La Sposa Cadavere. Warner Bros.
La Sposa Cadavere. Warner Bros.

Ottobre, le temperature si abbassano drasticamente e divano, tv e coperta sono un rito delle fredde serate autunnali. Ma ottobre è anche sinonimo di Halloween, e di conseguenza rewatch, o prime visioni, di cult a tema è d’obbligo. Nella lunga lista di lungometraggi dalle tinte macabre ne troviamo uno che da anni è diventato un vero e proprio must del genere: La Sposa Cadavere (Corpse Bride), attualmente disponibile su Netflix. Ma qual è la sua storia?

La Sposa Cadavere, cosa racconta?

Inghilterra, XIX secolo. In un mondo privo di colori e a tratti statico, il giovane pianista Victor (Johnny Depp) è in procinto di sposare – con un matrimonio combinato- la sua fidanzata Victoria (Emily Watson). Nonostante il matrimonio sia stato forzato e dettato dall’imminente fallimento economico della famiglia di Victor, i due giovani si innamorano davvero e cominciano a nutrire veri sentimenti l’uno per l’altra. Dopo che le prove della cerimonia nuziale non vanno a buon fine a causa della goffaggine di Victor, quest’ultimo è determinato ad esercitarsi per il grande giorno.

Durante il suo “allenamento’”, Victor pronuncia i voti nuziali e mette la fede su quello che pare un ramo. Ciò che pensa sia semplicemente legno è in realtà il dito anulare di una mano scheletrica; ecco quindi che il cadavere di una giovane torna in vita immediatamente dopo l’accaduto. Victor è incredulo, non capisce cosa sta accadendo e decide di scappare. La ragazza però lo insegue e lo porta nel regno dei morti. Victor scopre così di essersi involontariamente proposto a Emily (Helena Bonham Carter), una donna che il giorno delle sue nozze ha trovato la morte. Una sposa cadavere.

Le radici di una storia senza tempo

Al contrario di quanto si possa pensare La Sposa Cadavere non è una storia originale. Tim Burton si è infatti ispirato a due racconti di origine folkloristica, per essere più precisi ad un racconto ebraico e ad uno russo. Il primo s’intitola Il Dito ed è stato scritto dal rabbino Isaac ben Solomon Luria nel XVI secolo e ha una storia speculare a quella del lungometraggio. Un uomo recita per scherzo i voti nuziali infilando l’anello su quello che lui credeva fosse un ramo e che in pochi minuti si rivela essere il cadavere di una donna che riprende vita. L’uomo, terrorizzato, si reca così da un rabbino che annulla il matrimonio tra i due perché separati dalla morte.

Il secondo racconto è invece una storia russa con elementi pressoché uguali alla versione di Burton. Un uomo prossimo al matrimonio mette per scherzo la fede al dito di un ramo che si rivela essere il cadavere di una donna assassinata nel giorno del suo matrimonio, e quindi sepolta vestita da sposa. La donna tornerà nel regno dei morti solo grazie all’intervento della promessa sposa dell’uomo, che la convince ad andarsene dopo averle promesso di crescere i suoi futuri figli in suo ricordo. Due storie riadattate e tra loro simili, che hanno ispirato un racconto “animato” destinato a perdurare nel tempo.

La Sposa Cadavere secondo Tim Burton

Arrivato nelle sale italiane nel settembre 2005, La Sposa Cadavere è stato presentato in anteprima al Festival del Cinema di Venezia nello stesso anno, incantando immediatamente gli occhi degli spettatori e incontrando il favore della critica. Diretto da Tim Burton insieme a Mike Johnson, il lungometraggio è il risultato di una tecnica di animazione molto particolare e ben poco utilizzata, la tecnica dello stop-motion, già utilizzata nel film Nightmare Before Christmas prodotto -ma non diretto- dallo stesso Burton. Tecnica delicata dai risultati strabilianti, consiste nell’utilizzo di una determinata cinepresa che impressiona un fotogramma alla volta. Dall’unione di questi prende vita il lungometraggio d’animazione finale.

Tim Burton mette in scena un film d’animazione che mescola profondità e leggerezza, un prodotto finale fondato su musicalità e riflessione. La Sposa Cadavere non è solo la storia di un amore non corrisposto, è la grottesca storia di riscatto di una donna che non si è mai voluta arrendere nemmeno alla fine dei suoi giorni.

Il mondo dei morti è inoltre messo in costante contrapposizione al mondo dei vivi. Il primo è pervaso di musica e allegria, mentre il secondo è grigio e triste; una dualità quasi assurda ma rimarcata sotto ogni punto di vista, sottolineando che da vivi non si è mai in grado di godersi a pieno le cose. Una favola gotica impossibile da dimenticare.

Qui altri cinque film da non perdere di Tim Burton. Continuate a seguirci su FRAMED, senza dimenticarvi che siamo anche su InstagramFacebook e Telegram!

Rebecca Fulgosi
Mi chiamo Rebecca, classe 2000 e ho una passione smisurata per il mondo della settima arte. Studio alla facoltà di Beni Culturali con il sogno di diventare critica cinematografica, perché guardare film è una delle cose che mi riesce meglio. Il mio genere preferito è L’horror insieme ai cinecomic di cui sono appassionata sin da piccola. Tra i miei film preferiti: "La La Land", C’era una volta a ...Hollywood", "A Star is Born", "Jojo Rabbit" e "Titanic". Le mie serie preferite, "American Horror Story" e "La casa di carta".

LASCIA UN COMMENTO

Per favore inserisci il tuo commento!
Per favore inserisci il tuo nome qui