![House-of-the-Dragon House of the Dragon. HBO/2022 Home Box Office, Inc. All rights reserved. HBO® and all related programs are the property of Home Box Office, Inc](https://www.framedmagazine.it/wp-content/uploads/2022/10/House-of-the-Dragon-episode-6-1068x602.jpg)
Il primo episodio di House of the Dragon ci aveva fatto tremare: i draghi erano tornati e con loro tutto quello che immaginavamo sarebbe successo. Sangue, incesti, inganni a corte e fuoco. La soddisfazione è arrivata solo dopo la prima metà della stagione. A frenare l’entusiasmo infatti una strana battuta d’arresto, vale a dire una sequenza di puntate lente e settate sul dispiegare ogni elemento prima di passare all’azione.
Quell’azione, brutale e tenebrosa come la ricordavamo da Game of Thrones, arriva in realtà solo sul finire della sesta puntata, intitolata The Princess and the Queen, giunta, dopo acceleramenti temporali, al momento a cui la narrazione vuole veramente dedicarsi.
Da lì in poi un’escalation di eventi, le ultime quattro puntate sono il cuore di House of the Dragon e ci ricordano perché la stiamo guardando. Se pensate che superare un incipit cadenzato così lungo non valga la pena vi lascio tre buoni motivi per godersi piano piano l’antipasto, la portata principale vi elettrizzerà e dopo il dessert non ne potrete più fare a meno.
Ricomporre il puzzle dall’inizio
House of the Dragon racconta una storia avvenuta ben 172 anni prima della morte del Re Folle e della nascita di Daenerys, sua figlia. Nell’arco dei primi sei episodi vediamo l’ascesa del pacifico re Viserys I Targaryen (Paddy Considine) e la volontà di affermazione di sua figlia, Rhaenyra (prima interpretata da Milly Alcock, durante l’adolescenza, e poi da Emma D’Arcy), destinata, secondo il volere di suo padre, a diventare regina dopo di lui.
Quelle casate celebri che ci avevano intrattenuto con i loro intrecci, matrimoni combinati ed intrighi compaio poco a poco, non subito. La scelta è probabilmente dovuta ad una necessità di centralità per la famiglia dei draghi: dopo aver capito chi saranno i componenti (quasi) definitivi, si potrà passare a tutte le altre pedine del gioco del potere.
E proprio quando la lotta per l’ascesa al trono sta per incendiarsi facciamo più attenzione: Lannister, Baratheon, sono nomi che risuonano nella nostra memoria ed iniziamo a comporre il nostro puzzle immaginario. Ricostruire il passato del Trono di Spade è irresistibile.
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La principessa Rhaenyra Targaryen
Ricorda ovviamente Daenerys, la principessa Rhaenyra Targaryen di House of the Dragon, ma il suo personaggio possiede quella spinta che è mancata alla prima. Oltre all’interpretazione imperdibile di Emma D’Arcy c’è la caratterizzazione di una donna pronta a fare la storia, senza lasciarsi abbindolare dagli uomini che vorrebbero negarglielo.
La vediamo crescere, assetata di libertà ed indipendenza. La vediamo innamorarsi SPOILER del fratello di suo padre, Daemon Targaryen (Matt Smith), senza mai però scendere a compromessi. Agguerrita, saggia e risoluta concretizza lo spirito mistico e reale di un sovrano Targaryen. Madre e figlia, difende suo padre e i suoi figli con coraggio e sa quello che vuole, dal primo momento in cui guarda suo zio da lontano, consapevole che riuscirà ad averlo prima o poi. Rhaenyra è la vera protagonista della serie ed è come se ci addentrassimo nei suoi ricordi di un tempo che non esiste più.
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I draghi
Non più animali mitologici che non si vedono da secoli, e neanche uova tenute come reliquie e poi dischiuse a sorpresa. Qui i draghi sono la potenza più grande posseduta dalla famiglia, sono imponenti e invincibili. Molto indietro nel tempo, decisamente prima di quel “cimitero” di ossa e ricordi mostrato in Game of Thrones, ogni erede Targaryen ha il suo drago, nato da un uovo destinato a lui o conquistato in seguito. I draghi sono la loro arma segreta ma anche il simbolo del loro peccato di superbia.
Ad essere interessante è l’approfondimento della natura a sé degli animali: non solo armi spara fuoco o mezzi di locomozione alati, ma pericolosi in quanto selvaggi e non totalmente controllabili. Che la rovina della casata sarà determinata proprio dalla certezza di non fallire grazie ai draghi?
House of the Dragon è un prequel, ma aggiusta il tiro di Game of Thrones e corregge ciò che non funzionava con nuova maturità. Vale la pena superare un incipit fin troppo lungo e una seria fissazione con le gravidanze problematiche? Assolutamente sì.