Soul, Pixar - CREDITS: IMDB.com

A quasi un anno dal primo teaser trailer si torna a parlare di Soul, nuovo lungometraggio degli studi di animazione Pixar. Sembra infatti confermato che il film arriverà in sala a novembre, dopo il ritardo di programmazione dovuto al Covid. Situazione che, fra le altre cose, lo farà accavallare in un certo senso all’altro titolo Pixar di quest’anno, Onward, uscito solo a fine agosto.

La bella notizia, per gli appassionati frequentatori di Festival, è che Soul aprirà la Festa del Cinema di Roma il prossimo 15 ottobre, in anteprima assoluta nella Capitale. Una scelta coraggiosa, trattandosi di animazione, e già accolta con calore ed entusiasmo.

Sinossi e trailer di “Soul”

Come il titolo stesso suggerisce, Soul è una storia popolata da anime, piccoli concentrati di luce bluastra, simili a fuochi fatui, dalle sembianze umane. Protagonista è Joe Gardner (con la voce di Jamie Foxx nella versione originale), un insegnante di musica delle scuole medie con la passione per il jazz. Un giorno ha la possibilità di realizzare il sogno di suonare in un grande jazz club, ma un incidente separa la sua anima dal corpo. Si ritrova così in una specie di limbo, un’altra “scuola”, questa volta di anime che aspettano di arrivare o ritornare sulla Terra in forma di bambini. Tra le avventure che vive in questo limbo, Joe deve riuscire a ritornare nel suo corpo prima che sia troppo tardi.

Dalle premesse la Pixar sembra quindi voler ricalcare i passi di Inside Out (2015) e di bei titoli recenti come Coco (2017). Affronta cioè temi complessi su più livelli, in modo da conquistare un pubblico vasto, di adulti e di piccoli spettatori.

Riportiamo qui il trailer italiano ufficiale:

https://www.youtube.com/watch?v=kFHYnxjj7O0
Trailer italiano “Soul”

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valeria-verbaro-framed-magazine
Classe 1993, sono praticamente cresciuta tra Il Principe di Bel Air e le Gilmore Girls e, mentre sognavo di essere fresh come Will Smith, sono sempre stata più una timida Rory con il naso sempre fra i libri. La letteratura è il mio primo amore e il cinema quello eterno, ma la serialità televisiva è la mia ossessione. Con due lauree umanistiche, bistrattate da tutti ma a me molto care, ho imparato a reinterpretare i prodotti della nostra cultura e a spezzarne la centralità dominante attraverso gli strumenti forniti dai Cultural Studies.

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