Moritz Jahn, Blue Blue Moon
Moritz Jahn, Blue Blue Moon

Dopo tre stagioni da fiato sospeso (le prime due meglio della terza) mi sono affezionata al cast di Dark come se fossero amici miei e il loro destino mi comprendesse. Non posso fare più a meno di girarmi quando vedo una giacca impermeabile gialla e progetto un viaggio in Germania al più presto. Quindi vederli in un nuovo progetto, soprattutto un videoclip, trovato casualmente su Instagram è una bella sorpresa. Bella soprattutto perché non sono solo gli attori del video.

Blue Blue Moon

Blue Blue Moon è il titolo del singolo di Moritz Jahn di cui il videoclip viene presentato in anteprima il primo settembre scorso. In Italia pochi sanno del suo talento come cantante e musicista, ma di sicuro lo conoscono per il ruolo di Magnus Nielsen, giovane ribelle, prima biondissimo, poi oscuro e tormentato, tra i protagonisti della celebre serie televisiva tedesca Dark (tutta disponibile su Netflix, quindi se non sapete di cosa stia parlando affrettatevi a recuperare). Nella serie in questione nel ruolo della sorella di Magnus c’è l’attrice Lisa Vicari, Martha Nielsen.

Moritz Jahn e Lisa Vicari in Dark – web

La realizzazione di Blue Blue Moon riunisce i fratelli Nielsen su un set dalle ambientazioni neanche troppo lontane da Winden: Lisa Vicari è la regista del videoclip di Moritz Jahn, che compare solo nell’ultima scena.

Vibrazioni elettroniche e richiami retrò, per un incontro/scontro tra due innamorati in lotta. Un coinvolgimento pop per un montaggio che sfrutta il movimento come fosse l’indicatore emozionale. Blue Blue Moon farà parte probabilmente del secondo album, dopo l’esordio nel 2019 con Love, Hate & The Mistakes Of A Lifetime.

Continueremo a seguire le evoluzioni musicali e cinematografiche dei due artisti, credendo che le arti siano un incessante e travolgente flusso in cui trasformarsi è necessario, e, come in questo caso, poetico.

Qui il canale ufficiale di Moritz Jahn.

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Silvia Pezzopane
Ho una passione smodata per i film in grado di cambiare la mia prospettiva, oltre ad una laurea al DAMS e un’intermittente frequentazione dei set in veste di costumista. Mi piace stare nel mezzo perché la teoria non esclude la pratica, e il cinema nella sua interezza merita un’occasione per emozionarci. Per questo credo fermamente che non abbia senso dividersi tra Il Settimo Sigillo e Dirty Dancing: tutto è danza, tutto è movimento. Amo le commedie romantiche anni ’90, il filone Queer, la poetica della cinematografia tedesca negli anni del muro. Sono attratta dalle dinamiche di genere nella narrazione, dal conflitto interiore che diventa scontro per immagini, dalle nuove frontiere scientifiche applicate all'intrattenimento. È fondamentale mostrare, e scriverne, ogni giorno come fosse una battaglia.

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