Humormatic di Pau Escribano. Garofano Rosso Film Festival
Humormatic di Pau Escribano. Garofano Rosso Film Festival

Il Garofano Rosso Film Festival è un evento dedicato alla riflessione su identità di genere, libertà e inclusione sociale. Presenta 60 opere cinematografiche in concorso, suddivise in 8 sezioni tematiche, ognuna dedicata a una particolare visione della marginalità.

Dystopia

Dystopia è la sezione dedicata a visioni di futuri distopici che interrogano il presente; abbiamo scelto due cortometraggi presenti in questa sezione per capire come la visione del futuro possa essere, sebbene differente per ognuno, caratterizzata da una grande paura per ciò che verrà, incerta e non prevedibile.

Lithium di Alessandro Stelmasiov (Italia) e Humormatic di Pau Escribano (Spagna) riflettono tale incertezza, approcciandosi al tema con orizzonti di linguaggio ed di estetica diametralmente opposti.

Lithium di Alessandro Stelmasiov

Non sappiamo in che anno ci troviamo, ma vediamo una ragazza e un bambino nascosti tra le foglie, a caccia. Non sono alla ricerca di cibo, bensì di droni senzienti (tra gli ultimi ancora in funzione), per estrarne le batterie al litio, unica fonte di sostentamento in quello che è uno scenario distopico dove la violenza ha la meglio e chiunque è pronto ad uccidere e rubare per rimanere in vita.

I due catturano un V.3, un modello raro, ma vengono rapiti da uno uomo strano e confuso che li porta a casa sua. Dietro al furto c’è qualcosa di più, un piano che non viene messo in atto per la prima volta. L’atmosfera credibile e spaventosa suggerisce un futuro distopico, ma neanche troppo lontano dal nostro presente; Lithium racchiude l’estetica del videogioco e le possibilità del thriller, e fa paura come fosse un documentario su cosa ci aspetta.

Humormatic di Pau Escribano

In modo completamente diverso si approccia al futuro Humormatic di Pau Escribano, affrontando la tematica dell’intelligenza artificiale da un punto di vista ironico, che si riflette nel ritmo del corto, e nella personalità della sua protagonista, una sceneggiatrice di commedie per uno show televisivo a cui viene affiancata come “collega” una macchina, Humormatic, di fatto un computer in cui inserendo informazioni si ottengono battute.

La donna prova a convincere i suoi superiori e i colleghi di essere molto più competente della macchina, fino a compiere un gesto che sembra estremo ma che finalmente la fa sentire indispensabile.

Escribano usa la comicità per raccontare un futuro in cui si ha paura di non essere più necessari, dove le proprie competenze possono essere sostituite da congegni semi senzienti. Il suo Humormatic è delizioso, e ci fa pensare più che a un futuro distopico al presente che stiamo vivendo.

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Silvia Pezzopane
Ho una passione smodata per i film in grado di cambiare la mia prospettiva, oltre ad una laurea al DAMS e un’intermittente frequentazione dei set in veste di costumista. Mi piace stare nel mezzo perché la teoria non esclude la pratica, e il cinema nella sua interezza merita un’occasione per emozionarci. Per questo credo fermamente che non abbia senso dividersi tra Il Settimo Sigillo e Dirty Dancing: tutto è danza, tutto è movimento. Amo le commedie romantiche anni ’90, il filone Queer, la poetica della cinematografia tedesca negli anni del muro. Sono attratta dalle dinamiche di genere nella narrazione, dal conflitto interiore che diventa scontro per immagini, dalle nuove frontiere scientifiche applicate all'intrattenimento. È fondamentale mostrare, e scriverne, ogni giorno come fosse una battaglia.