Manuel Agnelli ©Laboratoriorosso Productions
Manuel Agnelli ©Laboratoriorosso Productions.

Tutankhamon: l’ultima mostra uscirà in sala nei giorni 9, 10 e 11 maggio. Il docu-film è prodotto da Laboratoriorosso e Nexo Digital. La Grande Arte al Cinema è un progetto originale ed esclusivo di Nexo Digital. Diretto da Ernesto Pagano, con le fotografie di Sandro Vannini, la colonna sonora di Marco Mirk e la voce narrante di Manuel Agnelli (sin da piccolo appassionato di Antico Egitto, tanto che visitò la tomba di Tutankhamon nel 1996).

Il film

Il film racconta lo spostamento di 150 oggetti del tesoro di Tutankhamon, seguito in esclusiva dal fotografo Sandro Vannini: si tratta dell’ultima mostra dedicata al tesoro, perché il governo egiziano ha deciso che il patrimonio del famoso faraone non si sposterà più, chi vorrà visitarlo potrà farlo solamente andando al Cairo.

Si vedranno in esclusiva i dipartimenti dell’area restauro del nuovo Grand Egyptian Museum di Giza, ancora chiuso al pubblico, e il Museo Egizio di piazza Tahrir del Cairo, dove sarà possibile osservare i momenti più difficili del backstage della mostra King Tut. Treasures of The Golden Pharaoh. Lo spostamento delle opere fu un’operazione molto delicata che coinvolse restauratori, operai e tecnici specializzati.

Il film partirà proprio dal 1922, anno della scoperta della tomba di Tutankhamon da parte di Howard Carter, una notizia che sconvolse l’immaginario del mondo intero. Erano gli anni appena dopo la fine della prima guerra mondiale e di una grave pandemia, la notizia di questa scoperta portò quasi “speranza” per il futuro, influenzando il mondo dell’arte, della moda e dello spettacolo.

Tutankhamon: l’ultima mostra

Una rockstar come narratore

Il montaggio realizzato mostra sia foto in alta definizione che filmati dell’epoca, quelli di Carter che portava fuori i tesori della tomba. La colonna sonora ricopre un ruolo significativo: trattandosi di un docu-film dedicato ad una vera rockstar del mondo antico, risuona la musica del Charleston (negli anni ’20 infatti nacque la “Tutmania”).

La voce profonda di Manuel Agnelli è in quest’ottica la scelta più adatta. Il cantautore ha colto lo spirito della narrazione di un personaggio la cui vita è avvolta dal mistero, un faraone che gli egizi cercarono di “cancellare” dalla storia, ottenendo invece l’effetto contrario.

Oggi tutti conoscono Tutankhamon, un ragazzo malato e morto giovane nel 1824 a.C., dopo un regno effimero il suo nome è tornato alla luce, ottenendo quella vita eterna che gli era stata promessa.

La conferenza all’anteprima: riflessioni sul film

Prima della proiezione per la stampa si è tenuta una conferenza con la presenza di Ernesto Pagano, il fotografo Sandro Vannini e Manuel Agnelli. Durante la discussione del film sono emerse riflessioni interessanti. Il faraone è stato paragonato al primo dei supereroi, in quanto il suo compito è “sconfiggere le forze del male, tutte le notti, nell’aldilà” (Duat).

Ernesto Pagano, giornalista e documentarista, ha specificato quanto sia stata interessante la ricerca per la parte storica negli archivi dove, anche nel film, è possibile vedere foto d’epoca e soprattutto i disegni dettagliati di Carter, ispirati ai reperti ritrovati.

Al cantante Manuel Agnelli, rispetto al suo lavoro da voce narrante, è stato chiesto cos’avesse sentito nella profondità di tutti quegli oggetti, Manuel ha risposto “il mistero”, ponendo l’attenzione su quanto poco si sappia di Tutankhamon e su come, alla fine, sia il destino a decidere chi rimarrà nel tempo e nell’eternità, non gli uomini e nemmeno le loro azioni.

Perché scegliere un cantante come Manuel Agnelli e non un doppiatore? Il fotografo Sandro Vannini ha risposto “volevamo una rockstar!”, proprio perché anche Tutankhamon è diventato una celebrità nell’immaginario popolare (le sue mostre sono le più viste nel mondo). E il frontman degli Afterhours paragona il faraone a Prince, in quanto spesso egli si riferiva a sé stesso come ad una divinità, anche nell’estetica e nel modo di porsi.

Tutankhamon: l’ultima mostra è diverso dai soliti documentari: ispirato, dettagliato, con fotografie e paesaggi mozzafiato, non perdetelo!

Continua a seguire FRAMED. Siamo anche su FacebookInstagram e Telegram!

Giulia Arcoraci
Nata a Milano il 05/05/1997, laureata in Scienze dei beni culturali e ora studentessa della magistrale in scienze storiche all’Università di Pavia. Il museo è la mia seconda casa, mastico cultura da quando sono bambina. In particolare sono appassionata di arte (principalmente arti extraeuropee), storia, videogiochi e anche un po’ di cinema. Cerco di vivere al meglio la vita culturale di Milano, senza perdermi mostre d’arte o altri eventi. Credo nell’importanza della storia come memoria, un continuo monito a non ripetere gli errori del passato, oggi spesso sottovalutata, mi occuperò di mantenerla viva attraverso la scrittura. Dai miei lavori potrete aspettarvi professionalità, qualche strambo aneddoto storico e, perché no, tante mostre d’arte!

LASCIA UN COMMENTO

Per favore inserisci il tuo commento!
Per favore inserisci il tuo nome qui