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Nightmare Before Christmas, Tim Burton (1993)

Quando si parla di Nightmare Before Christmas il dubbio resta sempre quello: ma questo film va guardato ad Halloween o a Natale?

Quello che sappiamo è che quando Henry Selick si vide affidare la regia dal grande Tim Burton, l’intento era proprio quello di realizzare un classico natalizio. Ma quell’estetica così dark che ancora oggi, a distanza di quasi trent’anni, segna l’immaginario di tutti, farebbe pensare ad un classico perfetto per la notte del 31 ottobre. Qual è quindi l’occasione giusta per guardarlo? Chi scrive questo articolo ritiene che tutti i dubbi possano essere facilmente risolti guardandolo sia ad Halloween che a Natale. Ma anche a Pasqua, a San Valentino, Ferragosto, magari anche domani. Perché? Perché sì, perché quando ci si trova davanti ad un tale spettacolo visivo non c’è bisogno di un pretesto per goderne.

In Nightmare Before Christmas seguiamo le vicende di Jack Skeletron, re delle zucche della Città di Halloween nel suo folle e bizzarro tentativo di sostituire Babbo Natale e capire egli stesso lo spirito natalizio. La sua missione si rivela ben presto un fallimento, tra sequestri di persona mal organizzati e teste mozzate regalate ad ignari bambini per sempre traumatizzati. A livello di storia, probabilmente non spicca per la novità, tutto procede in maniera estremamente lineare seppur divertente e con il suo inevitabile happy ending, ma quel che rende questo film un classico è sicuramente il comparto tecnico.

Nightmare Before Christmas è un film che non invecchia mai. Lo guardiamo oggi e ancora restiamo stupiti dalla bellezza delle sue animazioni, ne cantiamo le canzoni insieme ai personaggi, e lodiamo l’infinita pazienza che devono aver avuto i suoi creatori nel realizzare questo magnifico esempio di passo uno. Nightmare Before Christmas è un vero e proprio spettacolo per gli occhi, un capolavoro estetico che è stato capace di trascendere i confini del cinema per influenzare perfino la moda giovanile.

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Nightmare Before Christmas, Tim Burton (1993)

Ma parliamo di musica: se c’è una cosa che ti resta impressa nella testa già dopo la prima visione è This Is Halloween, il tema principale che ci presenta l’intero regno di Jack Skeletron e tutti i suoi abitanti. Per questo motivo abbiamo deciso di chiedere a cinque cantautori o band di dirci quale sarebbe il brano che farebbe da sfondo alla loro Città di Halloween.  

Kimerica ha scelto What else is there dei Röyksopp

Esce venerdì 5 novembre 2021 per Lost Generation Records (e in distribuzione Believe) Coro per la fine del mondo, nuovo singolo della cantautrice e producer Kimerica. Atmosfere crepuscolari e metropolitane e un sound che oscilla tra dark e indie tratteggiano i contorni di un incontro al limite del sovrannaturale, alienante, autodistruttivo, che si risolve con l’arrivo, comunque, di una nuova alba.

Cos’è Halloween se non l’esorcizzazione di qualcosa che ci fa paura? Questo pezzo è uscito quando ero bambina: mi colpì subito e mi spaventò a morte. Ricordo che il video aveva un’atmosfera horror e io non potevo staccargli gli occhi di dosso nonostante mi inquietasse tantissimo.  Dopo diversi anni l’ho riascoltato per caso e me ne innamorai: la voce di Fever Ray era così ipnotica, i suoni così cupi, bellissimo. Lo imparai a suonare arrangiandolo col piano per sfuggire all’inquietudine, ogni tanto lo suono ancora.

Anna Soares ha scelto If I was your vampire di Marilyn Manson

Esce giovedì 21 ottobre 2021 Daddy Issues, il nuovo singolo di Anna Soares (per Lost Generation Records in distribuzione Believe Digita). Daddy Issues è un compendio sul complesso di Elettra di matrice freudiana, rivisitato in una chiave intimista e sofferta. Legami ridisegnati, attrazione e repulsione, dolore e inevitabilità: esattamente come nel bondage, in cui la legatura è simbolo di appartenenza viscerale, ma anche qualcosa di estremamente difficile da affrontare sia fisicamente che psicologicamente. Una voce suadente, un basso pulsante ed un sound minimale sono gli elementi di un’elettronica che va oltre la forma canzone: è un’esperienza.

L’immaginario artistico mansoniano mi ha da sempre portato alla mente una miscela di horror decadente e dandy, e una trasgressione che ti fa cadere nel baratro. Attrazione, immersione nell’ignoto e paura di quel che incontrerai. In questo brano nello specifico si alternano atmosfere notturne e gotiche con delle aperture sensuali che sconquassano gli incisi. La Città di Halloween si nutre di tutto quanto è attraente nel senso più orrorifico del termine, e sono certa che apprezzerebbe queste sonorità vampiresche.

Ubertone ha scelto Dumb ways to die della Metro Trains Melbourne

Ubertone ha segnato il suo esordio ufficiale nel mondo della musica con Efelidi, singolo che anticipa l’uscita del suo primo album. Il video, realizzato interamente con la tecnica dello stop motion, è stato firmato da Stefano Bertelli, già noto al pubblico per aver lavorato come regista alle opere di diversi grandi della scena italiana ed internazionale, tra cui Robbie Williams, Frank Sinatra e Caparezza.

Se dovessi scegliere una canzone per la città di Halloween sarebbe Dumb ways to die, una canzoncina realizzata nel 2012 da Metro Trains Melbourne, in Australia, per ricordare a chi aspetta la metropolitana di farlo a distanza di sicurezza dai binari. Il testo, come dice il titolo, elenca tutti i modi più stupidi in cui si può morire. Dato che vale tutto, la vorrei riarrangiata dai Verdena, la mia band italiana preferita. No, non andate a cercarla… non l’hanno mai suonata! Ma magari leggendo questo articolo decidono di farlo, mai dire mai.

Aliperti ha scelto Uprising dei Muse

Fuori da venerdì 8 ottobre per Formica Dischi (distr. Artist First) il nuovo singolo di Aliperti, cantautore originario di Lucca che con Elba anticipa l’uscita di un album che vedrà la luce nei prossimi mesi. Con questo pezzo tipicamente indie-pop l’artista si fa strada attraverso le sensazioni che accompagnano la fine dell’estate, tra nostalgia e ricordi d’amore.

Questo pezzo racchiude uno dei significati che personalmente attribuisco allo spirito di Halloween: la rivolta, la rottura della quotidianità che avviene mediante un’immersione interiore ed estetica nel macabro. Il sound rock e l’incalzante succedersi di frasi e slogan sembrano fomentare un’orda di rivoltosi verso il rifiuto della consuetudine, la distruzione dei canoni prestabiliti e l’instaurazione di un’anarchia dei costumi.

Inghy ha scelto la Sinfonia n.5 di Beethoven

Fuori venerdì 15 ottobre per Visory Indie (distr. Believe) l’ultimo singolo di Inghy, cantautrice romana classe 1996. Circolo vizioso è un pezzo dalle sonorità delicate ed avvolgenti con cui l’artista ci racconta la sua esperienza con un amore tossico e distruttivo, un brano per incoraggiare i suoi ascoltatori a rimettere insieme i cocci della propria vita e andare avanti a testa alta. La produzione del brano è stata realizzata con la collaborazione di rebtheprod e Sala.

Dopo vari ascolti di musica classica, ho pensato che forse, la colonna sonora perfetta di Nightmare Before Christmas, potrebbe essere la sinfonia n. 5 di Beethoven. Questa sinfonia è conosciuta veramente da tutti, inizia con uno dei temi più celebri di Bethoveen (se non il più celebre). Il perché della mia scelta è dovuta alle emozioni che ho provato ascoltando il brano. Le sensazioni suscitate da un primo ascolto sono paura, mistero, inquietudine… sensazioni comuni alla spaventosa notte di Halloween. C’è però un momento in cui il tema del brano diventa più delicato, quasi sognante, caratterizzato da una dolce melodia suonata da violini. Quest’atmosfera ha suscitato in me sensazioni di tranquillità e serenità, tipiche della notte di Natale. Il primo tema quindi, potrebbe essere associato alla notte di Halloween, di cui Jack era il re, mentre il secondo, alla notte di Natale, che Jack provò ad imitare con scarsi risultati, ma che comunque riuscì a salvare.

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