciò pervade i dipinti ed ispira Cristiano.
I quattro dipinti ritraggono una quiete dietro alla quale imperversa il ricordo, l’inusuale, l’umano. La raffigurazione fatta di colore e fusione di forme riporta l’incubo dietro la mente, effettiva presenza vitale per rileggere il proprio io, in funzione dei più neri meandri dell’anima.
Se volete scoprire il suo lavoro non perdete la possibilità di farlo, trovate altre informazioni sul suo sito ufficiale e qui. La mostra è organizzata e curata dall’associazione culturale Ricognizioni sull’arte.
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