Dopo i primi romanzi, Parlarne tra amici (Einaudi 2018) e Persone normali (Einaudi 2019), Sally Rooney torna nelle librerie italiane con la sua nuova opera Dove sei, mondo bello (Einaudi 2022, traduzione Maurizia Balmelli).
Sally Rooney è oramai un caso letterario, basti pensare che lo scorso settembre le librerie inglesi hanno esteso i loro orari di apertura in occasione dell’uscita di Beautiful World, Where Are You (Dove sei, mondo bello).
Divenuta celebre grazie a Persone normali, vincitore del rinomato premio letterario Costa Award, inserito dal Guardian al venticinquesimo posto tra i cento migliori romanzi del secolo e diventato anche una mini-serie che ha conquistato tre Emmy Awards, la giovane scrittrice irlandese torna con un nuovo lavoro che sembra dialogare con i suoi precedenti romanzi.
La bellezza dov’è?
Dove sei, mondo bello? è un verso della poesia Gli dei della Grecia di Friedrich Schiller che oggi, forse più di ieri, si fa portavoce di una disillusione collettiva. Le società contemporanee e il sistema politico-economico in cui siamo immersi ci dimostrano ogni giorno di non essere in grado di prendersi cura del pianeta. Nelle pagine del volume si respira la polvere proveniente dal crollo delle speranze che animavano i ventenni protagonisti degli altri libri di Rooney, eppure la bellezza esiste ancora e la si ritrova nell’abbraccio tra due amiche in una stazione ferroviaria e nella lettura dei capolavori di Henry James, Fëdor Dostoevskij e Marcel Proust.
Eileen, Alice, Simon e Felix sono la contemporaneità
Il romanzo getta luce sulla vita e sui pensieri di quattro personaggi: Alice, una scrittrice famosa che dopo un esaurimento nervoso ha deciso di trasferirsi in un paesino irlandese sulle coste dell’Atlantico, Eileen, una ragazza brillante, anch’essa quasi trentenne come la prima, reduce da una relazione fallita e sottopagata dalla rivista letteraria per cui lavora, Felix, un magazziniere che da un anno fa i conti con il dolore per la perdita della madre, e Simon, un pacato e affascinante consulente politico ultracattolico.
Il romanzo di Rooney ruota intorno alle relazioni tra questi personaggi. Eileen e Alice sono amiche dai tempi dell’università e si raccontano attraverso un fitto scambio di posta elettronica, Alice e Felix si sono incontrati su Tinder per poi frequentarsi nella vita reale e Simon ed Eileen si conoscono da sempre, da quando il primo aveva cinque anni e teneva in braccio la seconda appena nata.
Tutti vivono nella paura di non capirsi, di non darsi il massimo ma, allo stesso tempo, godono della meraviglia di ciò che li lega aspirando al raggiungimento della pienezza. Ognuno rappresenta in maniera diversa il nostro presente precario e colmo di incertezze.
“Con la morte dell’Unione Sovietica è morta anche la storia” (Dove sei, mondo bello, p. 86)
Come Annie Ernaux nel da poco pubblicato in Italia Guarda le luci, amore mio (L’orma editore 2022), anche Sally Rooney si fa carico in questo romanzo della riflessione sul sistema capitalistico partendo dall’esperienza in un supermercato.
Nelle pagine di Dove sei, mondo bello, Alice, accerchiata dai prodotti di un minimarket, racconta di essere stata colta da un tremendo senso di vertigine. Lo sfruttamento dei più poveri è in ogni cosa e lei si percepisce dalla parte dei carnefici. Da qui nasce il problema etico sollevato nelle pagine delle sue lettere a Eileen: come opporsi a un meccanismo pur essendone parte integrante? “Con la morte dell’Unione Sovietica è morta anche la storia”, scrive Alice, da allora la globalizzazione non ha più avuto freni.
E così, nell’era di Whatsapp, andando controcorrente, le due ragazze si scambiano lunghissime e-mail piene di confidenze particolari e interrogativi universali. Scrivono delle loro relazioni e delle novità lavorative ma dibattono anche dei profughi che annegano in mare, dell’invasione della plastica sulla terra, del senso di Gesù e dell’utopia del marxismo.
Le loro vite sono liquide come sono fluidi i loro rapporti con gli altri che spesso rifuggono dalle etichette che la società ha generato per meglio classificare ogni suo componente.
Felix e Alice prima di frequentarsi hanno avuto delle liaison con persone del loro stesso sesso, Eileen ha paura di ingabbiarsi in un rapporto con Simon che potrebbe rovinare la loro amicizia. Questa libertà nell’autodefinirsi e nel concepirsi difformemente nell’affinità con gli altri talvolta genera delle difficoltà, tuttavia assurge a un compito importante: spingere ogni essere umano a porsi delle domande, alle quali forse non avrà mai delle risposte, che aiutano a non sprofondare nelle sabbie mobili degli stereotipi. Del resto il tema sulla fluidità delle relazioni interpersonali è sempre stato caro all’autrice che in Parlarne tra amici mette in bocca a Frances queste parole indirizzate a Bobbi: “Credi che potremmo sviluppare un modello alternativo per amarci?” (Sally Rooney, Parlarne tra amici, p. 266).
Evasione, che sia dalla celebrità o dal tradimento delle aspettative
Alice cerca rifugio in una casa fuori dal caos delle città come New York, dove ha da poco vissuto, per tentare di raccogliere i pezzi dopo un cedimento nervoso ma anche per non dimenticarsi delle abitudini che aveva prima di diventare popolare. Ma la celebrità è un fiume in piena e l’isolamento che la scrittrice vorrebbe concedersi è intervallato dalle trasferte di lavoro qua e là per le capitali europee. In fondo Alice e Sally Rooney hanno qualcosa in comune: la volontà di non farsi travolgere dall’ondata del successo.
Eileen, d’altro canto, cerca di evadere dal grigiore della sua condizione lavorativa con i grandi classici della letteratura. “[…]la bella carta da lettere, le penne stilografiche, i fogli bianchi, per lei rappresentavano la possibilità dell’immaginazione, una possibilità in sé infinitamente superiore e più sottile di qualunque cosa fosse mai riuscita a immaginare.”(p. 214). Il potere dell’immaginazione che un tempo aveva creduto di essere in grado di esercitare nella scrittura, lo adopera tuffandosi nei grandi romanzi, divenendo parte di quel congegno, chiamato letteratura, che senza i lettori si svuota di senso.
L’immaginazione che dà vita alla letteratura è nei romanzi di Sally Rooney la stessa che aiuta a decodificare la realtà; lo testimonia anche il personaggio Connel in Persone Normali che, come dando voce alla romanziera, sostiene di utilizzare l’immaginazione cui ricorre come lettore anche per capire le persone che lo circondano.
La letteratura triturata dalle dinamiche di mercato
“Il romanzo, quindi, funziona se occulta la verità del mondo – comprimendola sotto la superficie sfavillante del testo. E che le persone si lascino o rimangano insieme può tornare a essere di qualche interesse, com’è nella vita vera, se, e solo se, siamo riusciti a dimenticarci di tutte le cose più importanti, vale a dire tutto” (p. 88) scrive Alice all’amica Eileen.
La letteratura risponde oggi alle dinamiche di mercato e anche Alice sente, come scrittrice, il peso di questa responsabilità. Per la stessa ragione, la donna evita di leggere le opere degli autori contemporanei i quali, essendo governati dall’attuale sistema di produzione letteraria, scrivono soprattutto per essere pubblicati e ben recensiti. Questa è la spia di un’attuale crisi culturale che forse, chissà, porterà, come col crollo della tarda Età del bronzo, al disperdersi della lingua scritta.
La verità della scrittura di Sally Rooney
La scrittura di Sally Rooney appassiona il lettore a tutti i temi da lei trattati, sia a quelli legati all’attualità e alla cultura, che a quelli viscerali delle storie d’amore e di amicizia tra i personaggi che dialogano, si amano, fanno sesso e si feriscono. Dove sei, mondo bello è un romanzo vero che non esclude “tutte le cose più importanti, vale a dire tutto”. E poi, Alice, Felix, Eileen e Simon, nonostante le loro difficoltà, che sono anche le nostre, riescono a farci pensare che qualcosa, oggi, si può ancora salvare.
“Quando cerco di immaginarmi come potrebbe essere una vita felice, mi accorgo che da quando ero bambina l’immagine non è molto cambiata: una casa circondata da alberi e fiori, un fiume nei paraggi e una stanza piena di libri, e qualcuno che mi ami, nient’altro”. (p. 192).
Ringraziamo Einaudi Editore per averci dato la possibilità di leggere Dove sei, mondo bello.
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