Sujo, Alpha Violet, Silent R Management, La Nueva Ola - Festival del cinema spagnolo e latinoamericano
Sujo, Alpha Violet, Silent R Management, La Nueva Ola - Festival del cinema spagnolo e latinoamericano

Se è vero che ogni nome ha un significato, qual è quello di Sujo? Il segreto è riposto in un ricordo, in un’apparizione, nel riflesso lucente di un cavallo nero, nella notte ancor più nera, in corsa verso la libertà.

Il racconto di formazione delle registe messicane Astrid Rondero e Fernanda Valadez ha una componente epica che fissa la storia attraverso una serie di momenti decisivi per la vita del protagonista, Sujo, dividendosi in capitoli. L’andamento del racconto si affida per ogni capitolo a uno sguardo, a uno o più personaggi, e alla loro interazione con l’evoluzione del bambino in pericolo. Figlio di un sicario e salvato quasi per miracolo da un’azione di vendetta sanguinaria da parte del Cartello locale, cresce con sua zia e una sorta di famiglia acquisita formata da una madre, Rosalia, con i suoi due bambini. Costretto però a rimanere isolato, per colpa di una promessa, rimane lontano dalla tanto sognata vita in paese, sebbene sia la stessa vita che ha ucciso suo padre.

Presentato all’interno della diciassettesima edizione de La Nueva Ola, il Festival del Cinema Spagnolo e Latinoamericano, Sujo si è già aggiudicato il Gran Premio della Giuria World Cinema Dramatic al Sundance film festival 2024.

Nascosto dal mondo

Nella Tierra Caliente messicana tutti si conoscono e la violenza è un codice per sopravvivere. Il traffico di droga gestisce le dinamiche dei rapporti, arruola giovani sacrificabili cui vengono attribuiti numeri; decreta chi può continuare a sopravvivere in quell’inferno in terra, e chi può esserne strappato via per un altro tipo di inferno. Sujo è un bambino impaurito, preda di un progetto di morte e vendetta iniziato con l’eliminazione di suo padre, il killer soprannominato El Ocho. Sua zia Nemesia (Yadira Perez Esteban) fa un solenne giuramento per risparmiarlo: Sujo non lascerà mai la sua casa, una baracca sperduta nel nulla, non si avvicinerà neanche in futuro ai traffici in paese. Questo lo terrà vivo.

Considerata da molti una strega, a Nemesia è affidato uno dei capitoli del film, la sua presenza costituisce il forte elemento di realismo magico che fonde il sogno con la realtà, e nel sogno Sujo la ascolta, la teme, la ama come una madre. Particolarmente incline al dialogo con ciò che è invisibile alla ragione, la donna tiene nascosto il nipote, proteggendolo, ma costituendo anche per lui uno spiraglio su un mondo diverso in cui le parole sono più importanti del denaro.

Il destino del ragazzo non è però scritto, come l’eroe di una storia che rivelerà solo alla fine il suo mistero, Sujo (Juan Jesús Varela), ormai adolescente, rompe quella promessa: si avventura all’esterno più e più volte con i suoi fratelli acquisiti, Jeremy (Jairo Hernández Ramírez) e Jai (Alexis Jassie Varela), che hanno iniziato a interpretare la loro parte in un gioco dove è difficile uscire vincitori, lo stesso che ha annientato El Ocho anni prima.

Femminile/Maschile

Come si può scampare a un tatuaggio scritto sul petto e all’eventualità di morire nel silenzio? All’interno di uno scenario sociologico danneggiato, dove i ragazzi sono vittime della maledizione di fare gli stessi errori dei padri, solo la volontà di lasciarsi tutto alle spalle può innescare la scintilla del cambiamento. Qui gli uomini e le donne hanno compiti ben codificati, imposti senza regole scritte, come condanne.

Nemesia, indipendente e coraggiosa, viene additata come una strega, e Rosalia, la donna che vive con lei, è ritenuta una sgualdrina dall’ex marito alcolista proprio per la relazione intessuta con un’altra donna. Il contraltare di una femminilità così forte e sprezzante, è un maschile vulnerabile, che è costretto a ostentare costantemente una virilità fatta di armi e insensibilità. Spesso Sujo, diverso dagli altri ragazzi, viene additato come una femminuccia, ma è proprio la sua diversità a condurlo verso una nuova prospettiva (e a salvargli la vita).

Il ragazzo si lascia indietro la morsa di una prigione sociale, spezzando la catena che ha finito con l’intrappolare anche i suoi amici. Le due registe sono attente nella rappresentazione del femminile e del maschile: i loro personaggi ribaltano le etichette, prima Nemesia e Rosalia, con il loro schiaffo dritto in faccia all’opinione comune, poi Sujo, con la fuga dal luogo che considera casa, verso il suo sogno più grande, tornare a studiare. La sua grande sensibilità non è più qualcosa di cui vergognarsi, ma ciò che lo rende speciale.

Il capitolo decisivo del film porta il nome di un’altra donna fondamentale per Sujo, la professoressa universitaria argentina (Sandra Lorenzano) incontrata a Città del Messico.

Cambiare rotta

Il film di Astrid Rondero e Fernanda Valadez sovrappone una narrazione di denuncia verso l’impossibilità di riscatto per intere generazioni di ragazzi cresciuti senza prospettive, all’ambiguità surreale e fiabesca di un’infanzia protetta, non in un bosco ma quasi, dove la lontananza dalla violenza onnipresente e la presenza di due donne al posto di una famiglia tradizionale dona al giovane protagonista il coraggio di mostrarsi, e di scegliere per sé.

Onirico, ma anche crudo e spietato, Sujo rappresenta una voce importante da ascoltare.

Potete trovare una selezione di film del Festival del Cinema Spagnolo e Latinoamericano su MyMovies.it nella sezione La Nueva Ola.

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Silvia Pezzopane
Ho una passione smodata per i film in grado di cambiare la mia prospettiva, oltre ad una laurea al DAMS e un’intermittente frequentazione dei set in veste di costumista. Mi piace stare nel mezzo perché la teoria non esclude la pratica, e il cinema nella sua interezza merita un’occasione per emozionarci. Per questo credo fermamente che non abbia senso dividersi tra Il Settimo Sigillo e Dirty Dancing: tutto è danza, tutto è movimento. Amo le commedie romantiche anni ’90, il filone Queer, la poetica della cinematografia tedesca negli anni del muro. Sono attratta dalle dinamiche di genere nella narrazione, dal conflitto interiore che diventa scontro per immagini, dalle nuove frontiere scientifiche applicate all'intrattenimento. È fondamentale mostrare, e scriverne, ogni giorno come fosse una battaglia.