Le occasioni dell'amore (Hors-Saison) di Stéphan Brizé. Courtesy of I Wonder Pictures
Le occasioni dell'amore (Hors-Saison) di Stéphan Brizé. Courtesy of I Wonder Pictures

Le occasioni dell’amore (Hors-saison) di Stéphane Brizé è un film francesissimo, fin dalla prima scena, dalla scelta della musica (del cantautore Vincent Delerm), dell’ambientazione, dei temi. Così francese da sconfinare nell’iperbole di un racconto romantico portato al suo estremo, al punto in cui forse romantico non lo è più. Disperato, piuttosto.

Le occasioni dell’amore – La trama

Mathieu (Guillaume Canet) è un celebre attore cinematografico che vorrebbe fare il gran salto di carriera nel teatro, ma per paura di fallire abbandona il progetto a un mese dalla prima e si rifugia in un hotel di lusso sperduto in Bretagna, sulla costa settentrionale francese. Tanto francese. Fatta di villette a schiera dai tetti scuri e spioventi, spiagge di sabbia chiara e di rocce a picco sull’acqua, di onde potenti e turbolente, che quasi rispecchiano la diversa inquietudine dei due protagonisti.

Nel piccolo paese di provincia, infatti, Mathieu ritrova un’ex compagna, un amore terminato in fretta e con dolore circa quindici anni prima e poi dimenticato in un angolo del cuore e della memoria. Alice (Alba Rohrwacher) lo contatta per un saluto, per un tè che – nell’ideale etichetta degli appuntamenti – non dovrebbe essere più di una breve parentesi pomeridiana e che invece si trasforma in un addio a più riprese. Un incontro fatto di diversi round, più o meno pieni di non detto e rancore, più o meno pieno di amore.

La loro è una storia che non sa finire, ma che non avrebbe senso ricominciare.

Un amore fuori stagione

Come spesso accade, forse è il titolo originale a dare un’idea più precisa del film. Hors-saison, infatti, è diventato Le occasioni dell’amore perdendo uno strato di senso importante (e guadagnandone un altro diverso). Mentre nel titolo francese è chiaro che si parla di amori “fuori stagione”, qualsiasi cosa voglia dire, ma sempre con una certa e riconoscibile disillusione, la versione italiana punta molto di più sulla speranza del futuro.

Si basa sulle occasioni di ciò che verrà, mentre il film di Stéphane Brizé racconta ciò che nel passato è ormai perso, congelato nella vita ormai scelta per sé.

La sorpresa

A tradire tutto ciò che è stato appena detto e scritto, tuttavia, è una sequenza speciale del film, quella che mostra le uniche e vere occasioni dell’amore e che riguarda un piccolo personaggio secondario, Lucette, portato in primo piano da Alice.

Con un espediente registico di Brizé, Alice riprende con il suo telefono l’anziana amica che vive nella casa di riposo in cui Alice insegna pianoforte. Un’inquadratura fissa e alcune domande fuori campo trasformano questa sequenza improvvisamente in qualcosa di più simile al documentario o al reportage. La donna, senza fretta, racconta la storia del suo vero amore, arrivato in terza età a causa delle leggi e delle convenzioni sociali che da ragazza le hanno impedito di amare liberamente altre donne. Ed è a tutti gli effetti il momento più commovente e migliore dell’intero film, pur essendone una parte quasi avulsa.

Certo, il racconto di questo vero amore serve poi a Mathieu e Alice a ritrovarsi per un momento fugace, per poi tornare alle dinamiche complesse, a tratti tossiche, che rendono la loro storia un amore impossibile.

Le occasioni dell’amore è al cinema con I Wonder Pictures dal 23 dicembre.

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