Mai come in queste ultime settimane ho avuto voglia di tornare a Napoli. Sarà che ci sono stata poco prima che le nuove disposizioni prendessero piede, sarà che il viaggio in treno per raggiungerla l’ho trascorso immersa nelle pagine di THE PASSENGER – NAPOLI (e anche il ritorno). E come una guida con mille occhi mi ha descritto tutto ciò che di quella città amo di più, senza tralasciare nulla.
Napoli è l’ultimo volume della collana THE PASSENGER, edito dalla casa editrice Iperborea. Undici articoli, corredati dalle illustrazioni di Vincenzo Del Vecchio e dalle foto di Mario Spada. In più due approfondimenti, uno di Ester Viola e l’altro di Cristiano de Majo, e una playlist, da Tullio De Piscopo a Liberato.
Napule è mille culure
THE PASSENGER – NAPOLI è la lettura che arriva al momento giusto: lo scorso 24 novembre è uscito in sala È stata la mano di Dio di Paolo Sorrentino e il 25 dicembre è andato in onda su Rai1 Stanotte a Napoli, una prima serata dedicata alla città partenopea dal divulgatore Alberto Angela (e la sua troupe).
Due visioni molto diverse tra loro, il primo un film in corsa per l’Oscar, il secondo un “viaggio didattico” per famiglie riunite in occasione delle feste natalizie. Ma entrambi pervasi, direttamente o indirettamente, di tutto quello che Napoli rappresenta.
La gente che la abita, la musica, il cibo, la vita e i suoni che si riversano nelle stradine strette del centro e dalla vista di castelli antichi, rimasti come segno di potere e simboli imponenti di una storia tenuta vicina al presente. Napule è mille culure, così la voce di Napoli (e di Pino Daniele) accoglie il lettore del volume, affrontando la rilevanza storica ed umana di una città fuori dal comune, in cui passato e presente vivono all’unisono.
Le voci
Assorbendo ogni parola si viaggia virtualmente nei luoghi di Napoli e tra i volti degli abitanti. Lo storico Paolo Macry scrive di una città che fu capitale di un regno, racconta le personalità politiche che hanno segnato la città.
Lorenzo Colantoni ci porta nel centro storico parlando delle sue molteplici stratificazioni: luoghi in cui “l’antico è legato indissolubilmente al presente“, una sovrapposizione continua infatti caratterizza Napoli e il passato greco, romano, bizantino, normanno, angioino, aragonese e borbonico “si mescolano in maniera inestricabile“. Il culto dei defunti rientra in questa visione totale in cui nulla viene dimenticato ma entra naturalmente a far parte del presente: Carmen Barbieri visita il cimitero di Poggioreale, una città nella città, una vera e propria necropoli.
Anche la musica diventa fondamentale nel viaggio, Francesco Abazia racconta una Napoli musicalmente meticcia, con Senese e Musella e l’incontro con influenze jazz, rhythm and blues e soul, allo stesso modo il cinema e la televisione, nell’articolo di Peppe Fiore, in cui un “prima e dopo Gomorra” definisce il successo della città come scenario di narrazioni audiovisive.
Raffaella Ferré ci aiuta a mappare l’insolito panorama giornalistico napoletano mentre Alessandra Coppola si sofferma sui muri dei vicoli e delle strade in cui i ritratti di giovani ammazzati vegliano come numi tutelari.
Dal Vomero, quartiere della media borghesia descritto da Cristiano de Majo, ai quartieri di Bagnoli e San Giovanni a Teduccio, di cui scrive Piero Sorrentino, in un limbo tra speranze e frustrazione: Napoli nella sua interezza si mostra al lettore. Compresa la gioiosa manifestazione di napoletanità del tifo calcistico evocata da Gianni Montieri.
In questo numero di The Passenger torna anche la graphic novel: la fumettista e illustratrice Cristina Portolano racconta con un fumetto cosa significhi essere napoletana ma aver deciso di andarsene dalla città. Un altro sguardo che completa la visione e il viaggio di THE PASSENGER – NAPOLI.
Perché leggerlo
Perché è più di un libro e restituisce anima, cronaca e attualità di una città unica. Lo rileggerei un’altra volta ma lo conservo per il prossimo viaggio per Napoli, sicuramente tra le pagine ho perso qualche dettaglio per una nuova analisi.
“E mentre una signora stende i panni sopra le antiche feritorie, lascio la città ripensando alle parole dello scrittore Adrian Martin, che associa a Napoli la figura di Giano, il dio romano bifronte che guarda allo stesso tempo avanti e indietro.”
Lorenzo Colantoni
Grazie ad Iperborea per avermi dato la possibilità di trovare la guida perfetta per comprendere il presente e il passato di Napoli.
Se volete approfondire altri volumi della collana The Passenger trovate qui quello dedicato allo Spazio e qui quello sulla città di Roma. Continuate a seguirci su FRAMED! Siamo anche su Instagram, Facebook e Telegram!