Cynthia Erivo in Wicked. Courtesy of Universal Pictures
Cynthia Erivo in Wicked. Courtesy of Universal Pictures

“Tutti i no che ricevi ti preparano al prossimo sì” e “dieci anni di duro lavoro ti preparano al momento del successo”: sono solo alcune delle frasi, un po’ parafrasate, pronunciate da Cynthia Erivo nel corso della seguitissima campagna promozionale di Wicked – Parte 1.

La cantante e attrice britannica, infatti, sta riscuotendo enormi apprezzamenti per la sua interpretazione di Elphaba in Wicked, ma da un punto di vista di popolarità e visibilità, all’annuncio del ruolo e prima dell’uscita del film, si è ritrovata in un’evidente disparità “di immagine” con la co-protagonista Ariana Grande, nonostante sia una delle più importanti e riconosciute artiste della contemporaneità.

Con un Emmy, un Grammy Award e un Tony Award, tutti vinti per la rappresentazione teatrale (e le registrazioni dal vivo) di The Color Purple a Broadway, è la più giovane artista a inseguire il prestigioso EGOT, sfiorato già con la doppia nomination all’Oscar per il film Harriet, come protagonista e autrice della canzone originale Stand Up.

Gli esordi di Cynthia Erivo

Diplomata alla Royal Academy of Dramatic Art (di cui da quest’anno è vice presidente), ha debuttato a teatro intorno al 2010, ottenendo già nel 2011 la parte di Deloris Van Cartier / Suor Maria Claretta nel produzione britannica di Sister Act e nel 2013 quella di Celia nella produzione (sempre britannica di The Color Purple). Entrambi i ruoli, curiosamente, nati al cinema con Whoopi Goldberg.

Nel 2014 è stata la prima Chenice in I Can’t Sing! The X Factor Musical, nel West End e circa un anno dopo, il grande salto, con le stagioni 2015/2017 a Broadway, sempre con The Color Purple. È nel 2016, in particolare, che vince il suo Tony Award.

Mentre è ancora a Londra prende parte ad alcune serie tv, come Chewing Gum di Michaela Coel, in cui (simpatica coincidenza) recita anche Jonathan Bailey, ritrovato sul set di Wicked in un ruolo chiave. In questi anni non lascia mai il palco, fino al momento in cui decide di dedicarsi al cinema. Tra il 2017 e il 2024 prende dunque una pausa dalle scene, tornando solo nel 2024 con A Little Night Music, nel ruolo di Petra, al Lincoln Center Concert.

Il cinema per Cynthia Erivo

Il debutto cinematografico arriva nel 2018 con Widows di Steve McQueen e dello stesso anno è anche 7 sconosciuti a El Royale. Nel 2019 esce Harriet, il film di Kasi Lemmons che la porta agli Academy Awards, e che la lega per sempre a una figura fondamentale della storia statunitense. Attivista abolizionista, Harriet Tubman era una schiava che, dopo essere fuggita, aiutò altri 70 schiavi circa a liberarsi attraverso più di dieci “missioni” di salvataggio, usando la rete segreta di attivisti e luoghi sicuri noti come La ferrovia sotterranea. Fu anche una spia e una sentinella armata durante la guerra di secessione e un’attivista del movimento per il suffragio femminile.

Courtesy of Universal Pictures

Nel 2021 Erivo appare poi in Chaos Walking con Tom Holland e in Needle in a Timestack, ma soprattutto diventa il volto e la voce di Aretha Franklin nella terza stagione di Genius (format biografico di National Geographic disponibile su Disney+). Ed è incredibile come Cynthia Erivo sia riuscita a modulare la sua voce e la sua tecnica per cantare come la Regina del Soul.

L’evento che comunque, quell’anno, sancisce il suo crescente prestigio nel mondo del cinema è la partecipazione alla Mostra del cinema di Venezia come membro della giuria presieduta da Bong Joon-ho (è l’anno in cui vince all’unanimità L’événement di Audrey Diwan).

Il presente e il futuro per Cynthia Erivo

Prima di Wicked è stata la Fata Turchina per il Pinocchio Zemeckis e dopo Wicked – Parte 1 è attesa al cinema, naturalmente per la Parte 2, ma lavorerà anche per l’adattamento dello spettacolo teatrale Prima Facie di Suzie Miller, portato in scena al West End da Jodie Comer due anni fa. Un importante testo che affronta il tema della violenza sessuale di fronte alla legge.

Erivo si è inoltre esibita più volte in occasioni di gala, come ai Kennedy Center Honors 2023 per Dionne Warwick: la sua performance di Alfie è ormai virale su ogni social.

Stupisce perciò anche il fatto che fino a oggi la sua carriera discografica sia abbastanza ridotta. In studio ha inciso un solo album, Ch. 1 Vs. 1, se si escludono quelli in collaborazione e la colonna sonora di Wicked. Inoltre, compreso il brano Stand Up, ha inciso solo 6 singoli. La verità, se vogliamo, è anche che la splendida voce di Cynthia Erivo va ascoltata dal vivo, su un palco (anche in Wicked canta live, come Ariana Grande). Non importa se non registra più nuovi brani, basta che continui a esibirsi!

Erivo, infine, attraverso la sua sensibilità di artista sta gradualmente usando la sua visibilità per rivolgersi al pubblico, in quanto donna nera e queer, a proposito di questioni identitarie, che hanno sempre a che fare con il cinema, la tv e l’arte. Con le immagini quotidiane in cui si desidera riconoscersi, prima di tutto, e trovare un’esperienza che parli anche della propria unicità.

Per questo, come ha spiegato più volte, ha voluto partecipare al processo di ideazione dell’aspetto di Elphaba, nella scelta delle micro-braids (le trecce molto sottili), le unghie, le lentiggini molto scure. Tutti elementi essenziali della rappresentazione nera in un personaggio che già di per sé è preso di mira e discriminato per il colore della sua pelle (verde). Il sottotesto è evidente: Cynthia Erivo ha voluto, giustamente, mettere in chiaro che al centro e dietro la maschera del personaggio c’è una donna nera che comprende perfettamente la discriminazione di cui si parla. E che rende alcune scene ancora più dense di significati, come l’ormai nota sequenza improvvisata del ballo all’Oz Dust.

La storia di Elphaba, semplicemente, nella versione di Cynthia Erivo è una storia mai raccontata prima, per tutto ciò che l’attrice porta con sé e di sé. E il suo nuovo war cry per la Wicked Witch ne è la prova. Un altro motivo per cui resterà a lungo nella memoria del pubblico.

Su Wicked (e il war cry di Defying Gravity), leggi anche: Siamo tutte Wicked Witches, streghe ribelli che “sfidano la gravità”

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