A volte i programmi che credevamo di avere cambiano e in men che non si dica ci ritroviamo davanti ad un pubblico di sconosciuti a sfogarci per le nostre insoddisfazioni. Non è l’esito che ha la vita di chiunque, ma di sicuro quello che rivoluziona la vita di Miriam “Midge” Maisel: giovane donna ebrea che vive a New York nel 1958, di una bellezza incredibile e perfezionista al limite del possibile per apparire sempre perfetta agli occhi degli altri. Finché il devoto, e poco divertente, maritino Joel la tradisce con la segretaria.
A differenza di Joel, Midge, è più che divertente: è una comica, una performer, un’artista. E non ha bisogno di qualcuno che le dia la sua approvazione, ciò che le serve è un manager (se diventa la sua migliore amica ancora meglio) e un palco dove non aver paura di dire tutto ciò che una donna divorziata e disoccupata è costretta a tenersi dentro alla fine degli anni ’50.
Questo è più o meno il punto di partenza della serie The Marvelous Mrs. Maisel, arrivata alla sua quarta stagione. Mentre mi preparo psicologicamente alla quinta e conclusiva (il finale di stagione mi ha appena distrutto) vi racconto come queste ultime 8 puntate abbiano tirato fuori il meglio dalla protagonista e dalle potenzialità della serie.
Da qui in poi fermatevi se non siete in pari con la stagione perché vi dirò chiaramente come va a finire.
La quarta stagione – SPOILER
Durante quasi tutta la quarta stagione, a differenza delle tre precedenti, si ha l’impressione che nulla di rilevante stia succedendo. Ci sono eventi e situazioni, certo, ma niente di memorabile. Le prime tre invece erano dense di avvenimenti, le possiamo ricordare precisamente una per una per un fatto decisivo o un punto di non ritorno: il divorzio e l’inizio sul palco nella prima, la ricerca di indipendenza i primi spettacoli fuori dal Gaslight nella seconda, il tour con Shy Baldwin nella terza.
Fino alla sesta puntata della quarta stagione tutto era piacevolmente equilibrato. Certo, Joel ha una nuova fidanzata cinese e Milo Ventimiglia ancora non è comparso, ma le scenografie, gli abiti perfetti e i continui battibecchi tra i genitori di Midge ci distolgono da una silenziosa mancanza.
Ma arriva quel penultimo episodio che ci prepara a ciò che dovremo aspettarci, un finale di stagione in cui l’obiettivo (di Amy Sherman-Palladino e di Midge) diventa chiaro. Dal licenziamento da parte di Shy nulla è più come prima, Mrs. Maisel ha perso di vista il suo sogno e si sta nascondendo. La sua spavalderia è annacquata dalle delusioni e dai limiti imposti dall’esterno. Facendo l’errore di rivelare dettagli privati di qualcuno che non conosceva fino in fondo si è giocata il futuro da stand up comedian, ma ciò che è peggio è che rifiuta tutti gli altri ingaggi per “amore della libertà di parola”.
Il disagio di Lenny Bruce (chi è Lenny Bruce?)
Lenny Bruce è un personaggio che in The Marvelous Mrs. Maisel ha transitato sin dal primo episodio, condividendo con la donna una macchina della polizia, lei aveva mostrato il seno sul palco, lui detto oscenità, erano destinati a diventare amici. Nonostante personaggi secondari che vanno e vengono e uomini, di Midge, Lenny è una presenza costante, il loro è un rapporto di profondo rispetto e ammirazione reciproca, sono due comici e hanno voglia di far ridere le persone.
Dovete sapere che Lenny Bruce è esistito realmente, era uno stand-up comedian statunitense, molto famoso per la sua comicità satirica vogliosa di scavare nei risvolti più scabrosi della religione, della politica e del sesso. Fu arrestato tantissime volte, ebbe una condanna nel 1964 per oscenità, aprì la strada alla stand-up comedy che venne dopo.
Midge e Lenny avevano avuto una serata particolarmente romantica nella terza stagione, finita però con un saluto a distanza davanti alla porta di un hotel. Nella quarta stagione, dopo che Midge l’ha raccolto svenuto dalla strada per farlo dormire nel letto del figlio, i due discutono per la prima volta. L’uomo non accetta le premure, il fatto che lei sia anche un genitore, la realtà del giorno paragonata alla forza della notte. Un litigio stupido, che si risolverà con delle scuse sentite e con una corsa sotto alla neve (non per scelta) fino, di nuovo, alla stanza di Lenny. Stavolta non è Miami ma l’interno della Carnegie Hall, dove l’uomo dovrebbe esibirsi di lì a qualche giorno.
I due fanno finalmente l’amore, era il momento che aspettavamo da sempre, ma come in tutte le narrazioni di Amy Sherman-Palladino se qualcosa va troppo bene ci sarà qualcos’altro che andrà tremendamente male. Midge si alza e trova nel bagno delle siringhe e delle boccette sospette. Il vero Lenny Bruce morì a soli 40 anni di overdose di morfina.
Il Lenny di Maisel è a disagio con la quotidianità e soprattutto con la normalità. Ha una figlia che non vive con lui, frequenta delle donne ma nessuna gli rimane accanto. Usa parole roventi sulla società che detesta e in qualche modo cerca di sopravvivere all’esistenza che si è scelto.
Il finale rivelatore alla Carnegie Hall – How Do You Get to Carnegie Hall?
Lenny Bruce darà letteralmente una scossa al torpore di Midge, un figurato “calcio nel culo” da qualcuno che forse la ama, ma che prima di tutto la stima come artista. Le procura un ingaggio per aprire le serate di Tony Bennett, ma lei non vuole più fare da spalla a qualcuno, il suo piano è diventare una star con un suo spettacolo, e la libertà totale di dire ciò che desidera.
Al termine della performance di Lenny alla Carnegie Hall (che ci fu realmente il 3 febbraio 1961) Midge va a complimentarsi con lui, che la prende e la porta sul palco che si riflette ormai su poltrone vuote. Le inveisce contro, aprendole mostruosamente gli occhi su uno degli aspetti principali dell’essere un comico: prima di tutto è un lavoro, e per essere ritenuti bravi bisogna insistere e superare licenziamenti, momenti oscuri, delusioni, arresti.
Palladino torna a fare la sua magia: questa quarta stagione arriva dopo due anni di torpore, anche i nostri (la terza usciva proprio verso la fine del 2019, questa nel 2022 sia in Italia che negli Stati Uniti), e viene a darci “un calcio nel culo”. Tutto era calmo e insapore perché era così che lo volevamo, fino al terremoto emotivo, la resa dei conti: dove sono finiti i nostri obiettivi, i nostri sogni? Una sorta di fantasma del passato, quello di Lenny Bruce, che arriva fino ad una serie TV sulla stand-up comedy per dire ad una donna che vuole diventare una comica che ce la può fare, deve solo ricominciare a combattere.
Dopo i titoli di coda qualcosa ha finalmente trovato una giusta conclusione, ma ben altro ci si apre dentro, e dipende dal potere di quelle immagini. Aspetto con ansia la quinta e conclusiva.
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