Sono da oggi disponibili su Netflix i sette episodi di Tutto chiede salvezza, la serie liberamente tratta dall’omonimo romanzo autobiografico di Daniele Mencarelli, vincitore del Premio Strega Giovani 2020.
Si è tenuta lo scorso martedì a Roma la conferenza stampa della nuova serie Netflix, tra le più attese di questa stagione. Abbiamo avuto il piacere di guardare in anteprima i primi episodi di Tutto chiede salvezza, l’adattamento che vede alla regia Francesco Bruni. Assieme a lui alla scrittura l’autore del romanzo Daniele Mencarelli, Daniela Gambaro e Francesco Cenni.
Sette episodi, uno per ciascuno dei sette giorni di TSO (Trattamento Sanitario Obbligatorio) a cui Daniele (Federico Cesari) viene sottoposto a seguito di un crollo psicotico.
Nel cast oltre a Federico Cesari (Skam Italia), tra gli altri anche Andrea Pennacchi, Vincenzo Crea, Fotinì Peluso e Filippo Nigro.
Cosa è necessario sapere di Tutto chiede salvezza? È una storia importante da raccontare, importante da assorbire. Ve la raccontiamo attraverso le parole di chi vi ha preso parte. Ma soprattutto dell’autore che l’ha vissuta in prima persona.
Facciamo intrattenimento ma anche perlustriamo un mondo di sofferenza e di grandi sentimenti, nel bene e nel male, e credo che questo di solito dovrebbe fare la letteratura: entrare nei luoghi e scavarci dentro. Ringrazio Francesco Bruni per come ha saputo rendere il romanzo, come ha saputo prendere quel quoziente di realtà e metterlo in scena.
Daniele Mencarelli
Le parole del regista Francesco Bruni e del protagonista Federico Cesari
È evidente che la storia è, per sua natura, drammatica, perché racconta gli ultimi, i diseredati, i “senza pelle”, quelli travolti dalla sofferenza della vita perché privi di corazza. Ma non è affatto detto che ciò escluda la possibilità di momenti leggeri, di humour, persino di comicità. Le due cose – dramma e umorismo – possono viaggiare insieme ed alimentarsi a vicenda. E questa continua ad essere la cifra stilistica che prediligo
Francesco Bruni
È stata un’esperienza traumatica quanto sicuramente bellissima: è stata catartica, anche perché avere l’occasione di poter interpretare un personaggio così complesso in un racconto così intimo è sia una grande responsabilità, per rispetto del romanzo di Daniele e delle tematiche trattate, sia un’opportunità grandiosa. E molto difficile.
Federico Cesari
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