Giù le zampe – Una storia vera di Gato Fernandez è il racconto autobiografico e doloroso di un passato di abusi.
Gato Fernandez è una fumettista argentina, nata nel 1987. Giù le zampe – Una storia vera è la sua prima graphic novel e racconta con la grazia mistica di un sogno ad occhi aperti un’infanzia straziata da abusi durati anni. Ripercorrendo la sua vita cura le proprie ferite attraverso la narrazione. La struttura del graphic novel le permette di elaborare, attraverso la fantasia del punto di vista di una bambina gli eventi tragici e le violenze subite dal padre.
Edito da ComicOut e disponibile dal 6 maggio 2021, Giù le zampe (El Golpe De la Cucaracha) è una lettura dolorosa, incredibilmente necessaria per capire l’emotività ferita di una vittima che riesce a fare del suo vissuto un messaggio significativo per chiunque voglia ascoltarlo, e un’ancora di salvezza per chi non riuscisse a dare forma a simili sofferenze.
L’immaginazione di una bambina
Lucía è una bambina e vive a casa della nonna materna con i genitori e suo fratello. Il suo mondo è ricco di fantasie e giochi, con battaglie epiche e mostri da sconfiggere. Ma i mostri dei suoi giochi non sono totalmente un’invenzione. E anche il suo rifugio sicuro tra eroi e topi giganti viene intaccato dal male reale. Suo padre, Alberto, abusa di lei.
Nessuno lo sa, nessuno se ne accorge, e i sogni di Lucía iniziano a macchiarsi di un malessere che li rende a volte insostenibili, dolorosi. La piccola protagonista, proiezione autobiografica dell’artista Gato Fernandez, percepisce ciò che le accade ma non lo comprende del tutto. La sua immaginazione costruisce scenari in cui fuggire ma ridisegna anche l’aspetto degli adulti che la circondano. Un padre circondato da magri e ambigui demoni, e una nonna che preferisce pregare assiduamente invece di comprendere la realtà. E una madre psicologa, che non riesce a capire cosa sta succedendo.
Il vuoto che inizia a conquistare l’anima della bambina è nero e pericoloso, nelle pagine viene comunicato in modo diretto, senza vie di fuga. L’autrice collega due livelli, il tangibile violento e l’onirico visionario, riuscendo a fornire al lettore una riflessione di fortissimo impatto.
Un lavoro di tre anni
Faccio quello che faccio per necessità
Gato Fernandez
La realizzazione dei disegni del libro ha richiesto all’autrice tre anni, che descrive come “dolorosi, pieni di attacchi di panico, depressione, ansia e una lavanda gastrica”, e anche dopo la pubblicazione la sofferenza non ha cessato di esistere. Eppure il bisogno di smascherare i “mostri” è stato più forte, e continua ad animare Gato, oggi attivista transfemminista e per i diritti LGBTQ+.
Ringraziamo ComicOut per averci dato la possibilità di conoscere Gato Fernandez, e la sua imprescindibile opera prima. Qui il link al libro.
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