Smoke Sauna Sisterhood Credits: Ants Tammik - Alexandra Film
Smoke Sauna Sisterhood Credits: Ants Tammik - Alexandra Film

Esce nelle sale italiane come evento esclusivo, il 5, 6 e 7 febbraio 2024, Smoke Sauna, il documentario della regista estone Anna Hints, qui al suo primo lungometraggio. Vincitore al Sundance Film Festival 2023 e premiato come Miglior documentario europeo agli EFA 2023, il film svela le confessioni e i pensieri di un gruppo di donne all’interno dello spazio sicuro di una sauna “a fumo”. Qui il vapore e la penombra accolgono i racconti e la condivisione, i corpi nudi e le voci, e la purificazione, fisica e mentale, si fa mistica, come un rito per rinascere più forti di prima grazie al potere della sorellanza.

L’intimità della condivisione

Il rito della purificazione delle donne protagoniste di Smoke Sauna rientra nella pratica della sauna a vapore della regione Vana-Võromaa (Estonia del sud), anche chiamata savvusanna kombō. Mentre i corpi sudano, le anime ritrovano equilibrio, all’interno di un’usanza simbolica che la regista usa per raccontare un momento sospeso, dove i ritmi esterni vengono sostituiti da una magia interna, intima.

Dentro alla sauna, le insicurezze e i traumi che le hanno nel tempo fortificate, emergono senza peso: lo scambio tra loro è autentico, parlano di rapporti, relazioni, maternità, aborto, violenza sessuale e sessualità. Ci sono momenti estremamente struggenti, dove non vediamo sempre il volto di chi parla, ma questo non ci preclude l’empatia nei confronti di quelle confidenze, spiazzanti e al contempo espresse con grande naturalezza.

Smoke Sauna Sisterhood Credits: Ants Tammik – Alexandra Film

Il disegno della regia sulla pelle

La regista entra con grande sensibilità in questo microcosmo che sembra provenire da un tempo storico lontano; di curatrici, streghe e levatrici. La percezione è dominata da una delicata spontaneità, e contemplare le forme dei corpi, la luce che si posa su dettagli della pelle, diventa talmente ipnotico da rendere quasi inusuali i momenti in cui sono vestite e all’esterno.

La struttura ripetitiva e cadenzata del film invita chi guarda a perdersi nei movimenti, nei gesti e nelle parole: l’acqua calda fa scivolare via tutte le preoccupazioni, i ricordi drammatici, i disagi propri dell’essere una donna in un mondo in cui prevale costantemente uno sguardo giudicante che limita la libertà personale. Quei corpi, costantemente soppesati, scrutati, denigrati, trovano emancipazione e accettazione nello scambio con le altre donne, sorelle e complici.

Smoke Sauna è un’opera da non perdere, che si avvale di un’avvolgente estetica e di verità significative, in cui la tradizione incontra la contemporaneità, e il racconto al femminile è prezioso per comprendere quanto ancora le difficoltà del mondo attuale rendano difficile decidere per sé stesse. E allora ci si sente al sicuro solo con chi vive le stesse paure, senza vestiti, vulnerabili eppure fortissime, immerse nel fumo che scalda e protegge.

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Silvia Pezzopane
Ho una passione smodata per i film in grado di cambiare la mia prospettiva, oltre ad una laurea al DAMS e un’intermittente frequentazione dei set in veste di costumista. Mi piace stare nel mezzo perché la teoria non esclude la pratica, e il cinema nella sua interezza merita un’occasione per emozionarci. Per questo credo fermamente che non abbia senso dividersi tra Il Settimo Sigillo e Dirty Dancing: tutto è danza, tutto è movimento. Amo le commedie romantiche anni ’90, il filone Queer, la poetica della cinematografia tedesca negli anni del muro. Sono attratta dalle dinamiche di genere nella narrazione, dal conflitto interiore che diventa scontro per immagini, dalle nuove frontiere scientifiche applicate all'intrattenimento. È fondamentale mostrare, e scriverne, ogni giorno come fosse una battaglia.

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