Tra ennesime cancellazioni e serie tv che continuano a ripetersi imperterrite con la medesima formula di sempre, ecco che Prime Video sgancia la sua bomba. Sto parlando di Paper Girls, che in punta di piedi e quasi svolazzando, come se fosse proprio un foglio di carta dal quale le sue protagoniste prendono il nome, ha debuttato sulla piattaforma lo scorso 29 luglio. Composta da 8 episodi, la serie tv fantascientifica ideata da Stephany Folsom, è tratta dall’omonima serie a fumetti nata dalla mente di Brian K. Vaughan, illustrata da Cliff Chiang ed edita in Italia da Bao Publishing.
Paper Girls, dalla carta allo schermo
1° novembre 1988. Sobborgo immaginario di Stony Stream, Ohio. La notte seguente alla festa di Halloween, quattro ragazze, Erin (Riley Lai Nelet), Tiffany (Camryn Jones), Mac (Sofia Rosinsky) e KJ (Fina Strazza), capitano nel bel mezzo di un conflitto tra due fazioni di viaggiatori del tempo. Costrette da forze maggiori, il curioso gruppo di ragazze si ritrova a dover viaggiare attraverso la dimensione spazio-temporale per poter salvare il mondo. Tra le insidie e gli inconvenienti che le quattro dovranno affrontare, si aggiunge anche l’incontro con le versioni future di loro stesse.
Come già accennato Paper Girls è una serie che prende vita da un fumetto che in poco tempo è diventato un vero e proprio cult del genere. Il punto di forza dell’intero prodotto seriale si può facilmente trovare proprio nel rapporto la storia raccontata attraverso le pagine dell’opera, per ora composta di 30 albi. Serie e fumetti, infatti, si fondono all’interno di uno schema che trasforma i disegni in immagini in movimento, mantenendone intatti colori e sensazioni. La serie a fumetti è caratterizzata da tinte brillanti e accese, peculiarità che la controparte seriale è riuscita a mantenere, andando così a pervadere l’atmosfera madre del prodotto e in grado, quindi, di mantenere intatta la resa fumettistica.
Una premessa convincente ma non totalmente
Anni ‘80, un gruppo di giovani preadolescenti e una minaccia incombente. No, non è la premessa di Stranger Things, bensì l’incipit di una serie che ha molto da raccontarci. Inutilmente paragonata nelle ultime settimane al celeberrimo prodotto Netflix, Paper Girls è in realtà totalmente a sé stante: quando la si confronta con il mondo del Sottosopra si fa un’analisi superficiale e allo stesso tempo erronea. La serie ha una sua chiara identità, in grado di costruirsi tassello dopo tassello così come la storia stessa, che episodio dopo episodio si stabilizza e attrae. Anche se con qualche momento calante.
Si tratta nel suo complesso di una prima stagione convincente, con pregi e difetti, che si bilanciano creando una danza irrequieta dove le due parti rischiano però di surclassarsi. La magia del fumetto in alcune situazioni si perde, in favore di strumentalizzazioni prettamente televisive, dove l’essenza della storia va scemando. Alcune questioni vengono trattate in maniera approssimativa, una su tutte i viaggi temporali. Questione cardine all’interno della narrazione, risulta confusionaria nella maggioranza delle situazioni e molto spesso quasi accessoria.
Quando l’unione fa (davvero) la forza, i veri pregi della serie
Paper Girls non è però solo lotte segrete e viaggi nel tempo, è soprattutto una storia di formazione, crescita e di amicizia ed è qui che si trovano i suoi pregi. Il rapporto tra le ragazze, che da semplici compagne di lavoro si trasformano in alleate, è uno degli elementi più riusciti, l’energia vitale che porta fino alla conclusione. Si consolida durante il corso della narrazione e diventa imprescindibile alla buona riuscita del piano che porterà alla salvezza del mondo intero e della linea temporale, che nel presente del racconto vacilla tra bene e male.
Le quattro ragazze, che dal 1988 viaggiano nel 2019, fanno i conti con le loro versioni future e quest’ultime si ritrovano a farlo con le loro del passato. Le dodicenni sono in qualche modo costrette a crescere quando scoprono che cosa ne sarà della loro vita, tra dissapori e successi, impedimenti inaspettati e timide realizzazioni, tutte cose che la percezione di una preadolescente ancora non è pronta a comprendere. Il racconto diventa in poco tempo un continuo confronto tra presente, passato e futuro, dove le delusioni devono – per forza di cose – trovare una momentanea archiviazione.
Il merito è soprattutto della scrittura, che abile e coincisa, disegna le sue protagoniste a forma e somiglianza della loro controparte fumettistica. Componenti di un gruppo omogeneo, le ragazze saranno in grado di creare un ambiente dove anche le proprie debolezze diventeranno punti di forza e dove l’accettazione è di casa.
In breve
Nel complesso Paper Girls è un buonissimo prodotto di intrattenimento in cui i difetti vengono – nella maggioranza dei casi – mascherati dallo scorrevole ritmo della storia e da un gruppo di protagoniste in grado di farsi valere. Nell’attesa di scoprire se la serie andrà incontro ad un rinnovo o meno, la prima stagione è disponibile su Prime Video mentre la serie a fumetti, composta in Italia da 6 volumi, è reperibile in libreria.