The Father – Florian Zeller 2020 – Credits: BiM Distribuzione
Oscar alla migliore sceneggiatura non originale e al miglior attore protagonista, Anthony Hopkins, The Father si fa spazio silenziosamente come uno dei migliori film dell’anno. Silenziosamente perché, nonostante le ottime premesse, a partire dal cast, non ha avuto grande risonanza nella Stagione dei Premi, fino alla grande Notte degli Academy Awards.
Tratto dall’omonima pièce teatrale di Florian Zeller, portata in scena anche in Italia da Maccarinelli con Haber, The Father rispecchia fortemente l’impostazione drammaturgica originale. La componente cinematografica, tuttavia, è in grado di arricchirla soprattutto nella gestione dello spazio e delle brusche – ma necessarie – transizioni sceniche, rafforzandone l’effetto disorientante.
L’anziano protagonista Anthony (Anthony Hopkins) soffre infatti di Alzheimer, ma prima di rendercene conto siamo già immersi nella sua stessa percezione distorta e incompleta della realtà. Guardiamo il mondo con i suoi occhi, provando il suo stesso terrore quando niente sembra più avere senso.
Volti e stanze che cambiano, dettagli incoerenti tra loro che si moltiplicano, pezzi di puzzle che sembrano non avere un loro collocamento. Tutto è confuso, eppure tutto è improvvisamente chiaro: è la mente di un uomo che sta lasciando ogni contatto con il suo presente.
The Father, Oscar alla migliore sceneggiatura non originale
Partendo dal primo Oscar vinto da The Father, si può dire che la scrittura del film, proprio per quanto detto, è straordinariamente complessa. È un groviglio di sensazioni, più che di veri e propri eventi, da cui è importante riuscire a entrare e a uscire. Guardare contemporaneamente dall’esterno e dall’interno.
Ad aiutarci, in questo senso, è sicuramente l’interpretazione di Olivia Colman, ossia il primo volto che associamo alla figlia di Anthony, Anne. Inizialmente lei diventa l’appiglio alla realtà per lo spettatore (anche solo focalizzandosi sui suoi, pochi, cambi d’abito), l’ago della bussola nei momenti in cui, come Anthony, anche il pubblico si perde inevitabilmente. Eppure, anche Anne, improvvisamente, devia da questo tracciato mescolandosi con visioni e pensieri che, prendendo forma, impediscono del tutto il ritorno a un regime di realtà.
Proprio quando, però, crolla anche l’ultimo tentativo di resistenza dello spettatore, quando ormai si smette di cercare anche un briciolo di logica rettilinea nella storia, ecco che tutto torna al suo posto.
Anziché esplodere, il climax implode nello stupendo monologo finale e così ci troviamo, finalmente, di fronte alla reale disperazione di Anthony, come se qualcuno avesse improvvisamente deciso di alzare il velo che ci impediva di vedere chiaro.
Anthony Hopkins è Anthony, Il Padre
In un’opera volutamente respingente, che quasi desidera espellere lo spettatore e trascinarlo fuori dalla storia, Anthony Hopkins è, al contrario, un magnete. Ogni suo sguardo smarrito diventa il nostro. La sua paura, trasformata a tratti in ira, diventa il nostro sgomento, amplificato, di fronte a una situazione che né il personaggio né il pubblico sono in grado di controllare.
E controllo è forse la parola-chiave per comprendere la forte empatia che si crea con il protagonista. Noi, come lui, desideriamo infatti riappropriarci delle coordinate spazio-temporali che il film strappa via. Noi, a differenza di Anthony, però, quel controllo lo riprendiamo sul finale, mentre lui precipita sempre più nel buio. È in questo momento, quando lo guardiamo finalmente oltre il velo, dall’esterno, che Hopkins raggiunge l’apice di una recitazione già perfetta. Colpisce il pubblico già privo di difese nei suoi confronti e, semplicemente, commuove e strugge fino alle lacrime.
The Father arriva in sala dal 20 maggio in versione originale e dal 27 maggio in versione doppiata, grazie a BiM Distribuzione. Lasciamo qui di seguito, quindi entrambe le versioni del trailer, soprattutto per apprezzare ancor di più l’interpretazione di Hopkins.
Per leggere invece l’analisi del Premio Oscar alla migliore sceneggiatura originale, clicca qui. Per altri approfondimenti sui film degli Oscar 2021, seguici anche su Instagram.