eighth-grade- Bo Burnham
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L’istantanea sincera di un mutamento complicato: il passaggio dalle medie al liceo di Kayla Day

Forse chi è ormai lontano dagli anni più terribili del passaggio da infanzia e adolescenza non sa com’è oggi avere 13 anni e lasciare le scuole medie per avventurarsi nelle scuole superiori. Soprattutto non sa che ora ogni azione o immagine è dominata e veicolata dai social, e stabilire rapporti diventa più complesso quando l’ansia sociale di rispettare determinati canoni è l’unico martellante pensiero.

Eighth Grade è l’opera prima di Bo Burnham, stand-up comedian statunitense, e riprende l’ultima settimana di scuola di Kayla con sguardo vero, avvicinandosi ad una documentazione senza filtri in cui l’attrice protagonista  (Elsie Fisher) riesce con facilità a mostrare la paura, l’inadeguatezza e la dolcezza di un carattere in un corpo in evoluzione.

Eighth Grade – web

Momenti di passaggio nell’era di Instagram

Kayla ha un canale Youtube dove crea contenuti video per motivare ipotetici spettatori, quando nella vita reale è ancora incastrata nel corpo di una bambina e ha attitudini molto diverse dalle sue compagne. Non ha amici e neanche un ragazzo, l’unico a starle vicino è un padre single che non riesce mai a trovare le parole giuste.

La ragazza vive due vite molto distanti: quella online e quella offline. Mentre nella prima finge di essere sicura di sé e perfettamente a suo agio nelle situazioni difficili che le capitano, nella seconda la realtà tradisce le foto effettate e la mostra per quello che è, una bambina troppo gentile che si sente a disagio durante una festa in piscina.

Nel film i social come Facebook, Instagram, Snapchat e Youtube condizionano i rapporti e sono per una ragazza insicura un mezzo per uscire dalla solitudine della sua stanza, ma anche un’arma a doppio taglio, che la fa rimanere invischiata in regole stabilite dall’egemonia delle apparenze.

Molto lontano dai classici teen movie, Eighth Grade è l’opportunità di capire cosa significhi avere quasi 14 anni oggi, senza passare per una narrazione complessa o svolte avvincenti. La sua forza sta nel mostrare emozioni vere e scardinare senza paure la dittatura della finzione, puntando l’attenzione su una personalità che sceglie di affermarsi a prescindere dal contesto di cui non si sente parte.

Il film sarà disponibile su Netflix fino al 30 settembre, non perdetelo!

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Silvia Pezzopane
Ho una passione smodata per i film in grado di cambiare la mia prospettiva, oltre ad una laurea al DAMS e un’intermittente frequentazione dei set in veste di costumista. Mi piace stare nel mezzo perché la teoria non esclude la pratica, e il cinema nella sua interezza merita un’occasione per emozionarci. Per questo credo fermamente che non abbia senso dividersi tra Il Settimo Sigillo e Dirty Dancing: tutto è danza, tutto è movimento. Amo le commedie romantiche anni ’90, il filone Queer, la poetica della cinematografia tedesca negli anni del muro. Sono attratta dalle dinamiche di genere nella narrazione, dal conflitto interiore che diventa scontro per immagini, dalle nuove frontiere scientifiche applicate all'intrattenimento. È fondamentale mostrare, e scriverne, ogni giorno come fosse una battaglia.

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