Per chi almeno una volta all’anno ha bisogno di immergersi nel magico mondo di Harry Potter. Per chi sente nostalgia di un luogo vissuto intensamente tra le pagine dei libri e gli otto film della saga. E per chi, semplicemente crede che Hogwarts sia un posto dove il cuore ritorna sempre: questa è la serie di articoli che dedichiamo all’universo potteriano. Hogwarts is my home.
Dopo la parentesi dark di Harry Potter e il prigioniero di Azkaban, nel quarto capitolo della saga, Harry Potter e il calice di fuoco, all’oscurità viene concesso di prendere forma. Il calice di fuoco è il premio tanto desiderato dai partecipanti del Torneo Tremaghi, su cui buona parte del film si concentra, ma il clima da “olimpiadi magiche” viene annientato da un finale estremamente drammatico che esplode nella vita di Harry, Ron ed Hemione. Lord Voldemort acquista un volto, e la possibilità di non sopravvivere alle avventure che i tre hanno vissuto finora diventa concreta.
L’attentato che apre Harry Potter e il calice di fuoco
Benché la vita dei maghi offra molto di più di un’esistenza da babbano, il male si presenta come direttamente proporzionale. Sebbene con poteri formidabili, si manifesta come qualsiasi male della società contemporanea. Harry si reca in un gigantesco stadio con Ron e la sua famiglia per assistere alla Coppa del Mondo di Quidditch, con loro anche Hermione e un amico del capofamiglia Weasley. L’uomo è Amos Diggory, che si presenta con il figlio (già venerato dalle ragazze del gruppo) Cedric Diggory. Ad interpretare il giovane Tassorosso (più grande degli altri) è Robert Pattinson, nel suo primo ruolo importante. Solo tre anni dopo tornerà come Edward Cullen nella Twilight Saga.
Il gruppo entusiasta si gode la partita ma durante i festeggiamenti per i vincitori accade qualcosa che potrebbe essere definito un attentato. Alcuni Mangiamorte (storici seguaci di Voldemort) escono dall’ombra in cui si erano nascosti per anni e attaccano i tifosi creando il panico. Per la prima volta Harry vede il Marchio Nero stagliarsi nel cielo, evocato da un mago oscuro che ricorda, stranamente, un volto visto nei sogni.
Il Torneo Tremaghi
Intanto la scuola è in fermento, non solo per il ritorno della perfida schiera del Signore Oscuro, ma perché i maghi di due scuole di magia prestigiose verranno ospitati ad Hogwarts per essere sorteggiati e partecipare ad una delle leggendarie competizioni del mondo della magia. Il Torneo Tremaghi prevede che uno studente per scuola venga sorteggiato e superi tre prove di abilità. Il preside Albus Silente però proibisce che a mettere il bigliettino con il proprio nome siano i giovani inferiori ai 17 anni, dato l’elevato rischio della gara.
Dalla scuola di Durmstrang viene estratto il celebre Cercatore della squadra di Quidditch bulgara Viktor Krum, da Beauxbatons la fata Fleur Delacour. Il terzo partecipante è proprio Cedric ma qualcosa non torna perché esce un altro bigliettino dal Calice, e il nome è quello di Harry. Non doveva essere lì eppure il consiglio non può opporsi, e per la prima volta l’adorato beniamino viene allontanato dai compagni, convinti che abbia imbrogliato. (Compreso l’amico di sempre Ron). Ci sarà lo zampino del nuovo, anticonformista, professore di Difesa contro le Arti Oscure Alastor Moody?
Le prove si riveleranno più che impervie, tra draghi e tritoni mostruosi e violenti, ma passeranno quasi in secondo piano, per lasciare la ribalta ai cambiamenti e ai nuovi sentimenti davanti ai quali i ragazzi si trovano impreparati.
L’importante è essere invitati
Il quarto film della saga è il primo in cui (dopo un flebile contatto nel terzo) i sentimenti di Hermione per Ron vengono a galla. Anche l’attenzione di Harry viene rapita da un personaggio femminile, la Corvonero Cho Chang. E quale occasione migliore se non un “ballo scolastico” per un contatto con il proprio oggetto dei desideri? Il Ballo del Ceppo è una sorta di prom fatato, con gli stessi volant e gli stessi drammi di un qualsiasi film teen liceale.
Guardate questa immagine: volti imbronciati, vestiti improbabili, sguardi annoiati. A sorpresa la “secchiona” del gruppo trova un accompagnatore premuroso, mentre i ragazzi se ne stanno a guardare gli altri che si divertono, assaporando le prime amarissime peculiarità dell’essere “sfigati”. L’evento si svolge poco prima dell’ultima prova, quella decisiva, sia per la premiazione che per il male supremo, che sta per tornare a percorrere i corridoi della scuola.
La morte e la rinascita
Sapevamo che questo momento sarebbe arrivato: il ritorno del Signore Oscuro è ormai imminente, e si rivela subdolamente, ingannando dall’interno il quattordicenne Harry.
La morte ha da sempre segnato la vita del giovane mago, dopotutto ha assistito alla morte di sua madre, ma dell’accaduto ha sprazzi di ricordi e una cicatrice sulla fronte che lo attesta. L’ultima prova è superare un labirinto che al suo interno cela il calice di fuoco; mentre Viktor e Fleur si perdono in sé stessi, Cedric e Harry arrivano insieme al cuore più impervio del percorso. Come due eroi positivi scelgono di agguantare contemporaneamente la coppa, senza sapere che un sortilegio l’ha trasformata in una Passaporta, diretta in un cimitero avvolto nel buio. La tomba che salta all’occhio è quella del padre di Tom Riddle, nome di nascita del mago oscuro del quale la presenza già pervade l’aria.
Proprio qui Cedric troverà la morte per mano di Peter Minus, il quale al servizio di Voldemort, preleva del sangue dal braccio di Harry per portare a compimento un rito di rigenerazione. E da una masse informe, dopo tre film in cui altro non era che una minaccia sussurrata, prende forma colui che non deve essere nominato: Voldemort.
Maniere signorili e movenze melliflue, il mago oscuro più potente della storia è tornato per annientare definitivamente Harry, e, subito dopo, ogni cosa esistente. La sua persona affilata e sfuggente calpesta a piedi nudi l’erba scura, deridendo il cadavere di Cedric abbandonato in un angolo e solo gli spiriti riescono ad aiutare il ragazzo a tornare dove tutto era iniziato, all’entrata del labirinto.
Le tenebre hanno avuto la meglio
In un primo momento Harry e il corpo inerme di Cedric compaiono al centro dell’arena dove tutti attendono di festeggiare il vincitore, ma poco dopo Amos si rende conto che l’anima di suo figlio è scomparsa, lasciando spazio al dolore. La scena è straziante e cambia totalmente tono alla spensieratezza a cui siamo abituati, in cui il male perde sempre.
Nonostante una regia poco invadente e una resa abbastanza classica della tecnica, questo film segna il punto di non ritorno, comunicandoci un messaggio fondamentale: la morte fa parte della vita, anche quella a Hogwarts.
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