Madalen Mills e Forest Whitaker. JINGLE JANGLE: A CHRISTMAS JOURNEY (2020). Credits: NETFLIX

Jingle Jangle (2020), il musical natalizio di Netflix diretto da David E. Talbert

Chi non ama i musical probabilmente ha già eliminato Jingle Jangle dalla propria lista natalizia, considerandone anche la durata. Oltre due ore, potrebbero sembrare un’eternità, soprattutto quando i brani sono numerosi e sospendono la narrazione con i pensieri dei personaggi, anziché proseguirla. Tuttavia, non è una ragione sufficiente per non dare almeno una possibilità a questa dolce avventura natalizia, volutamente esagerata nei toni e nello stile.

Al di là del brano introduttivo, che potrebbe sembrare molto classico per la messa in scena – persino già visto – Jingle Jangle cambia completamente passo quando entra nel vivo della storia. Abbandona la grande coreografia collettiva e si fa più riflessivo, includendo il canto e la danza come elementi attivi e talvolta persino comici. Molto divertente è l’uso che se ne fa, per esempio, nell’entrata in scena di Ms. Johnston (Lisa Davina Philip, con la voce di Marisha Wallace). La postina con un debole per Jeronicus Jangle (Forest Whitaker) cerca goffamente di corteggiarlo, improvvisando un numero dalle vibrazioni soul (molto bello, in realtà).

La qualità della musica è decisamente elevata. Autore della colonna sonora è John Debney, ma tutti i brani sono scritti da Philip Lawrence, Davy Nathan, Michael Diskint e John Legend (che figura anche come produttore esecutivo). Si spazia in molti generi musicali, compreso il classico stile Broadway, ma a prevalere è l’RnB. Un dato che assume un certo valore, considerando che il cast è quasi interamente black.

Un cast affollato e molte sottotrame

Vera e propria protagonista è la piccola ed esordiente Madalen Mills nel ruolo di Journey, nipotina di Jeronicus Jangle (Forest Whitaker). È lei infatti il personaggio proattivo, che muove l’azione e risveglia anche il nonno dal torpore emotivo e personale in cui era caduto dopo il tradimento del suo fidato apprendista Gustafson. Quest’ultimo, dunque l’antagonista, è interpretato da Keegan-Michael Key (celebre comico). Ma a dire il vero non è tanto una sua malvagità intrinseca a muoverlo, quanto l’influenza di un diavoletto sulla spalla. Don Juan Diego, il primo giocattolo portato in vita da Jeronicus, è infatti il vero villain, con la voce melliflua di Ricky Martin.

Keegan-Michael Key in Jingle Jangle - Credits: Netflix
Keegan-Michael Key in Jingle Jangle – Credits: Netflix

Ad essi, che costituiscono il nucleo centrale della storia, si aggiungono poi i ruoli di Phylicia Rashad e Anika Noni Rose, che vanno a infittire una trama già molto ricca.

Jeronicus è l’inventore più grande al mondo, il miglior giocattolaio di sempre, ma dopo il tradimento di Gustafson si chiude in se stesso allontanando anche gli affetti. Sarà la nipotina Journey, figlia della figlia Jessica (Anika Noni Rose) a trovare un modo di tornare dal nonno, affascinata dai racconti sul suo conto. E sarà sempre lei ad aiutarlo a contrastare il vecchio nemico. Ad Anika Noni Rose, talentuosa cantante che ha prestato la voce anche a Tiana in La principessa e il ranocchio, è riservato un piccolo ruolo e un bel duetto con Whitaker. E benché sia sempre bello, oltre che raro, poter risentire Forest Whitaker cantare (l’ha fatto solo in Empire e Black Nativity), forse a questo punto arriva troppa carne al fuoco. Ma è un film di Natale! E di conseguenza la famiglia e la riconciliazione sono temi portanti, quasi imprescindibili.

A un altro livello ancora, il piccolo ruolo di Phylicia Rashad, che suggella l’inizio e la fine del film in una struttura circolare, aggiunge una struttura ad abisso: un racconto nel racconto. Certo, non è un meccanismo difficile da comprendere, ma è forse pesante in questo caso, aggiunge qualcosa di non strettamente necessario.

Questi ultimi due esempi potrebbero far pensare che i ruoli femminili siano irrisori nel film, ma in realtà l’intraprendenza, l’entusiasmo e la gioia di Journey riempiono totalmente lo spazio e lo spirito di Jingle Jangle. Non passa inosservato cioè che a capo di quest’avventura ci sia una bambina determinata e intelligente che rifiuta di farsi limitare dal (pre)giudizio maschile. E questo è sempre un bene per le piccole spettatrici.

Madalen Mills e Forest Whitaker. JINGLE JANGLE: A CHRISTMAS JOURNEY (2020). Credits: Gareth Gatrell/NETFLIX
Madalen Mills e Forest Whitaker. JINGLE JANGLE: A CHRISTMAS JOURNEY (2020). Credits: Gareth Gatrell/NETFLIX

Come molti contenuti originali Netflix natalizi di quest’anno, anche Jingle Jangle è decisamente sopra le righe, alla ricerca di un’atmosfera gioiosa espressa alla massima potenza. Probabilmente per compensare un 2020 molto cupo. I costumi, le scenografie e le musiche appartengono a una fiaba coloratissima, in cui la magia nasce sempre e comunque dall’immaginazione del singolo. E questa è la morale che decidiamo di trarne.

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