Orvieto cinema fest
Illustrazione Sara Tarquini

Si è concluso ieri l’evento dell’Orvieto Cinema Fest con una cerimonia “in presenza” nella location unica del teatro Mancinelli.

Nella cornice di un teatro storico si è svolta la cerimonia di premiazione dei cortometraggi vincitori della terza edizione dell’Orvieto Cinema Fest. In un’atmosfera intima, ma sempre tutti ad un metro di distanza dagli altri, la platea e i palchetti si sono riempiti di sguardi affacciati sulla condivisione di un momento di unione significativo. Quattro le categorie premiate più tre riconoscimenti speciali e una menzione. Una moltitudine di sguardi sul mondo, legati dalla voglia di mostrare, nella sala piena.

Tutti i corti finalisti erano visibili in questi giorni su MyMovies: 28 opere variegate, drammatiche, tenere, intense. Ognuna con la sua anima e il suo obiettivo. Dopo la prima parte online, quasi a riprendere il tema di quest’anno legato alla presenza della tecnologia nella quotidianità, abbiamo potuto partecipare ad un incontro tra amici, ritrovandoci dopo tanto tempo.

Premi speciali

Premio Best Music: Inverno, di Giulio Mastromauro (2020), Italia

Un riconoscimento veramente speciale, conferito dalla casa discografica GDM Musica (specializzata nella realizzazione di colonne sonore), poiché nel cortometraggio di Giulio Mastromauro (vincitore ai David di Donatello 2020 e nella prossima edizione dei premi Oscar), il lavoro sulla musica è imprescindibile. I suoni e le note dipingono gli accenni di grigio e polvere che connotano il dramma di un bambino in un parco giochi addormentato.

Premio AIR3: Gas Station, di Olga Torrico (2020), Italia

L’Associazione Italiana Registi premia la giovane Olga Torrico (anni 1991) per un’opera che affronta un momento di passaggio e di scelta affrontato con intenzione poetica e commistione di tecniche e materiali visivi.

Premio MyMovies: Sodom & Gomorrah, di Curtis Essel (2019), Ghana

Il corto documentario viene premiato per l’intensità dei personaggi e delle loro voci, che raccontano una realtà danneggiata e drammatica, quella degli abitanti di Jamestown, nel Ghana.

Premi ufficiali

Best National: Gas Station, di Olga Torrico (2020), Italia

Gas Station vince come miglior cortometraggio italiano aggiudicandosi un premio significativo e la promessa per un prossimo lavoro. L’autrice non solo firma la regia ma anche il soggetto, inoltre è lei il volto protagonista del corto, che mostra ogni lato della sua autobiografia concedendosi come uno spaccato sensibile sulla sua vita.

Foto di Enrico Lunetti
Best International: Rio, di Zhenia Kazankina (2019), Russia

Vince come miglior corto internazionale l’opera prima di Zhenia Kazankina, dove il confine non è solo geografico ma anche onirico. Un albergo notturno dove una ragazza si ritrova a sognare la vita che vorrebbe, lontana dai corridoi dell’edifico e dalla monotonia del suo lavoro.

Rio, Zhenia Kazankina (2020)
Best Animation: Sarkan (The Kite), di Martin Smatana (2019)

Una realizzazione dai toni poetici che attraverso l’uso dei materiali, cuciti e assemblati insieme, dona una narrazione metaforica e sospesa sul senso della vita e la separazione dopo la morte. Commovente e profondo, The Kite ha messo immediatamente d’accordo la giuria per la grande capacità di raccontare il tempo. Vince la terza edizione come miglior corto d’animazione.

Best Theme Short: Virtuelle, di Léopold Kraus (2019) Francia

Virtuelle vince il premio riservato alla categoria della terza edizione (portante anche per il parallelo contest di illustrazione). Quest’anno il tema era quello della tecnologia e della sua onnipresente presenza nella nostra quotidianità. Una questione di un’attualità imprescindibile, data la centralità dell’uso di telefoni e device durante i mesi passati in isolamento.

Il vincitore mostra come la vita online arrivi a dominare quella offline. La protagonista è una studentessa universitaria le cui immagini private vengono mostrate sui social dall’ex ragazzo.

Foto Enrico Lunetti
Menzione speciale: Loca, di Maria Salgado Gispert (2020), Spagna

Una menzione speciale per un corto che, al di là della scrittura e del soggetto di sceneggiatura, fa una coraggiosa scelta sia per quanto riguarda l’estetica che per lo stile della recitazione.

Per l’occasione la regista ha inviato un ringraziamento in particolare per il riconoscimento al lavoro sulla recitazione dei due protagonisti, condotto attraverso una ricerca di background e una grande libertà di esecuzione.

Mentre il sipario si chiude le organizzatrici pensano già alla prossima edizione, per conoscere le novità continuate a seguirci su FRAMED!

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