Credits: Prime Video (Ph: Golin Italy)

Debutta l’8 giugno 2023 su Prime Video la prima serie interamente realizzata dal gruppo comico The Jackal, Pesci Piccoli – un’agenzia, molte idee, poco budget (anche se un paio di anni fa Generazione 56K su Netflix aveva già coinvolto alcuni dei componenti). Sei puntate per la regia di Francesco Ebbasta, con protagonista Martina Tinnirello e la partecipazione di Ciro Priello, Aurora Leone, Fabio Balsamo e Gianluca Fru.

Qui vi raccontiamo la conferenza stampa tenutasi il 6 giugno 2023 all’anteprima di Roma.

Pensare in grande rimanendo minuscoli

La serie analizza le vicissitudini quotidiane di una piccola filiale provinciale di un’azienda che opera nel settore pubblicitario moderno. L’influenza di sitcom cult come Scrubs e The Office è palpabile, con quest’ultima citata apertamente nella puntata 4. Ma in mezzo a questa grandezza produttiva ciò che colpisce di più è il ritratto intimo e sferzante che si riesce a dare di un particolare ceto lavorativo contemporaneo.

La serie racconta di quelle persone che amano ciò che fanno pur vivendo in un mondo fatto di miti e supereroi del web e dei social, con cui devono confrontarsi ogni giorno, pur convinti che il grande impegno profuso nel loro lavoro non porterà nessun cambiamento. È un grande schiaffo al personalismo e al machismo mediatico che viene fuori oggi in questo mondo.

C’è una protagonista sotterranea e atipica nella serie, ovvero la loro città, Napoli. Non è però quella città fatta di vie strette, motorini, finestre con il sole e il mare. È una Napoli provinciale, che emerge dalle inflessioni dialettali, dai legami sociali e dalle abitudini personali dei membri dell’ufficio, che dalle finestre vede il Monte Somma e non il Vesuvio.

È un lavoro comico all’italiana, capace di tenere sempre la risata ben ancorata a un ritratto sociale amaro. Fa ridere a denti stretti e lascia molto su cui riflettere allo spettatore. 

“Noi qua le cose le facciamo insieme.”

Fabio Balsamo in Pesci Piccoli

E tutti risero

I The Jackal hanno fatto ridere molte persone con le loro webseries comedy uscite sull’omonimo canale YouTube. Poco a poco il loro lavoro ha permesso ai membri del collettivo, tramite molte collaborazioni, di entrare a far parte della cultura televisiva italiana.

Questo progetto, frutto di un lavoro di produzione congiunto fra The Jackal, Mad Entertainment e Amazon Prime Video, li ha portati però per la prima volta ad esordire su una piattaforma di streaming come gruppo e società di videoproduzione.

Ci sono loro al centro della serie, non solo come protagonisti ma anche come influenza aneddotica. Molti degli elementi più bizzarri, dal taccuino con scritto “Michele” alla voce narrante, sono presi dalle loro esperienze personali.

L’intera opera è il frutto di un lavoro e un impegno costanti e minuziosi da parte di un gruppo coeso che ha per questo progetto si è speso in prima persona.

“Quando la The Jackal è nata, quando eravamo piccolini, il nostro sogno più grande era fare questo… raccontare storie, fare cinema, raccontare cose divertenti attraverso serie. E nel tempo ci siamo riusciti. Poi giocoforza abbiamo fatto anche dell’altro, perché poi giustamente nel mondo di oggi bisogna aprirsi anche un po’ a tutto. Però spero che potremo continuare ancora a sognare, a raccontare storie e divertirci nel farlo, perché credo sia la nostra indole e forza più grande. Ecco spero che questa cosa bella che abbiamo creato, la The Jackal, che per me è una famiglia, possa continuare sempre.”  –  Ciro Priello dei The Jackal.

Aspettiamo l’8 giugno per la serie ma sogniamo già l’annuncio della stagione 2.

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Classe 1999, e perennemente alla ricerca di storie. Mi muovo dalla musica al cinema, dal fumetto alla pittura, dalla letteratura al teatro. Nessun pregiudizio, nessun genere; le cose o piacciono o non piacciono, ma l’importante è farle. Da che sognavo di fare il regista sono finito invischiato in Lettere Moderne. Appartengo alla stirpe di quelli che scrivono sui taccuini, di quelli che si riempiono di idee in ogni momento e non vedono l’ora di scriverle, di quelli che sono ricettivi ad ogni nome che non conoscono e studiano, cercano, e non smettono di sognare.

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