IO SONO BATMAN. Il Cavaliere oscuro dal fumetto al grande schermo. Bietti Edizioni.
IO SONO BATMAN. Il Cavaliere oscuro dal fumetto al grande schermo. Bietti Edizioni.

Una storia longeva (iniziata nel 1939) e un fascino coinvolgente che attraversa gli ultimi 40 anni di cinema: Batman è il difensore notturno senza poteri speciali di cui ci innamoriamo ad ogni trasposizione. Contemporaneamente all’uscita in sala dell’ultimo film di Matt Reeves (qui la nostra recensione), con un Batman interpretato da Robert Pattinson, Edizioni Bietti pubblica il suo Fotogramma #19: IO SONO BATMAN. Il Cavaliere oscuro dal fumetto al grande schermo. A cura di Andrea Fontana e Giovanni Campodonico, il saggio ripercorre la storia del personaggio iconico analizzandolo come “archetipo che trascende tempo e spazio, unico, immutabile eppur capace di cambiare continuamente, a seconda dell’autore che lo affronta“.

La cronologia dell’Uomo Pipistrello

Il personaggio di Batman attraversa più di 80 anni di storia, gli autori ne tracciano la cronologia attraverso le “apparizioni” e le interpretazioni. Ogni capitolo si concentra su un periodo storico e comprende due paragrafi: uno dedicato alla dimensione fumettistica (curato da Giovanni Campodonico), l’altro alla rappresentazione audiovisiva, tendenzialmente cinematografica (curato da Andrea Fontana).

Eroe iconico dei nostri tempi, emerge dalle pagine come non completamente definibile, e per questo ancora più affascinante. Fa la sua prima apparizione nel 1939, sul Detective Comics numero 27, e il suo nome è Bat-Man, con un trattino nel mezzo, ma è solo nel 1943 che la Columbia Pictures decide di produrre un serial cinematografico in 15 puntate a lui dedicato.

Forse la versione cinematografica che più rimane impressa nella nostra memoria di spettatori e spettatrici è quella del 1989, una sorta di rinascita per il personaggio che aveva perso un po’ delle sue peculiarità (in particolare con la serie che vedeva Adam West protagonista). Grazie al lavoro svolto da Tim Burton nei suoi due lungometraggi sulla natura ambigua e i tratti più controversi del miliardario solitario, Batman si muove in un’atmosfera dark che lo accoglie come una “casa” ideale.

Prima di arrivare alla trilogia di Nolan e all’ultima versione, gli autori si soffermano anche sulle serie animate dedicate a Batman: nel 1992 Batman: The Animated Series, seguita da Batman. Cavaliere della notte (1997) e Batman of the Future (1999) tutte curate da Bruce Timm.

Batman nel presente

Il Batman contemporaneo assume tratti psicologici molto più complessi: sia nei fumetti che al cinema appare più emotivo, sensibile, vulnerabile. Il punto di arrivo, almeno per ora, è un rinnovamento cruciale. Revees destruttura non solo l’eroe ma anche tutto ciò che lo circonda raccontandone la storia con il linguaggio del noir.

A ottantatré anni di distanza da quel 1939 in cui Kane e Finger inventarono Batman, media differenti si sono cimentati nella sua rappresentazione: fumetto, cinema, serie tv, romanzi, videogiochi.

IO SONO BATMAN

E, forse, il meglio deve ancora arrivare.

Gli autori:

Andrea Fontana scrive di cinema, animazione e fumetto. Collabora con Fumettologica e Segnocinema. Per Bietti ha scritto La bomba e l’onda e Studio Ghibli (con Enrico Azzano). Tra le sue pubblicazioni Satoshi Kon (Mimesis). È anche autore di Clara e le ombre (Il Castoro), e di Mostropedia (Moscabianca).

Giovanni Campodonico (Genova, 1990) ama il fumetto da quando, in culla, ha ricevuto il primo albo e si è laureato in Pedagogia con la tesi Batman contro Superman: la dicotomia educativa del supereroe. Dal 2011 scrive di fumetti su testate online, tra cui Gamesailors.it, Tom’s Hardware Italia e Gli Audaci.

Ringraziamo Edizioni Bietti per averci dato la possibilità di leggere IO SONO BATMAN. Il Cavaliere oscuro dal fumetto al grande schermo. Per ulteriori informazioni, potete consultare il sito ufficiale della casa editrice.

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Silvia Pezzopane
Ho una passione smodata per i film in grado di cambiare la mia prospettiva, oltre ad una laurea al DAMS e un’intermittente frequentazione dei set in veste di costumista. Mi piace stare nel mezzo perché la teoria non esclude la pratica, e il cinema nella sua interezza merita un’occasione per emozionarci. Per questo credo fermamente che non abbia senso dividersi tra Il Settimo Sigillo e Dirty Dancing: tutto è danza, tutto è movimento. Amo le commedie romantiche anni ’90, il filone Queer, la poetica della cinematografia tedesca negli anni del muro. Sono attratta dalle dinamiche di genere nella narrazione, dal conflitto interiore che diventa scontro per immagini, dalle nuove frontiere scientifiche applicate all'intrattenimento. È fondamentale mostrare, e scriverne, ogni giorno come fosse una battaglia.

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