Tarantino
Quenti Tarantino su licenza Creative Commons (by Slackerwood)

Il regista Quentin Tarantino incontra i giornalisti e il suo pubblico raccontandosi prima di ricevere il Premio alla Carriera, consegnato da Dario Argento.

Tra Once Upon a Time in… Hollywood e Kill Bill

Un evento attesissimo, poter incontrare Tarantino e vederlo parlare di sé e del suo cinema sotto all’imponente volto di Uma Thurman in Kill Bill 2 (protagonista della locandina della sedicesima edizione della Festa). Abbiamo avuto la fortuna di partecipare ad un evento non scontato, soprattutto in una sala gremita. Durante la conferenza stampa l’autore ha parlato delle sue ispirazioni, quello che da una lettura può trasformarsi in immagini in movimento. O il contrario, come nel caso di Once Upon a Time in… Hollywood, che è diventato un libro dopo il film, invece di un sequel.

Il Cinema, forza vitale che influenza la realtà

Non si è tirato indietro, Tarantino, di fronte a nessuna domanda, nemmeno a quelle più silly, come le ha definite, regalando riflessioni e punti di vista interessanti. Soprattutto, in seguito alle più frequenti critiche, riguardo alla necessità del confronto (e a volte del conflitto) nella fruizione delle sue opere. Il cinema è infatti un corpo vivo per il regista, qualcosa che genera discussione per trovare senso.

E in quanto materia viva, il cinema riesce di fatto a influenzare la società: lo dice chiaramente rispondendo alla spiritosa domanda su chi vorrebbe uccidere come nei suoi film. Inaspettatamente, Tarantino fa il nome di D.W. Griffith e a quel suo Birth of a Nation che dal 1915 riaccese l’odio razziale negli Stati Uniti, ribadendo quanto il mezzo audiovisivo sia in grado di plasmare gli eventi storici al di là dello schermo.

Quentin Tarantino alla conferenza stampa di RFF16
Quentin Tarantino alla conferenza stampa di RFF16

Sceneggiatore prima che regista

Forse anche per questo motivo, forse, Tarantino si è divertito a riscrivere la Storia nella sua trilogia delle ucronie, se così la vogliamo chiamare (Bastardi senza gloria, Django Unchained, C’era una volta…). La scrittura è il nucleo del suo processo creativo, come ha tenuto a precisare in conferenza. Inizia tutto dalla pagina, dalla creazione dei personaggi a cui dà una vita intera, volutamente sottintesa in molti casi.

Questa volta, con Once Upon a Time in Hollywood ha scelto proprio di compiere il viaggio all’inverso, rielaborando in forma letteraria tutto il materiale raccolto durante la lavorazione e rimasto fuori dal film.

Il romanzo, edito in Italia da La nave di Teseo, è già disponibile in libreria e ne parleremo presto.

Continuate a seguire FRAMED per aggiornamenti dalla Festa del Cinema 2021. Siamo anche su Facebook, Instagram e Telegram.

LASCIA UN COMMENTO

Per favore inserisci il tuo commento!
Per favore inserisci il tuo nome qui