Youth Sorrentino

Youth di Paolo Sorrentino, uscito nelle sale sette anni fa, esattamente il 20 maggio 2015, è il film che rappresenta la distensione artistica ed emotiva del regista. Dopo un dispendio di energie notevoli, confluite nel film che gli è valso l’Oscar, si è sollevato dal peso della responsabilità di Los Angeles e dai barocchi e decadenti terrazzi romani.

Paolo Sorrentino si fa poeta, immergendosi in una dimensione di pace soave e leggiadra, tipica dei paesaggi svizzeri composti e rigorosi. Una narrazione che si adatta al ritmo della vita, servendosi di generi musicali diversi che scandiscono il tempo e le giornate dei personaggi, e di immagini fotografiche tattili dove la luce ed il buio si completano, quasi a ricordare un’opera di Caravaggio.

Youth vanta un cast dal sapore internazionale. Da Michael Caine a Jane Fonda, da Paul Dano a Harvey Keitel. Star che trovano il perfetto spazio nell’universo sorrentiniano, abbandonandosi ai suoi sublimi intellettualismi. 

Ci troviamo in un hotel, un centro benessere in Svizzera, in cui soggiornano individui complessi come Fred Ballinger (Michael Caine), acclamato compositore di musica che non suona più da quando la moglie si è ammalata, Mick Boyle (Harvey Keitel) un regista ossessionato dal proprio lavoro ed in cerca di ispirazione, e poi i loro figli, la loro amicizia, i loro amori, quello che è stato e quello che sarà. Intrecciando la vita dei personaggi principali, vi è un complesso di soggetti minori, ma altrettanto affascinanti, come Miss Universo (Madalina Ghenea), ed il “Dio” Diego Armando Maradona, nei quali, il regista, ripone tanto vissuto e tante emozioni.

“Hai detto che le emozioni sono sopravvalutate, ma è una stronzata: le emozioni sono tutto quello che abbiamo”

Mick Boyle

Un quadro quasi dantesco, dove il centro benessere rappresenta un limbo. Un posto dove redimersi, pensare, meditare e prendersi cura del corpo e soprattutto dell’anima. Poco importa dell’inferno o del paradiso, ciò che cattura realmente la scena, sono gli orpelli sensuali della giovinezza e la sua caducità, l’amore e la vita. Un’orchestra di anime che si sfiorano con i corpi vecchi e giovani. 

Tonicità e decadenza, calore e gelo, aria e cenere, e che all’unisono compongono una sinfonia ipnotica, diretta da tormenti, desideri e ricordi d’infanzia.

Cos’è la giovinezza per Paolo Sorrentino?

La Giovinezza è una forma poetica di libertà. Leggerezza, tentazione e perversione. Un’astrazione ben lontana dal flusso del tempo e che viene riposta delicatamente nelle mani di due ottantenni, protagonisti del film. La vecchiaia è nuova gioventù. 

Cosa c’è di più seducente nel vedere due uomini anziani fare, serenamente, progetti per il futuro? Una raffinata ricercatezza che collega la condizione di uomo “libero” ad un concetto di giovinezza atipico.

Una percezione di superuomo nietzschiano, scevro da ogni tipo di costrizione, in grado di distaccarsi dal tempo e da qualsiasi emozione, proprio come accade al personaggio di Caine. Ambito Direttore d’orchestra, giovane nonostante i suoi ottant’anni, e libero nell’attendere un futuro che si radica nell’attesa di una gioventù, che per Sorrentino, è senza tempo.

Nessuno è all’altezza delle cose e del mondo

Il grande tema dell’inadeguatezza, del disagio ed incapacità dello stare al mondo è presente anche in Youth e incalza in modo sensuale. Il musicista Fred Ballinger e l’attore Jimmy Tree (Paul Dano) incarnano in modo ineccepibile il tema eterno di Sorrentino. Due persone che per ritrovare sé stesse, hanno la necessità di distaccarsi da qualcosa. Dalla musica. Dalla trappola di un robot/personaggio hollywoodiano troppo scomodo. La ricerca della propria essenza, delle proprie passioni, attraverso il distacco e la disillusione della realtà, che alle volte, spersonalizza e smarrisce. Uno stato di angoscia perenne, che non ci fa mai sentire all’altezza degli altri, delle cose e ci disperde. 

Bambina: “In quel momento ho capito una cosa importante!”
Jimmy Tree: “Cosa?”
Bambina: “Che nessuno al Mondo si sente all’altezza”. 

La vecchiaia come nuova gioventù. Il messaggio sincero e poetico di Paolo Sorrentino

Paolo Sorrentino ci offre una nuova prospettiva della vita, della vecchiaia e dell’amore. Una testimonianza di giovinezza che viene rielaborata dalla mente e non dal corpo. Dalle emozioni e non dal tempo. Speranza senza rassegnazione. Una vecchiaia che si allontana dal passato. E una gioventù che si avvicina al futuro, aspirando alla libertà e alla leggerezza.

Un messaggio carico di ottimismo, vitalità e sincerità nei confronti dell’imprevedibilità della vita e dello scorrere del tempo. 

Youth – La giovinezza è stato candidato agli Oscar per la miglior canzone originale, ai Golden Globe per la migliore attrice non protagonista (Jane Fonda) e ha vinto il premio al miglior film agli European Film Awards. È disponibile su Netflix.

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Annamaria Martinisi
Sono il risultato di un incastro perfetto tra la razionalità della Legge e la creatività del cinema e la letteratura. La mia seconda vita è iniziata dopo aver visto, per la prima volta, “Vertigo” di Hitchcock e dopo aver letto “Le avventure di Tom Sawyer” di Mark Twain. Mi nutro di conoscenza, tramite una costante curiosità verso qualunque cosa ed il miglior modo per condividerla con gli altri è la scrittura, l’unico strumento grazie al quale mi sento sempre nel posto giusto al momento giusto.

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