In una parola cerimonia di chiusura di Venezia 77 è stata semplicemente emozionante, soprattutto la prima metà. Come è naturale, l’apprensione per questo primo grande Festival post-Covid si è poi riversata nella sensazione di avercela fatta, di aver compiuto un’impresa eccezionale in un momento di fatto straordinario.
La cerimonia di chiusura di Venezia 77
Si è deciso di iniziare con una poesia, recitata dalla stessa autrice, Mariangela Gualtieri, che il 14 aprirà la Biennale Teatro. Si intitola Nove marzo duemilaventi, una data che inevitabilmente rimarrà nella nostra memoria per l’effetto che ha creato nelle nostre vite, quel freno obbligato che ha messo le nostre esistenze in pausa. Subito dopo sul palco, una vecchia canzone acquista per gli stessi motivi un senso tutto nuovo, e una lacrima inizia già a scendere, memore di quello che è passato. Il brano è Adesso e Diodato la esegue accompagnato dal Maestro Rodrigo d’Erasmo.
Arriva quindi il discorso della madrina, Anna Foglietta, visibilmente emozionata e ormai poco attenta a nascondere la voce tremante e gli occhi lucidi. È un momento bellissimo, senza un perché. È proprio quella sensazione di aver superato un ostacolo impossibile e poter tornare di nuovo a respirare profondamente.
A un certo punto le sue parole colpiscono senza riparo, costringendoti a emozionarti con lei. Invita tutti, in Sala Grande e a casa a scegliere un ricordo di questa edizione così speciale e nasconderlo in un posto segreto, tra la testa e il cuore. Portando una mano sulla guancia aggiunge: Io lo terrò qui, come un bacio schioccato. La semplicità e la purezza di questo gesto, in un momento in cui la distanza fisica dei corpi è necessaria e difficile, fa sentire forte il calore umano che si è respirato, nonostante tutto, in questa Venezia.
È una festa, una grande celebrazione, soprattutto, del coraggio di ricominciare e rinascere. Roberto Cicutto (Presidente della Biennale) afferma in proposito di non essere orgoglioso solo perché il Festival di Venezia è stato il primo a rischiare, ma perché ha dimostrato che è possibile trovare un nuovo equilibrio, in sicurezza e nonostante tutto.
Al di là di tutto questa meravigliosa (auto)celebrazione e dichiarazione d’amore al cinema, la Mostra Internazionale d’arte cinematografica, rimane una competizione. Vediamo dunque i premi assegnati nelle varie sezioni.
Venezia 77, i vincitori della Selezione Ufficiale
La giuria presieduta da Cate Blanchett ha assegnato:
Il Premio Mastroianni – per giovani attori/attrici esordienti a Roullah Zamani (Khorshid – Sun Children). Il film di Majid Majidi denuncia il lavoro minorile, tanto che sia Zamani sia la sua co-protagonista sono attori presi dalla strada, ragazzi che hanno trascorso tutta l’infanzia a lavorare come ambulanti. Il cinema in questo senso ha stravolto le loro vite.
Il Premio Speciale della Giuria a Konchalovsky per Dorogie Tovarischi! (Dear Comrades).
Il Premio per la Migliore Sceneggiatura a Chaitanya Tamhane per The Disciple.
La Coppa Volpi per la Migliore interpretazione femminile a Vanessa Kirby per il toccante Pieces of a Woman, dedicata tutte le donne che hanno perso un figlio appena nato.
La Coppa Volpi per la Migliore interpretazione maschile a Pierfrancesco Favino per Padrenostro di Claudio Noce. È la prima Volpi per Favino, che con un bellissimo discorso l’ha dedicata agli occhi che brillano al buio della sala. A tutti noi che non riusciamo a fare a meno del cinema.
A Kiyoshi Kurosawa il Leone d’argento per la Miglior Regia con Moglie di una spia.
Il Leone d’argento – Gran premio della Giuria Michael Franco per il suo distopico Nuevo Orden.
Il Leone d’oro al Miglior Film è stato assegnato a Chloé Zhao per Nomadland, regista sceneggiatrice e montatrice di questo road movie al femminile, interpetato da una, meravigliosa come sempre, Frances McDormand. Se Venezia mantiene la tendenza degli ultimi anni, rivedremo presto questo film nella stagione dei premi di inizio 2021, Oscar compresi.
Orizzonti e altri premi
La sezione Orizzonti ha visto trionfare l’italiano Pietro Castellitto per la Miglior Sceneggiatura de I Predatori. Nel suo rocambolesco discorso, il giovane regista esordiente ha intelligentemente dedicato il premio:
A chi non la pensa come me, perché solo legittimando i nostri oppositori, quindi solo dallo scontro con chi è in disaccordo, può nascere una reale rivoluzione culturale, la vera modernità.
Pietro Castellitto
Sempre nella sezione Orizzonti, tra i sette premi in totale, la Migliore Regia è stata riconosciuta a Lav Diaz per Laihi, Hayop. Il Premio al Miglior Film è andato invece a The Wasteland di Ahmad Bahrami.
Quest’anno aveva poi sorpreso la presenza del grande game designer Hideo Kojima nella giuria di Venice VR Expanded. La sezione dedicata alla realtà virtuale ha premiato quattro opere su un totale di quarantaquattro. Il primo premio è per Fan Fan, regista cinese, con il suo Sha Si Da Ming Xing (Killing a Superstar).
A conti fatti questa 77° edizione è stata memorabile per tanti motivi. Al di là dell’ovvio e contingente fattore-Covid si è confermato un Festival di qualità, nonostante le difficoltà del caso. L’appuntamento è rinnovato al 2021, dall’1 all’11 settembre.