The morning show

New York City, vuota come non la si è mai vista: così inizia la seconda stagione di The Morning Show, preannunciando un cambio di registro necessario e forzato dalle circostanze.

Il Covid entra nella finzione e trasforma tanto le relazioni fittizie quanto le scelte di regia. The Morning Show perde il carattere corale, frenetico e affollato che definiva i primi episodi e si chiude in tante monadi. Ogni personaggio scava dentro di sé, episodio dopo episodio, in uno spazio di azione sempre più ridotto, chiuso in casa, che forgia nuove consapevolezze.

Riassunto delle puntante precedenti

Per chi ancora non ha AppleTV+ (o era sulla Luna e non sa cos’è The Morning Show), stiamo parlando di uno dei primissimi successi di Apple Original. Nel 2019 lancia la piattaforma stessa sfruttando la presenza di un cast grandioso: Jennifer Aniston, nel suo primo grande ruolo drammatico, Reese Whiterspoon, Steve Carell, Billy Crudup, Mark Duplass. Non serve molto altro per ottenere l’attenzione dei Golden Globes e degli Emmy, ma The Morning Show va oltre, costruendo un spettacolo perfetto, nei temi e nella scrittura.

La bellissima sequenza iniziale è già programmatica, ne anticipa il ritmo e le intenzioni. Sono le 3:30 del mattino, l’ora in cui Alex Levy (Aniston) si sveglia e inizia la sua routine prima di arrivare, all’alba, negli studi della UBA, il network di cui è la punta di diamante. I programmi della mattina sono tra i più seguiti negli Stati Uniti, perciò per anni il suo è stato il viso che milioni di spettatori hanno scelto di far entrare in casa, appena svegli, accanto a quello di Mitch Kessler (Carell).

Il loro successo idilliaco crolla la notte stessa di cui siamo testimoni nei primi minuti, quando si diffonde la notizia di uno scandalo sessuale che riguarda il co-conduttore. La rete prende le distanze e, con un po’ di fortuna, trova per caso la sostituta ideale. Una donna giovane e radicale, ma non schierata politicamente. Una rivoluzionaria che scombina tutte le carte in tavola: Bradley Jackson (Witherspoon).

I primi dieci episodi si sviluppano così tra i nuovi rapporti che Bradley deve creare e i vecchi legami che Mitch è costretto a recidere, compreso quello molto stretto con Alex. Tutti gli equilibri saltano e nel frattempo prosegue la ricerca della verità riguardo le violenze compiute dall’uomo. Lasciamo così la redazione del daily più seguito d’America nel bel mezzo di una tragedia: un climax che in apparenza chiude la storyline di Mitch, “condannandolo”, e al tempo stesso lascia tutto in sospeso, in attesa di una continuazione.

La verità nella solitudine

Nel 2020 negli USA arriva il Covid e cambia ogni piano, come anche testimoniato dai brevi inserti dietro le quinte dopo episodio. La prima conseguenza è la suddivisione della narrazione in storie separate, in cui purtroppo vediamo interagire sempre meno fra loro i grandi nomi del cast. Al tempo stesso, tuttavia, ognuno ha il suo momento – e il suo episodio – per splendere.

La seconda conseguenza, allora, è la possibilità di riscoprire i personaggi che abbiamo imparato ad amare, scavando più a fondo nelle loro vite. Consideriamo allora almeno quattro percorsi, i più significativi. Da qui, però, incorrete in possibili spoiler.

Alex Levy

Guess what? America loves me. Indimenticabile il monologo di Jennifer Aniston in completo rosso, davanti a un consiglio di amministrazione di soli uomini, a rivendicare il proprio posto nel mondo. Un monologo che nei primissimi episodi presenta già il personaggio come una stratega la cui salda capacità di controllo inizia a vacillare quando Mitch esce dalla sua vita, introducendo la variabile impazzita, Bradley. Alex fatica a riprendere il suo potere, anche se finge di non averlo mai perso, ma è proprio il conflitto fra ciò che mostra e ciò che è a creare un’attrazione. Un bisogno costante di smascherarla e di avvicinarsi il più possibile al suo vero volto.

Servirà il confronto finale con Mitch, nella seconda stagione, insieme al dolore e alla paura dettati dalla pandemia a far cadere anche l’ultima barriera che Alex ha costruito davanti allo spettatore. Un altro, splendido, monologo dall’enorme potenza espressiva che chiude un percorso di evoluzione e umanizzazione e diventa anche testimone del proprio tempo, essendo pronunciato a distanza, davanti a uno schermo e una webcam accesa.

I am done apologizing for myself. Either get on the Alex Levy train or just stay at the station.

Bradley Jackson

Bradley Jackson è una ragazza che proviene dalla pancia dell’America. Ha una famiglia problematica, un fratello che non riesce ad andare in riabilitazione e una madre che non sa dare né ricevere amore. Immersa in questo disagio tende troppo spesso a fuggire da se stessa e dalla riflessione su di sé e sui propri desideri. Il trasferimento improvviso a New York, e la vita che cambia da un momento all’altro, la costringono a guardarsi dentro e iniziare a conoscersi davvero.

Il suo è un percorso di profonda evoluzione emotiva, che si spinge anche nell’analisi e nell’accettazione del proprio orientamento sessuale. La differenza con la prima stagione è abissale, perché è come se solo adesso Bradley ci fosse davvero, presente al 100% e disposta a mettere in gioco tutto ciò che è, a costo di soffrire scoprendolo. Al tempo stesso, seppur da lontano senza quasi mai incontrarla in questa stagione, diventa una preziosa alleata di Alex. Complicato chiamarla amica, però riesce a prendere almeno le sue difese in uno dei momenti più alti della serie: l’intervista a Maggie Brener (Marcia Gay Harden), in cui riassume anche il suo stesso percorso all’interno della serie, in una sola frase:

And I Think That People Change. I Think People Grow. I Know I’m Evolving. I Wonder If You Are.

Mitch Kessler

Steve Carell è in grado di commuovere anche quando interpreta un personaggio repellente come Mitch Kessler. La sua bravura è anche il motivo per cui il personaggio estende la sua presenza più del previsto, guadagnandosi una nuova storyline ambientata in Italia prima di uscire definitivamente di scena. Non sarebbe dovuto tornare nella seconda stagione, ma ecco che invece gli autori sfruttano l’isolamento progressivo del personaggio per introdurre con lui il tema della pandemia. In Italia rimane infatti bloccato e trascorre la quarantena con un’aspirante documentarista italiana, Paola Lambruschini (Valeria Golino). Il rapporto sempre più stretto con la donna lo spinge a una lunga confessione, l’unica prova registrata in cui Mitch non solo ammette le sue colpe ma ammette le sue paure e le sue emozioni, mostrando la complessità delle sue luci e delle sue ombre.

Cory Ellison

Una menzione speciale va a Billy Crudup, che interpreta il freddo e sornione Cory, colui che sembra avere ogni soluzione prima ancora che si presenti un problema. A farlo sbandare è solo Bradley, fin dal momento in cui la incontra. Il passo più grande che compie in questa stagione è proprio accorgersi dei suoi sentimenti e, come Alex, permettere al mondo esterno di abbattere le sue barriere.

Scopriremo cosa accadrà ancora a questi straordinari personaggi nella terza stagione, già confermata da Apple.

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