"Teatro alla Scala" by sfer is licensed under CC BY-NC-SA 2.0

ll Teatro alla Scala riapre le porte ai giovani under 30, oggi alle 14:00, invitandoli a uno spettacolo storico, la ripresa (con la regia di Marina Bianchi) de Le nozze di Figaro che debuttò nel 1981 con la regia del grande Giorgio Strehler.

Lo spettacolo è a dir poco sublime: l’opera di Mozart è esaltata da un allestimento ricco di incanto e poesia. Merito senza dubbio dei sontuosi costumi (firmati Franca Squarciapino), da un lavoro magistrale sulle luci (curate da Marco Filibeck per la ripresa del 2021) e soprattutto dalla scenografia di Ezio Frigerio che ancora oggi, a distanza di quarant’anni, è in grado di emozionare lo spettatore.

La scenografia sognata di Ezio Frigerio

Per rendere il mondo frivolo e la leggerezza che si respirava nei palazzi nobiliari XVIII secolo Frigerio pensò a una scenografia mista tra il reale e il sognato. Il ‘700 di Frigerio (e Strehler) si presenta con una tavolozza di colori delicati che si mescolano tra loro in un mondo che sembra disegnato con le matite colorate.

Un’atmosfera eterea pervade tutti e 4 gli atti, come se la luce, frammentata in un pulviscolo, rimanesse sospesa. È in questa atmosfera sospesa, come in quei pomeriggi di noia dove nulla accade e il tempo sembra non scorrere, che vivono i personaggi nel palazzo del Conte: sta proprio in questa noia forse il vero motore della vicenda. Per vincerla (non avendo altri mezzi all’epoca) si tessono liaison clandestine, pettegolezzi e tranelli.

La duplice natura de Le nozze di Figaro

La scenografia, che forza la prospettiva dilatando la spazio, ci racconta di un mondo -apparentemente- lontano dalla realtà, dove la vita accade con estrema leggerezza. La solidità degli atti (tutto è costruito) fa emergere però, dietro alle ciprie e alle parrucche, la concretezza dei personaggi mozartiani. E d’altronde già nell’opera di Mozart convivono queste due componenti: se da un lato Nozze di Figaro si presenta come un’opera giocosa e leggera di puro intrattenimento, dall’altro nasce come denuncia dei comportamenti della classe aristocratica settecentesca e, in un’ottica più ampia, delle debolezze dell’uomo.

Uno spettacolo testimone di un’epoca

Per il pubblico di giovani che si affaccerà sul boccascena del Piermarini sarà l’opportunità di assistere ad uno spettacolo d’altri tempi, testimone di un’epoca (quella in cui questo allestimento è stato prodotto) dove si investiva veramente sul Teatro e sul produrre bellezza.

Con l’iniziativa di aprire la prova generale agli under 30 (a una cifra simbolica) il Teatro alla Scala fornisce un’opportunità. Questo Nozze di Figaro è uno spettacolo che, più di altri, può far innamorare dell’opera e far capire la quantità (e qualità) di bellezza che il teatro può produrre.

Sono iniziative come questa che possono salvare veramente la cultura ed avvicinare le nuove generazioni a quell’immenso patrimonio artistico, culturale e sociale che è il teatro d’opera.

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Qui il link per l’evento.

Foto in copertina: “Teatro alla Scala” by sfer su licenza CC BY-NC-SA 2.0

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