Come trovare le parole adatte per parlare di uno dei cineasti più apprezzati e osannati degli ultimi anni? Sebbene l’impresa possa sembrare ardua, sono qui per tentare l’impossibile parlandovi di Damien Chazelle.
La mano dietro alla cinepresa di film come Whiplash e La La Land, tornerà al cinema, a distanza di quasi 5 anni dal suo ultimo lavoro, con Babylon, film attesissimo con (di nuovo insieme sul grande schermo) Brad Pitt e Margot Robbie. Ma, andando con ordine, ecco un approfondimento sulla mente che ha riscritto le regole di Hollywood.
I primi passi nel cinema
Damien Chazelle nasce a Providence nel Rhode Island il 19 gennaio 1985. Nonostante sia figlio di due professori, suo padre insegna Scienze Informatiche, mentre sua madre Storia Medievale, intentare la carriera dei genitori non gli passa nemmeno per la testa, i suoi sogni sono altri.
Anche se l’amore per il cinema è una costante per lui sin dalla tenera età, è la musica la sua prima passione; Chazelle, infatti, durante l’adolescenza, sogna di diventare un musicista (più precisamente un batterista jazz) ma a detta sua non ha abbastanza talento per poter intraprendere una carriera nel mondo della musica, ma ne ha da vendere in un altro campo: la settima arte.
Consegue una laurea all’Università di Harvard nel dipartimento di Studi Visivi ed Ambientali nel 2010 ed è proprio tra i banchi di scuola che conosce Justin Hurwitz, con la quale instaura un profondo legame di amicizia e un sodalizio artistico, perché proprio Hurwitz è la mano dietro alle colonne sonore dei suoi lungometraggi.
Nel 2009, all’età di ventiquattro anni, Chazelle debutta nel cinema con il suo primo lungometraggio Guy and Madeline on a Park Bench, di cui firma regia e sceneggiatura. Il film, che non è mai arrivato in Italia, è stato girato con l’utilizzo della camera a mano, in bianco e nero ed è la summa delle caratteristiche principali che poi vedremo in Whiplash e La La Land.
Whiplash: il sogno del riscatto
Dopo la prima esperienza registica, Chazelle si trasferisce a Los Angeles per tentare la fortuna in quella da tutti considerata la città dei sogni. Purtroppo la fortuna non è dalla sua parte e piuttosto che vedere la realizzazione dei suoi desideri, si ritrova numerose porte chiuse in faccia. Il suo lavoro, caratterizzato dall’unione di musica e cinema, non trova il favore dei produttori che rifiutano i suoi progetti oppure li accettano apportandone però numerose modifiche, costringendo l’aspirante cineasta a rifiutare.
Nel 2013 partecipa così alla scrittura di due lungometraggi (The Last Exorcism-Liberaci dal male e Il ricatto), ma decide di cimentarsi nel mondo dei cortometraggi, producendo così il corto Whiplash.
Nel 2014, a distanza di un anno dal rilascio dell’omonimo cortometraggio, Damien Chazelle ha il via libera e Whiplash diventa un lungometraggio. Da questo momento la sua vita cambia per sempre. Il film incassa 50 milioni di dollari al botteghino. Un successo consacrato poi nel 2015 con ben 5 candidature ai Premi Oscar. Interpretato da Miles Teller e da J.K. Simmons, Whiplash è la storia della perseveranza e del coraggio di Andrew, giovane aspirante batterista jazz, e del suo burbero insegnate Terence (personaggio ispirato proprio all’insegnante di Chazelle stesso). Chazelle non ha più via di scampo, ormai tutti hanno gli occhi puntati su di lui.
La La Land: la sua personalissima Hollywood
A distanza di nemmeno un anno da Whiplash, il regista porta alla luce quello che finora è stato da molti riconosciuto come il suo più grande e lodevole lavoro: La La Land.
Presentato in anteprima alla 73esima edizione del Festival del Cinema di Venezia, La La Land incanta pubblico e critica a suon di musica, cinema, sogni e cuori spezzati. Come da lui stesso dichiarato, nel momento in cui Whiplash è stato presentato agli Studios, La La Land aveva già musica e sceneggiatura, ma dai produttori era stato considerato troppo futile e banale. Inutile dire che è stato tutto fuorché questi due aggettivi.
La storia d’amore di Mia (Emma Stone) e Sebastian (Ryan Gosling) miete un successo dietro l’altro, diventando un film da record. Con 7 vincite su sette ai Golden Globe 2017, il lungometraggio è l’unico nella storia del cinema ad aver vinto in tutte le categorie per cui era nominato, superando addirittura il film Qualcuno volò sul nido del cuculo. Ottiene 14 candidature ai Premi Oscar eguagliando Titanic ed Eva contro Eva, portandosi a casa sei statuine tra cui Miglior Attrice protagonista ad Emma Stone e Miglior Regista, facendo di Damien Chazelle il più giovane regista della storia ad aver vinto un riconoscimento di tale portata (all’epoca aveva appena 32 anni).
Chazelle tra spazio e Vecchia Hollywood
Accantonata per un momento la musica e lo sfarzo illusorio di Hollywood, Damien Chazelle torna a collaborare nel 2018 con Ryan Gosling in First Man – Il primo uomo. Il film mette in scena la storia di Neil Armstrong, che nel 1969 arriva a toccare la Luna con la spedizione dell’Apollo 11. Tratto dal libro biografico di James R. Hansen, il film è stato accolto positivamente dalla critica e si tratta di un vero e proprio viaggio intimo e introspettivo alla vita di colui che con il suo allunaggio ha cambiato per sempre la storia americana e non. Candidato a 4 Premi Oscar, è stato l’ultimo lavoro registico di Chazelle fino ad ora.
Il 19 gennaio, infatti, il regista tornerà al cinema con Babylon, annunciato nel 2019, dove, precedentemente a Margot Robbie, il ruolo da protagonista era stato offerto a Emma Stone, costretta a rinunciare a causa di altri impegni già presi.
Il film racconta gli eccessi e i vizi della Hollywood anni ’20, un’epoca lontanissima da quella di oggi in cui il cinema è cambiato, come dice lo stesso regista, in peggio. E mentre in America il successo del lungometraggio è venuto meno, in Italia non si aspetta altro.
Recuperare la filmografia e i successi di un regista ambizioso come Chazelle è quasi un obbligo per i cinefili più accaniti, perché ogni suo film è una vera e propria lettera d’amore al cinema stesso. Se con questo articolo vi ho convinto potete recuperare Whiplash su Netflix, La La Land su Rai Play mentre First Man è disponibile a noleggio. Inutile esortarvi a recarvi invece al cinema per poter vivere Babylon.
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