DANILO DONATI, PIERO TOSI, ANNA ANNI

I FIORENTINI DI PIAZZA DI SPAGNA

Nella sua prolifica carriera Franco Zeffirelli ha sempre fatto affidamento a professionisti in grado di vestire, con costumi ricercati, la raffinatezza registica dei suoi lavori.  Tra i tanti costumisti con cui ha lavorato, tre occupano un posto particolare nella vita del regista fiorentino: Piero Tosi, Danilo Donati e Anna Anni. A legarli, prima di un sodalizio lavorativo, un legame di amicizia nato quando erano solo studenti. Con loro Zeffirelli ha condiviso il progetto più grande e ambizioso: sono riusciti a dare corpo alle loro idee, “intessendole” e traducendole in stile.

I quattro si conoscono ancora studenti all’Istituto d’arte di Porta Romana di Firenze, dove Piero, Danilo e Anna studiavano. Ancora non lo sanno, ma quell’intesa che subito nasce sarà il primo passo verso una lunga carriera di successi. Dopo l’incontro di Franco con Visconti, il “gruppo fiorentino” si trasferisce a Roma, in un appartamento spoglio che si affacciava su via Due Macelli. Un po’ come Rodolfo de La bohème e i suoi amici. Un appartamento che diventa fucina di idee, di scambi, incontri e contaminazioni: Zeffirelli lo ricorderà come un luogo brulicante di vita. Il luogo ideale per conoscere la materia su cui poi ognuno di loro si troverà a lavorare: storie, persone personaggi.

DANILO DONATI

“Un genio che aveva brillato fin da quando era giovanissimo” (Zeffirelli su Danilo Donati)

Danilo Donati è l’ultimo del gruppo fiorentino ad approdare all’appartamento di via Due Macelli, e ha alle spalle un’esperienza a teatro con Visconti. Qui incontra il cinema ma il suo sogno è quello di diventare pittore: la sua passione per i grandi maestri dell’arte si riflette nei suoi costumi. Quelli che realizza per Romeo e Giulietta di Zeffirelli (per i quali Donati vince l’Oscar) guardano ai dipinti di Pisanello. Costumi magnifici, che spiccano per l’opulenza dei colori e dei tessuti, e che hanno contribuito a rendere il film del 1968 il capolavoro cinematografico di Zeffirelli. Sempre per l’amico Franco progetta i costumi per La bisbetica domata con Liz Taylor e Richard Burton, e per Fratello Sole e Sorella Luna (1972).

Danilo Donati e l’abito realizzato per Giulietta. Credits:  sipario.it + imore.it

PIERO TOSI

Con Piero Tosi Zeffirelli lavora tantissimo, in tutti i settori del teatro: dalla prosa, all’opera lirica e persino per il varietà (I saltimbanchi con Walter Chiari). Zeffirelli sceglie Tosi anche per alcuni lavori cinematografici: per La Traviata (1983) Tosi riceve una (ennesima) candidatura all’Oscar.

 “Un mago, in grado di far risorgere la storia, portando il passato nel presente” (Zeffirelli su Piero Tosi)

Certo, nell’immaginario collettivo la figura di Piero Tosi è principalmente legata al regista Luchino Visconti (come dimenticare l’abito da ballo di Claudia Cardinale ne Il Gattopardo?): all’origine di questa prolifica collaborazione c’è ancora una volta lo zampino dell’amico Franco (Zeffirelli): dapprima riesce a fargli ottenere il ruolo di aiuto regista per l’allestimento di Troilo e Cressida al Maggio Musicale, e poi, insistente riesce a procuragli una collaborazione con Visconti per Cronache di poveri amanti. (Anche se la regia del film sarà poi affidata a Lizzani, poiché Visconti dovette abbandonare il progetto).

Piero Tosi. Credits: Web

ANNA ANNI

Il membro più discreto e meno conosciuto del gruppo. Una donna riservata Anna, umile, ma di un gusto e una sensibilità raffinata: una profonda conoscenza del taglio storico, del dettaglio ma anche una mano bellissima nel rendere in pochi tratti di acquarello i tessuti dei costumi. Con l’amico Franco progetta costumi per diversi spettacoli: allestimenti maestosi come Carmen e Aida all’Arena di Verona, ma anche un piccolo gioiellino, l’Aida “in miniatura” a Busseto per il centenario verdiano, che Zeffirelli definì come “il più riuscito e più felice spettacolo d’opera che abbia mai creato”.

Zeffirelli la vuole al suo fianco in diversi film tra cui Otello (1986), Un Tè con Mussolini (1999) e Callas Forever (2002). Le parole di Zeffirelli alla sua morte non solo evidenziano una grande stima per questa straordinaria professionista, ma rivelano l’affetto e l’amicizia che li univa:

Anna Anni e il bozzetto per lo spettacolo Maria Stuarda. Credits: corriere.it + sito sartoria Tirelli

“La mia Annina era un talento raro, tutto le sembrava difficilissimo da realizzare, invece era la miglior disegnatrice che io abbia mai visto. Ora mi sento più solo e ho paura” 

Con la morte di Piero Tosi nell’agosto del 2019 se ne va anche l’ultimo membro del gruppo fiorentino. Questi artisti rivivono però nei loro lavori, ogni volta che un film viene visto, o un allestimento rimesso in scena: lavori che sono testimoni di un legame d’amicizia durato tutta una vita. Nemmeno la morte li ha separati: tre di loro, Anna, Piero (Tosi) e Franco (Zeffirelli), riposano uno a fianco all’altro nella tomba della famiglia Zeffirelli. 

Roberto Boldini
Sono un ragazzo di campagna con la testa tra le nuvole immerso tra mille progetti, se fossi una canzone sarei Confessioni di un malandrino di Branduardi. Dopo la laurea in Scenografia a Brera ho intrapreso un corso di specializzazione presso i laboratori della Scala. Quello che più mi piace è raccontare punti di vista: lo faccio disegnando, scrivendo, progettando. Più che le storie mi attraggono le persone, la loro psicologia, come vengono resi sullo schermo o su un palco il loro dramma interiore e la loro personalità (fantasticando su come le renderei io).

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