Marco Bellocchio - Foto di Anna Camerlingo
Marco Bellocchio - Foto di Anna Camerlingo

Marx può aspettare è la frase pronunciata da Camillo Bellocchio, fratello gemello di Marco, il giorno del loro ultimo incontro. Camillo morì suicida a 29 anni, il 27 dicembre 1968, anno di enormi rivoluzioni in Italia e nel mondo occidentale. Turbamenti che, appunto, per lui potevano attendere, essere messi da parte in un momento di malessere trascendente dal tempo e dal periodo storico. È così che questo film si trasforma per Bellocchio in un’indagine al tempo stesso sulla sua famiglia e sul contesto del tragico evento. Un’occasione per sovrapporre il pubblico e il privato, il personale e il politico, senza filtri e senza pudori.

Il pretesto è un pranzo, avvenuto nel 2016 a Piacenza con tutti i suoi fratelli e le sorelle, figli, figlie e nipoti. Un grande tavolo attorno a cui si sono uniti anche uno psichiatra, un prete e persino qualche conoscenza degli anni Sessanta. Insieme cercano appunto di ricostruire, tassello dopo tassello, l’immagine e il corpo che aleggia come un fantasma su tutti loro da oltre cinquant’anni.

Marx può aspettare è quindi un lavoro di lunga gestazione, non solo nell’atto pratico, delle riprese, iniziate circa cinque anni fa, ma soprattutto nel concetto e nel senso più profondo, quasi terapeutico. È un’opera così intima e radicata nella visione e nel cinema di Marco Bellocchio che non sorprende sia stata presentata a Cannes in occasione della consegna della Palma d’onore. In un certo senso, chiude un cerchio nella carriera dell’autore italiano, ponendosi già intrinsecamente come una celebrazione.

Camillo e Marco Bellocchio – Marx può aspettare. Su licenza di 01 Distribution

Scritto e diretto, chiaramente, da Marco Bellocchio. Con le musiche – ci sembra giusto sottolinearlo – del compianto Maestro Ezio Bosso.

Il film è già in sala dal 15 luglio con 01 Distribution. È una produzione Kavac Film, Ibc Movie, Tender Stories con Rai Cinema, in collaborazione con Fondazione Cineteca Bologna e con Regione Lazio Fondo per il Cinema e l’audiovisivo.

Qui trovate una clip introduttiva, ma presto ne parleremo in dettaglio. Continuate a seguire le recensioni di FRAMED, siamo anche su Instagram e Telegram.

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