Il cult natalizio che da anni accompagna la nostra Vigilia davanti alla TV torna al cinema: Una poltrona per due di John Landis arriva come evento speciale solo il 9, 10 e 11 dicembre grazie ad Adler Entertainment. A oltre 40 anni dal suo debutto sul grande schermo, la geniale commedia del 1983, con protagonisti Eddie Murphy e Dan Aykroyd, torna in versione restaurata in 4K.
La trama
A causa di una scommessa tra i ricchi e avari Fratelli Duke (Don Ameche e Ralph Bellamy), le vite dello squattrinato Billy Ray Valentine (Eddie Murphy) e dell’altezzoso Louis Winthorpe III (Dan Aykroyd) vengono scambiate. Insieme all’astuta Ophelia (Jamie Lee Curtis), Winthorpe e Valentine formano un trio pronto a compiere una rocambolesca vendetta nel mondo della finanza.
Perché torneremo al cinema per Una poltrona per due
Influisce più l’ambiente o la personalità? Questo è l’esperimento dei due ricchi fratelli, senza rispetto per le vite altrui, convinti di poter dimostrare una questione universale attraverso uno scambio di vite. Chi ama la brillante ironia di John Landis non può di certo sottrarsi alla visione doppia quest’anno di uno dei film più amati delle feste (ma anche dell’opera del regista di Animal House, The Blues Brothers e Un lupo mannaro americano a Londra).
Una poltrona per due/Trading Places è analisi e rilettura della collettività attraverso un gioco delle parti sotto una nuova luce. È fotografia “buffa” di una società dei consumi che convive con la più misera povertà, fianco a fianco, nella città dei sogni: New York (dopo Philadelphia). Racconto di opulenza e miseria in cui burattinai fanno la fine di giocattoli di pezza e in cui le riprese delle Twin Towers si fanno simbolo e diventano immagine-memoria di una fase storica ed economica in tutto il suo splendore, prima dell’annientamento di quell’immagine.
E sicuramente John Landis racconta tutto con il tocco di un “drammaturgo” ispirato (che visti i tempi inserisce quel tot di nudità femminile e di battutacce da prigione), e cita i suoi preferiti, per rapportare il presente (gli anni ’80 dell’uscita del film) all’opera di Mozart, senza sbavature.
Dall’approfondimento che puoi leggere per intero qui.