xena-principessa-guerriera
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Su Amazon prime Video viene resa disponibile l’intera serie di Xena – Principessa guerriera: sei stagioni tutte da scoprire e ricontestualizzare come inizio di una rivoluzione.

Immagine in 4/3 irrecuperabilmente sfocata, inquadrature vuote e una donna, vestita di pelle e metallo, che cerca di riscattarsi. Tutto questo è Xena e vorrete sapere perché ha senso rivederlo ora.

La serie

Xena – Principessa guerriera nasce come spin-off della serie Hercules. In un periodo di rinato interesse per la mitologia greca e per i sublimi stravolgimenti della serialità statunitense. Ma, come una Eva ornata di fuoco e ferro nata dalla costola di Adamo, si afferma indipendentemente diventando il trampolino di lancio per una femminilità che dominerà l’intrattenimento degli anni ’90.

Rivoluzionaria? Non all’inizio, quando l’esibizione del corpo femminile è il primo obiettivo e si vivono ancora gli echi degli anni ’80. Ma da una messa in scena “scollacciata” cambia. Si evolve in una visione che darà il via a tutto ciò che riguarda protagoniste che hanno a che fare con la violenza e si battono alla pari degli uomini.

Come nelle migliori tradizioni di ruoli subalterni dal gusto tutto femminile, i primi tre episodi di Xena (conosciuti anche come La trilogia di Xena) sono racchiusi nella prima stagione di Hercules (1995, arrivata l’anno seguente in Italia). La prima impressione è, ovviamente, negativa. Il personaggio si contrappone a quello di Hercules, dotato di bontà ed integrità, e incarna lo spirito di una guerriera pronta a tutto per ottenere i propri scopi. Sfruttando le sue armi, compreso il sesso, si scontra con il figlio di Zeus.

Xena – Principessa guerriera, Foto dal set – Web

Se riuscite a passare sopra al fatto che la donna ripensa alla sua vita in termini di redenzione proprio grazie all’innata bellezza dell’animo del semidio, potrete passare alla serie vera e propria.

La prima puntata

Xena è una signora della guerra pentita che viaggia alla ricerca di fare del bene per rimediare agli errori del passato. Già nella prima puntata della prima stagione incontra Olimpia (Gabrielle nella versione originale). Le due donne condivideranno il cammino fino alla fine e, al di là della scarsa qualità di ripresa e delle vicende, molto invecchiate per uno spettatore contemporaneo, gettano le basi per la narrazione di una femminilità nuova, maggiormente complessa rispetto al passato. Se la prima è sempre sull’orlo del cedere alla voglia di avere una famiglia, la seconda fugge proprio da un matrimonio combinato per conoscere il mondo.

La caratterizzazione non si muove in direzione univoca ma racconta di donne stratificate e complesse quanto gli uomini. Nelle varie puntate anche la sessualità sarà affrontata in maniera inedita, passando dall’intrattenimento morboso dedicato al pubblico maschile ad una trattazione profonda del rapporto tra le due. Ma soprattutto è un intensa amicizia che emerge come cardine principale: maturata nell’intimità dei momenti privati come sul campo di battaglia. Il loro legame si protrarrà fino all’ultimo episodio, consacrandolo al di sopra di tutto, senza che le relazioni o gli uomini ne intacchino la centralità.

Xena madre di una generazione

Icona pop per eccellenza, Xena ha ispirato una serialità comune negli anni ’90 e nei primi 2000. Inizia come la versione “mitologica” di Baywatch ma finisce con il condizionare serie come Buffy, Streghe, facendo capolino anche in molte battute in serie comedy come Will&Grace e Gilmore Girls. Lucy Lawless, interprete della principessa guerriera, si configura come simbolo di forza femminile all’ennesima potenza (basta vedere l’episodio de I Simpson, Tree House of Horror 11×04 per capirlo).

Una come lei non ha mai lasciato il campo di battaglia e, recentemente, torna a mettere i paletti con il suo collega Hercules/Kevin Sorbo. In una puntualizzazione su Twitter che porta alla memoria l’indole guerriera di Xena, badass per eccellenza senza bisogno di un uomo che le insegni la storia.

(Lo scambio di tweet si riferisce all’attacco avvenuto a Capitol Hill lo scorso 6 gennaio. Kevin Sorbo sosteneva teorie cospirazioniste pro Trump mentre Lucy Lawless ha risposto duramente).

Continuate a seguirci, il rewatching non si ferma qui!

Silvia Pezzopane
Ho una passione smodata per i film in grado di cambiare la mia prospettiva, oltre ad una laurea al DAMS e un’intermittente frequentazione dei set in veste di costumista. Mi piace stare nel mezzo perché la teoria non esclude la pratica, e il cinema nella sua interezza merita un’occasione per emozionarci. Per questo credo fermamente che non abbia senso dividersi tra Il Settimo Sigillo e Dirty Dancing: tutto è danza, tutto è movimento. Amo le commedie romantiche anni ’90, il filone Queer, la poetica della cinematografia tedesca negli anni del muro. Sono attratta dalle dinamiche di genere nella narrazione, dal conflitto interiore che diventa scontro per immagini, dalle nuove frontiere scientifiche applicate all'intrattenimento. È fondamentale mostrare, e scriverne, ogni giorno come fosse una battaglia.

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