
Le mie fiabe sottosopra di Giobi, edito da Edizioni Sonda, è una riflessione dedicata alle bambine del nuovo millennio: quando a leggerlo è una persona adulta (come me in questo caso), l’effetto è quello di far parte di un nuovo movimento che finalmente si inserisce nelle classiche letture per mescolare un po’ le carte, e destrutturare archetipi e topoi dando spazio a lettrici (e lettori) reali.
Mi spiego meglio, il libro di Giobi, pseudonimo di Giovanna Buonocore, è quello che avrei voluto leggere a otto anni, quando la voglia di modificare alcune cose presenti nelle fiabe lette ad alta voce era solo un gioco immaginario.
Ritoccare le fiabe
Chi dice di non amare le fiabe sta sicuramente mentendo, ognuno di noi le ha ascoltate sognante o lette immedesimandosi almeno una volta nei personaggi. Qualcosa però suonava sempre leggermente stonata, in particolare per quello che riguarda la femminilità narrata. In particolare, a destare l’attenzione dell’autrice sono le principesse, protagoniste costanti, tutte bellissime e, in fondo, tutte un po’ uguali.
Attraverso gli occhi di Alice, una narratrice bambina che come tante altre potrebbe essere appassionata di storie, le fiabe vengono effettivamente ribaltate. Da quelle più conosciute, come La Bella Addormentata nel Bosco o Cenerentola, a quelle rielaborate più di recente dal cinema di animazione, come Mulan o Il Principe Ranocchio: in ognuna di esse ci sono dettagli che non tornano, o perlomeno che risultano rigidi ed errati, alla luce di un nuovo tipo di consapevolezza.
Conoscere il passato per riscriverne il finale
Vale veramente la pena per la Bella imprigionata nel castello della Bestia innamorarsi di lui ed accontentarsi rinunciando alla libertà? E perché la Principessa sul pisello dovrebbe passare quello sciocco test per dimostrare che è una “vera” principessa? Come può un principe decidere di sposare una donna che conosce da poche ore?
Con una giocosa ironia e una serie di illustrazioni adorabili, Giobi pone queste domande alle lettrici e ai lettori, facendo luce su elementi spesso dati per scontato ma ancora potenti nella concezione di certi comportamenti.
Il dettaglio in più:
La lettura di Le mie fiabe sottosopra richiede la partecipazione diretta di chi legge: ci sono pagine in cui è possibile “riscrivere il proprio finale”, oppure annotare i propri sogni sul futuro e sull’importanza dei ruoli femminili nella propria famiglia. Vi assicuro che anche passati i dieci anni la tentazione di riscrivere il proprio finale è irresistibile.
Qui il link per scoprirne di più, qui il sito ufficiale di Edizioni Sonda, che ringrazio per avermi dato l’opportunità di leggere Le mie fiabe sottosopra.
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