L'oro di famiglia _ Emanuele Pisano
L'oro di famiglia _ Emanuele Pisano

Si aggiudica una nomination al David di Donatello per il miglior cortometraggio dell’anno, L’oro di famiglia, di Emanuele Pisano, giovane cineasta siciliano.

15 minuti circa, un ritmo dinamico da videoclip senza musica, uno sprofondare nei ricordi sepolti in case altrui: L’oro di famiglia di Emanuele Pisano è tutto questo. Distribuito da Pathos Distribution, viene nominato nella categoria Miglior Cortometraggio ai David 2021.

Alla ricerca di un approfondimento sul mondo dei ricordi che ci rendono umani e parte di un vissuto, il regista si concentra sulle azioni di un ragazzo (Danilo Arena), afflitto da dolori e domande legate al suo passato, che sopprime sotto ad un atteggiamento aggressivo e ad una passiva esistenza.

Durante un furtarello in una casa con un suo amico, si ritrova tra le mani qualcosa di più prezioso di un mucchio di gioielli o un candelabro antico. Trova un album di vecchie fotografie, e la voragine di nostalgia gli si riapre dentro. E allora, scosso, prova a riportare alla luce ciò che rimane dei suoi ricordi, allontanandosi dalla superficialità del resto.

L’oro di famiglia di Emanuele Pisano

Nel mondo si scattano ogni anno 2,5 trilioni di immagini: milioni di milioni di scatti che, nella maggior parte dei casi, rimangono confinati in supporti digitali e vengono visualizzati per lo più su dispositivi elettronici. Solo una percentuale minuscola di quelle immagini viene stampata e conservata come si faceva con le foto analogiche.

Io amo chiamare le fotografie stampate “memorie tangibili”, perché la fotografia va anche toccata e ascoltata: va vissuta.

Emanuele Pisano

La regia dinamica e la fotografia ricca di contrasti rendono il corto l’assaggio di ciò che potrebbe diventare una narrazione più ampia, senza omettere però nulla nei pochi minuti che ha per dialogare con lo spettatore. La voglia frenetica del protagonista innesca un bisogno che appare dimenticato e visceralmente umano.

Per ulteriori informazioni consultate il sito ufficiale dei David. Continuate a seguire FRAMED per aggiornamenti!

Silvia Pezzopane
Ho una passione smodata per i film in grado di cambiare la mia prospettiva, oltre ad una laurea al DAMS e un’intermittente frequentazione dei set in veste di costumista. Mi piace stare nel mezzo perché la teoria non esclude la pratica, e il cinema nella sua interezza merita un’occasione per emozionarci. Per questo credo fermamente che non abbia senso dividersi tra Il Settimo Sigillo e Dirty Dancing: tutto è danza, tutto è movimento. Amo le commedie romantiche anni ’90, il filone Queer, la poetica della cinematografia tedesca negli anni del muro. Sono attratta dalle dinamiche di genere nella narrazione, dal conflitto interiore che diventa scontro per immagini, dalle nuove frontiere scientifiche applicate all'intrattenimento. È fondamentale mostrare, e scriverne, ogni giorno come fosse una battaglia.

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