Anna Berra, A gambe all'aria
Anna Berra, A gambe all'aria

La scrittrice torinese Anna Berra torna con un romanzo brillante, pubblicato per Yume Edizioni: A gambe allaria. Reduce da una pubblicazione che ci era rimasta nel cuore, un saggio dedicato al Dracula di Francis Ford Coppola (Gremese Editore), stavolta si dedica ad un racconto frizzante che unisce un giallo misterioso alla scapestrata vita di Zelda, una giovane donna, artista di strada, con pochi, strampalati punti fissi nel suo quotidiano e un mistero da risolvere.

Vivere a gambe all’aria

Una Torino di strade conosciute a memoria fa da sfondo alla vita di Zelda, che si esibisce ai semafori per alzare qualche soldo. Nutre da sempre un profondo amore per la poesia e l’arte, ha amori passati a cui non riesce a smettere di pensare e un’amica che non ha mai avuto problemi economici pronta a sostenerla come una sorella. Inaspettatamente le arriva la notizia di un’eredità, un manoscritto di Carolina Invernizio, una fra le più popolari autrici di romanzi d’appendice, con la quale ha un legame che non vi anticipo. Ma Zelda non è l’unica ad avere in mente cosa fare con tutti i soldi che le porterà quel tesoro di pagine.

La sua routine, fatta di sigarette sul balcone, esibizioni con giravolte ironicamente osé e cianfrusaglie ovunque, si trasforma in una caccia al ladro, in compagnia di una schiera di amici. Eva, Serpico, Fabio, la nonna cartomante Adelaide: sono personaggi che la scrittrice Anna Berra delinea facendo sì che chi legge trovi in ognuno di loro al tempo stesso dettagli inusuali e particolari, ma anche parole, espressioni, che facciano pensare a persone reali.

Anna Berra, A gambe all’aria

Uno sguardo spensierato

La scrittura fluida e divertente di A gambe all’aria, l’anima libera che l’autrice ha voluto comunicare, fanno sì che le avventure di Zelda ci trascinino. “Non può succedere realmente”, oppure sì, è questo il bello degli imprevisti raccontati, tutto può succedere, dipende che tipo di reazione si adotta nei confronti dell’inatteso, che sia l’amore, un incidente, un cambiamento.

Aveva ragione Ingmar Bergman: In definitiva, cos’è l’amore? Una spasmodica smorfia che finisce in uno sbadiglio.

Anna Berra, A gambe all’aria

La leggerezza è ciò che contraddistingue la visione d’insieme, e l’incastro degli eventi diventa una rete fitta in cui si nasconde la verità, ma in fondo, è veramente necessaria questa verità? Zelda, eroina acrobata e libera da qualsiasi vincolo, guarda all’esterno come ad un mondo pieno di pazzi, e lei in fondo non è che una Alice contemporanea in balìa degli incontri, delle città, dell’eventualità di innamorarsi.

Ringraziamo Yume e Anna Berra, se ne volete sapere di più qui il sito ufficiale.

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Silvia Pezzopane
Ho una passione smodata per i film in grado di cambiare la mia prospettiva, oltre ad una laurea al DAMS e un’intermittente frequentazione dei set in veste di costumista. Mi piace stare nel mezzo perché la teoria non esclude la pratica, e il cinema nella sua interezza merita un’occasione per emozionarci. Per questo credo fermamente che non abbia senso dividersi tra Il Settimo Sigillo e Dirty Dancing: tutto è danza, tutto è movimento. Amo le commedie romantiche anni ’90, il filone Queer, la poetica della cinematografia tedesca negli anni del muro. Sono attratta dalle dinamiche di genere nella narrazione, dal conflitto interiore che diventa scontro per immagini, dalle nuove frontiere scientifiche applicate all'intrattenimento. È fondamentale mostrare, e scriverne, ogni giorno come fosse una battaglia.

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