Perfetta Illusione

Perfetta Illusione è il nuovo film di Pappi Corsicato, un dramma sentimentale presentato in anteprima al Torino Film Festival, distribuito da Europictures e in sala dal 15 dicembre.

Nel cast Giuseppe Maggio, Margherita Vicario, Carolina Sala e Sandra Ceccarelli.

Sinossi

La storia ruota intorno a Toni (Giuseppe Maggio), che conduce una vita serena e apparentemente piena di passione ed entusiasmo con la moglie Paola (Margherita Vicario).

A destabilizzare questa felice routine, l’incontro casuale tra Toni e Chiara (Carolina Sala), che sarà profetico per il ragazzo, riaccendendo in lui la personale inclinazione all’arte, alla pittura e al sogno di voler diventare un artista, ormai represso da fin troppo tempo. Le vite dei tre personaggi si intrecceranno in un vortice di legami pericolosissimo e molto difficile da guidare e soprattutto placare.

La perfetta illusione dell’arte e della vita

Pappi Corsicato con Perfetta Illusione rielabora il concetto di arte e di bellezza rimesso imprescindibilmente a quello dell’arte della vita, fatta di percezioni, illusioni, menzogne, parole e alle volte verità.

Il regista non teme il giudizio, non si fa remore a mettere in scena un richiamo sofisticato al capolavoro di Oscar Wilde, Il ritratto di Dorian Gray, in cui Toni si cala ideologicamente nelle vesti del giovane aristocratico, ma nel contesto attuale del 21° secolo, attirando su di sé le forme più alte e distruttive del sentimento, della corruzione e dell’immoralità. La chimera che il ragazzo rincorre di continuo, nel volere ad ogni costo ottenere rivalsa e approvazione, attraverso i suoi quadri e la sua pittura, non è altro che una realtà momentanea, illusoria che lo condurrà all’autodistruzione. Esattamente come l’immagine ritratta nel quadro del bellissimo giovane, nel romanzo dello scrittore irlandese.

Toni con la sua arte ritrova sé stesso. Ma lo scontro con il proprio “io” non è mai qualcosa di facile comprensione, soprattutto se è intercorso troppo tempo, dall’essere qualcosa di diverso da ciò che si è veramente. A lui tocca riscoprirsi e anche reinventarsi, ma l’intento richiede estrema abilità, altrimenti si rischia di cadere, illudersi ed illudere, finendo così nel non riuscire più a distinguere il vero dal falso, l’autentico dal contraffatto, esattamente come accade per ogni opera d’arte. 

Il valore commisurabile dell’uomo e quello inestimabile dell’arte

Le bugie, le colpe, i profili oscuri che vengono delineati durante la narrazione, consolidano un clima di decadimento etico sociale. Il tema riguardante il valore della vita umana, già precedentemente trattato anni fa da Paolo Virzì con il suo Il Capitale Umano, è propriamente quello sul quale incalza Pappi Corsicato.

L’uso estremo delle emozioni, delle ossessioni e morbosità verso le proprie ambizioni, poste al di sopra perfino dell’amore e della fedeltà, offrono esattamente la somma intellettuale e concreta da corrispondere in termini di prezzo della morale. Non c’è talento che possa reggere innanzi al valore della reputazione e della vita; nemmeno la “perfetta illusione” più ingannevole può riuscirci. E allora, infine, si lascia, si desiste di fronte all’immagine illusiva che si è creati di sé e si riemerge. Si squarcia il velo di Maya e si prosegue, dritti, nella mediocrità, nella verità, nell’autentico. 

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Annamaria Martinisi
Sono il risultato di un incastro perfetto tra la razionalità della Legge e la creatività del cinema e la letteratura. La mia seconda vita è iniziata dopo aver visto, per la prima volta, “Vertigo” di Hitchcock e dopo aver letto “Le avventure di Tom Sawyer” di Mark Twain. Mi nutro di conoscenza, tramite una costante curiosità verso qualunque cosa ed il miglior modo per condividerla con gli altri è la scrittura, l’unico strumento grazie al quale mi sento sempre nel posto giusto al momento giusto.

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