Le otto montagne

Le otto montagne, romanzo di Paolo Cognetti pubblicato da Einaudi nel 2016 e vincitore del Premio Strega nel 2017, è un “racconto di formazione”, una storia che prende forma grazie al legame fra tre protagonisti: Pietro, Bruno e la montagna.

Sinossi

La trama ruota intorno alle vite dei due amici, Pietro e Bruno. Il primo viene da Milano e inizia ad amare la montagna grazie al padre. Bruno, invece, è parte stessa della montagna. Nasce e vive da sempre a Grana, Monte Rosa, e non conosce altro mondo al di fuori di quello montano. La percezione della realtà, intorno alle valli, è diversa per i due ragazzi, ma è proprio questo l’elemento che li accomuna e che li avvicina.

Il romanzo si divide in tre parti: la prima “La montagna dell’infanzia” si focalizza sulla fanciullezza dei protagonisti. La seconda, “La casa della riconciliazione”, dove i due costruiscono una baita ad alta quota e la terza, “L’inverno di un amico”, che narra dell’allontanamento dei due amici, ormai adulti.

Le personalità di Bruno e Pietro in perfetta armonia con la montagna

Un legame primario e primordiale, quello tra i ragazzi, che nasce e cresce percorrendo, insieme, ogni singola tappa della maturità, fino all’età adulta.

Cognetti presenta Pietro, affiancandolo alla sua timidezza, insicurezza ed inadeguatezza. Bruno, invece, è segnato dalla sua temperanza e riservatezza. I due, in modo armonico, seguono un andamento lento, silenzioso, che diventa speculare alla dimensione pacata e silente della montagna. Ogni relazione umana, presente all’interno del libro, si adagia sinuosamente sul sussurro, sul fil di voce delle valli, sul soffio del vento e sull’estrema leggerezza dell’essere e dei paesaggi alpini.

Una calma rassicurante, quella della montagna, quella di una madre, emerge a proteggere i figli che restano, o che se ne vanno, senza fare alcuna distinzione.

La vita come una scalata

Durante la lettura, si va incontro, pagina dopo pagina, a una vera e propria scalata, della montagna e della vita. Un passato che viene lasciato a valle, per andare incontro alla vetta del futuro, ignota ma emozionante. Un movimento dal basso all’alto, che lo scrittore fa percepire al lettore, con eleganza e delicatezza.

La narrazione si fa vessillo della malinconia, quello stato d’animo che permette a Bruno e a Pietro di non dividersi mai, nonostante lo scorrere del tempo. Nella loro forza di attrazione affonda le radici un sentimento profondo di amore, ancor prima che di amicizia, che delinea le sorti finali del romanzo. Il destino prende forma in un angosciante senso di morte che si abbatte su Bruno, risvegliando però la coscienza di Pietro, regalandogli la speranza e un nuovo inizio.

Dal romanzo di Paolo Cognetti è tratto il film Le otto montagne di Felix Van Groeningen e Charlotte Vandermeersch.

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Annamaria Martinisi Author FRAMED Magazine
Sono il risultato di un incastro perfetto tra la razionalità della Legge e la creatività del cinema e la letteratura. La mia seconda vita è iniziata dopo aver visto, per la prima volta, “Vertigo” di Hitchcock e dopo aver letto “Le avventure di Tom Sawyer” di Mark Twain. Mi nutro di conoscenza, tramite una costante curiosità verso qualunque cosa ed il miglior modo per condividerla con gli altri è la scrittura, l’unico strumento grazie al quale mi sento sempre nel posto giusto al momento giusto.

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