Oliver Stone arriva a Roma per un duplice evento alla Festa del Cinema. Ritorna infatti nei panni di documentarista sia del caso Kennedy e sia della ben meno nota realtà kazaka, con Qazaq. History of the Golden Man.
Due facce della stessa medaglia, quelle di un regista ancora alla ricerca imperterrita di una sua verità.
Il caso JFK
A 30 anni da JFK – Un caso ancora aperto (1991), Oliver Stone torna su uno dei suoi lavori più importanti compiendo il passo dalla finzione al documentario. Quattro ore di montato finale costituiscono dunque JFK: Destiny Betrayed, docu-serie nata dalla necessità di riportare alcune grandi rivelazioni degli ultimi anni.
Come ricordato dal regista in conferenza stampa, infatti, nel 2017, durante la presidenza Trump, migliaia di documenti dei servizi segreti furono desecretati. E ancora di più rimangono ancora inaccessibili, a meno che Biden non mantenga la promessa di far cadere il segreto di Stato il prossimo 26 ottobre, come idealmente previsto.
Si tratta di testimonianze fondamentali, in grado di restituire prima di tutto un’idea più chiara della politica di Kennedy e del perché fosse così scomoda per molti, secondo Stone.
Dai suoi viaggi in Vietnam come senatore al suo sostegno alle democrazie nascenti in Africa e la sua prospettiva anticoloniale che lo mise in diretto contrasto con Eisenhower e la CIA.
Si tratta di un lavoro corposo, che proprio per questo prende forma seriale, ma che pur in versione ridotta sarà disponibile anche in versione cinematografica.
Rai Documentari presenterà proprio quest’ultima dal titolo JFK Revisited: Through the Looking Glass a novembre su Rai Tre. I quattro episodi integrali andranno invece in onda su Sky e NOW a partire dal 22 novembre, noto giorno dell’anniversario dell’omicidio di Kennedy a Dallas.
Qazaq. History of the Golden Man
Secondo evento per cui oggi Oliver Stone calca il tappeto rosso della Festa del cinema di Roma è Qazaq, documentario che lo vede nelle vesti di produttore e intervistatore.
Si tratta quindi di una co-produzione, statunitense e russa, focalizzata sull’uomo d’oro, Nursultan Nazarbayev. Nazarbayev, dopo aver rivestito per trent’anni il ruolo di Presidente della Repubblica del Kazakistan, si lascia intervistare da Stone, guidato dalla regia di Igor Lopatonok, sulla politica kazaka durante gli anni sovietici.
Un altro punto di vista per ripercorrere gli stessi anni di “guerra civile” (oltre che Fredda), come l’ha definita Stone da una prospettiva inedita e poco conosciuta.
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