Grand Army - Netflix
Grand Army - Netflix

Ancora un dramma per adolescenti, direte voi. Chi se ne frega degli amori nei corridoi del liceo, e anche delle foto da mettere su Instagram con gli effetti rosati e le luci saturate. Eppure in quei giovani continuo ad immedesimarmi, più che con altri personaggi maturi che rispecchiano la vita che faccio. Probabilmente perché non si può sfuggire a quel momento di passaggio in cui tutto sembra questione di vita o di morte, e le emozioni sono amplificate e riverberano in una cassa di risonanza continua che non smette di far rumore.

Cambiare la società prima che lei cambi te: farlo nei corridoi del liceo, tra un’ora di storia e un allenamento in palestra, a districarsi tra esami e paure, di non essere abbastanza, di sentirsi diverso, degli attentati a pochi km da casa, di essere discriminati dalle istituzioni stesse per le proprie scelte di genere.

Sono queste le vibrazioni che emana il trailer di Grand Army, serie in uscita su Netflix ad ottobre, incentrata sull’intreccio delle esperienze di cinque studenti della più grande scuola pubblica di Brooklyn. Il progetto è l’adattamento dell’opera teatrale SLUT, della scrittrice, attivista e femminista Katie Cappiello. Lo spettacolo fu presentato per la prima volta nel 2013 e descrive duramente l’esperienza traumatica della sedicenne Joey Del Marco, stuprata da tre coetanei. Potrete cogliere la stessa, violenta, indagine, nelle prime immagini della serie tv.

Trailer Grand Army

Lo attendiamo con impazienza, sperando di parlarvene meglio dopo aver visto i nove episodi previsti. Stay tuned!

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Silvia Pezzopane
Ho una passione smodata per i film in grado di cambiare la mia prospettiva, oltre ad una laurea al DAMS e un’intermittente frequentazione dei set in veste di costumista. Mi piace stare nel mezzo perché la teoria non esclude la pratica, e il cinema nella sua interezza merita un’occasione per emozionarci. Per questo credo fermamente che non abbia senso dividersi tra Il Settimo Sigillo e Dirty Dancing: tutto è danza, tutto è movimento. Amo le commedie romantiche anni ’90, il filone Queer, la poetica della cinematografia tedesca negli anni del muro. Sono attratta dalle dinamiche di genere nella narrazione, dal conflitto interiore che diventa scontro per immagini, dalle nuove frontiere scientifiche applicate all'intrattenimento. È fondamentale mostrare, e scriverne, ogni giorno come fosse una battaglia.