Star Wars: Episode IV - A New Hope
Star Wars: Episode IV - A New Hope

Oggi è lo Star Wars Day e come ogni anno – ognuno secondo il proprio costume – celebriamo una delle epopee cinematografiche di maggior successo della storia.

A ben 46 anni dall’uscita del primo capitolo della saga (che poi è in realtà quarto, con buona pace dei neofiti che ancora oggi intasano il web con l’eterna domanda “in che ordine è meglio guardare i film?”), Star Wars è entrato a far parte dell’immaginario di tutti. Le spade laser dei Jedi, la maschera di Darth Vader, i droidi antropomorfi, sono ormai elementi che chiunque, anche chi non si è mai approcciato alla saga, riconosce come appartenenti a questo universo fantascientifico.

Star Wars è La Fantascienza per eccellenza, almeno secondo il punto di vista del pubblico mainstream. Tutti gli altri stanno ancora discutendo sull’altra eterna questione: “Star Wars è Fantasy o Fantascienza?”. La risoluzione a tale dibattito non è materia di questo articolo. Ciò che ci importa sapere oggi è che, secondo l’immaginario comune, Star Wars rappresenta probabilmente uno dei capisaldi del cinema Sci-Fi, e in quanto tale viene spesso disdegnato da chi non è avvezzo a questo genere.

Ricordi quando, intorno al 2010, l’amica del cognato di tuo cugino di terzo grado ti ha praticamente costretto a guardare Il Trono di Spade promettendoti che te ne saresti innamorato anche se odi il genere fantasy? Qui lo scopo è più o meno lo stesso.

Vediamo dunque quali sono i 5 motivi per cui dovresti assolutamente guardare Star Wars, anche se non ti piace la fantascienza (o il fantasy, se al dibattito di cui sopra hai deciso di sposare l’altra opzione):

1 – Yoda sarà il tuo life coach (ma non ti venderà nulla!)

Negli ultimi anni, nel mondo social, abbiamo assistito a un progressivo aumento di guru che promettono di risolverti la vita con un libro infarcito di massime di dubbia utilità. Ben prima che il benessere mentale diventasse una proficua operazione di marketing, c’erano Yoda e i suoi allievi Jedi a insegnarti cosine come la mindfulness e concetti buddisti legati alla liberazione dalla sofferenza esistenziale. Obi-Wan Kenobi ti insegnerà a essere paziente. Yoda ti insegnerà la differenza tra attaccamento e amore. Qui-Gon Jinn ti insegnerà l’importanza di essere concentrati sul presente.

Contrariamente ai guru di cui sopra, però, Star Wars ti mostrerà anche il rovescio della medaglia. Perché se è vero che imparare a essere stoici può migliorare la qualità della nostra vita, è anche vero che reprimere tutto ciò che giudichiamo negativo (o toxic, come si dice oggi) può portarci all’autodistruzione.

Pur definendosi nei limiti di un universo volutamente manicheo, il personaggio di Anakin Skywalker diventa infatti un monito per tutti quanti noi, mostrandoci quali sono i pericoli di un dualismo estremo. Anakin non è passato al lato oscuro solamente perché accecato dalle emozioni, ma anche perché le sue passioni più oscure non hanno trovato modo di essere liberamente espresse ed elaborate in uno spazio non giudicante. Il fallimento di Anakin è anche il fallimento di una filosofia apparentemente sana, ma in realtà molto pericolosa quando (come oggi) si avvicina sempre di più all’estremismo.

2 – Smetterai di dare per scontata la tua libertà

Lo ammetto: è stato grazie a Star Wars che ho capito per la prima volta perché la politica ci riguarda tutti. Andavo alle medie e, subito dopo aver guardato la trilogia prequel, i libri di storia cominciarono a sembrarmi più interessanti.

Raccontandoci il lento ma inesorabile declino di una Repubblica e l’ascesa di un Impero, Star Wars ci ricorda che essere nati in una democrazia è un privilegio per nulla scontato. Ci ricorda che manipolare un intero popolo per creare una dittatura attraverso il consenso è un gioco di potere spaventosamente facile. Un grande momento di crisi, uno o due capri espiatori, un pizzico di demagogia: ti ricorda qualcosa?

3 – Vuoi essere un vero leader? Impara da una donna!

Più nello specifico, segui l’esempio di Leia Organa. Ben lontana dall’incarnare l’archetipo della damigella da salvare (come potremmo erroneamente credere all’inizio di Una Nuova Speranza), Leia è diventata una vera e propria icona femminista e oggi la ricordiamo soprattutto per una stoffa da leader che farebbe invidia ai più grandi potenti della Terra.

Principessa, senatrice e generale, nel corso dei film ci mostra a più riprese una serie di qualità che dovrebbero essere imprescindibili per chiunque si trovi alla guida di un gruppo, sia che si tratti di una piccola associazione sportiva, sia che si tratti di un grande partito politico.

In primo luogo, Leia è colei che guida attraverso l’esempio. Si sporca le mani e agisce in prima persona ancor prima di dare ordini. Tratta tutti come suoi pari e la sua priorità non è di certo la gloria personale, ma la crescita dell’intero gruppo. È in grado di muovere delle critiche quando necessario, ma anche di ascoltare punti di vista differenti e delegare il comando al momento giusto. Insomma, tutto l’opposto di Darth Vader, che invece si limita a essere un despota. Sull’argomento si potrebbe scrivere un intero trattato, e se avete voglia di approfondire il discorso vi consigliamo questo video di Cinema Therapy.

4 – Il monomito ti farà sentire a casa (in una galassia lontana lontana)

Poco importa se non ti piace la fantascienza, poco importa da dove vieni, poco importa il tuo background. Star Wars sarà comunque in grado appassionarti perché si basa su una struttura narrativa che ha cominciato a esistere nel momento stesso in cui l’Uomo ha cominciato a raccontare e raccontarsi (quindi forse ancor prima dell’invenzione della scrittura).

Teorizzato nel 1949 da Joseph Campbell nel suo libro L’Eroe dai Mille Volti, il monomito è un modello comune a tutte le culture del mondo e pertanto, se usato sapientemente, ti farà sentire a casa anche in una galassia lontana lontana. Avendo pescato a piene mane dagli studi di Campbell, George Lucas ha creato un’opera di valore universale che riesce a intrattenere spettatori di tutti i paesi e di tutte le età e che ancora oggi viene presa ad esempio dagli studiosi di narratologia.

5 – Stai per avere un figlio? Guida alla genitorialità

Cominciamo col dire che se hai litigato con tuo figlio e vorresti fare pace con lui, una buona idea sarebbe quella di NON mozzargli le mani. Fatta questa doverosa premessa, possiamo dire che l’universalità di Star Wars è strettamente collegata anche al concetto di famiglia. In questa saga, infatti, le figure genitoriali, rivestono un ruolo chiave, specialmente quelle paterne.

Sia che riguardi genitori biologici, sia che riguardi figure adottive, Star Wars ci mette davanti a una serie di dinamiche conflittuali che, se analizzate con attenzione e debitamente ridimensionate, possono davvero aiutarci a meglio comprendere anche i nostri piccoli conflitti quotidiani. Le figure genitoriali in Star Wars sono splendidamente imperfette, ma fanno del proprio meglio con i mezzi che hanno a disposizione. Proprio come noi, in qualsiasi situazione della vita.

Ti abbiamo convinto? Se dopo aver letto questo articolo ti sentirai finalmente pronto/a a cominciare la tua avventura in una galassia lontana lontana, noi ti auguriamo uno splendido viaggio e che la forza sia con te.

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Cassandra Enriquez
Classe 1993, diplomata in Sceneggiatura presso la Civica Scuola di Cinema Luchino Visconti di Milano. Il mio imprinting col cinema è avvenuto all’età di dieci anni, facendo zapping alla TV e capitando casualmente sulla versione estesa de La Compagnia dell’Anello. Tutto ciò che è capitato dopo è in qualche modo legato a quella sera di zapping: il desiderio di lavorare col cinema, la voglia di imparare le lingue (dopo tutto Tolkien era un linguista), la smania di viaggiare, la passione per le belle storie… Sono affascinata da tutto ciò che riguarda l’arte dello storytelling e il mio sogno più grande è quello di vivere la mia vita dividendomi tra una bozza di Final Draft e una manciata di biglietti aerei di sola andata.

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