La Notte è un Giorno Dispari, Calamazú
La Notte è un Giorno Dispari, Calamazú

Il giovane regista Vincenzo Giordano, vincitore del Fellini Film Festival con il corto La Sirenetta, ha presentato all’Italian Pavillon di Cannes la sua nuova opera, La notte è un giorno dispari, in cui racconta uno spaccato di realtà in cui inganno e fatalità si intrecciano in una spirale di scelte sbagliate.

La notte è un giorno dispari è uno specchio di una realtà che potrebbe circondarci, o forse già ci circonda, in cui spesso vogliamo o siamo costretti ad essere inconsapevoli del pericolo che ci si para davanti agli occhi, ma allo stesso tempo è il riflesso della fragilità umana e di quanto spesso non si abbia la possibilità di superare la disperazione con i propri e soli mezzi e di quanto essere figli voglia dire ribellarsi, realizzare il proprio segreto e guardare con occhi diversi tutto quello che è stato e che è di diverso da noi. E’ possibile trovare un’affinità con le nostre fondamenta, la nostra terra, i nostri genitori, ma non nell’interezza.

La notte è un giorno dispari è il primo corto prodotto da Calamazú, società di produzione cinematografica fondata dallo stesso Giordano e da Carmen Bagalà, produttrice under 30, diplomata al Centro Sperimentale di Cinematografia e laureata in Economia e Management per Arte, Cultura e Comunicazione alla Bocconi.

Calamazú, con riferimento a La Notte è un Giorno Dispari, ha applicato il disciplinare Green Film per una produzione cinematografica sostenibile. Il cortometraggio è stato realizzato con il contributo della Film Commission Regione Campania e Regione Campania e con il sostegno della Direzione Generale Cinema per l’audiovisivo del MIC.

Sinossi

In paese è appena apparso un chiosco ambulante di ‘O pere e ‘o Musso – un ammasso di cianotici scarti di macelleria – e il piccolo Tommaso non può immaginare che il suo destino sia nelle mani di Vittorio, l’uomo che sta fendendo la carne davanti ai suoi occhi. Ma stanotte nulla è come sembra, e anche partecipare a una ghiotta lotteria può trasformarsi nella peggiore delle catastrofi.

La notte è un giorno dispari, mostri e inevitabilità

Solo di notte i mostri possono attaccare, perché di giorno tornano ad essere umani e dimenticano ciò che hanno fatto nascosti dal buio per continuare a sopravvivere tra le apparenze.

Il cortometraggio di Vincenzo Giordano si contamina con il thriller e il disaster movie, utilizza un registro che sembra in alcuni momenti scollato dal reale e proprio di un regime altro, quello di un incubo da cui è difficile svegliarsi. La regia ricercata, con inquadrature e punti di vista mai scontati, si affianca alla fotografia di Filippo Mariano, che “tinge” di tonalità neon i momenti più significativi, rendendo pulp la tombola losca che viene giocata ai danni di un malcapitato ingenuo, oggetto di un piano mortale.

Ma mentre i personaggi rispettano il proprio ruolo, o ne sono vittime, l’inevitabile rade al suolo qualsiasi possibilità di redenzione, o semplicemente di proseguimento sofferto della propria esistenza ai margini. Nella notte ognuno perde qualcosa, e si convince che il caso sia solo un’illusione.

Silvia Pezzopane

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