Ahsoka
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Dopo un esordio più che convincente, lo scorso 23 agosto, il timore che Ahsoka potesse cadere nella banalità o nelle ripetizioni -visto l’andamento di molti prodotti seriali Disney – era elevato, ma per fortuna è accaduto l’esatto opposto.

Ahsoka, ingredienti per una serie (quasi) perfetta

Composta da otto episodi, Ahsoka segue le vicende dell’omonima eroina (interpretata da Rosario Dawson) in un mondo post Impero dove i nemici però sono sempre in agguato. Con l’aiuto di vecchi amici, tra cui Sabine Wren (Natasha Liu Bordizzo) sua ex-apprendista, Ahsoka si mette alla ricerca del Grand Ammiraglio Thrawn (Lars Mikkelsen) nascosto nelle profondità della Galassia e pronto a dare nuova vita all’Impero, e di Ezra Bridger (Eman Esfandi) suo vecchio amico ed alleato.

Ahsoka condensa in pochi episodi tutte le caratteristiche che mancavano ai prodotti di Star Wars degli ultimi anni (eccezion fatta per la serie The Mandalorian), creando quindi un prodotto più che convincente, ma soprattutto dando nuova luce alla saga. All’interno di Ahsoka si susseguono duelli e una continua intersezione tra passato e presente, una studiata e approfondita psicologia dei suoi protagonisti, mistero, azione, suspence ed enfasi su aspetti poco esplorati, uno su tutti il rapporto che si va a creare tra Maestro Jedi ed Apprendista, presentato in varie sfaccettature.

Ahsoka e l’ombra del passato

Una delle chiavi di lettura essenziali per poter comprendere appieno la serie è sicuramente quella del passato. Lo sguardo al passato è infatti uno dei protagonisti della narrazione e viene presentato sotto vari aspetti. Sono moltissimi gli elementi ripresi dalle serie animate, in cui il personaggio di Ahsoka funge da una delle protagoniste, alla quale viene data continuità come, ad esempio, i rapporti istaurati tra i vari personaggi, ma quello che più risalta è lo spazio dato al rapporto Anakin-Ahsoka.

L’episodio più emozionante è infatti quello in cui si ripercorre l’apprendistato di Ahsoka con Anakin (Hayden Christensen), esplorando il loro passato e il loro rapporto. L’ombra di Anakin è una presenza costante nell’intera narrazione, con una scena finale emblematica ed emozionante a coronamento.

Una minaccia costante

Altra protagonista delle vicende raccontate nella serie è la minaccia costante dell’Impero, un ritorno che sembra sempre più concreto e pressante. Il Grand Ammiraglio Thrawn, interpretato da un perfetto Lars Mikkelsen, si fa sentire anche quando non entra in scena, dimostrando quanto efficace sia stata la scrittura di questo personaggio, sicuramente uno dei migliori della serie. Menzione speciale a Ray Stevenson, scomparso improvvisamente lo scorso maggio, che ha concluso la sua carriera con una delle interpretazioni più convincenti della serie, quella di Baylan Skoll.

Non solo azione e suspence, ma anche emozioni e grandi ritorni come quello di Ezra Bridger, tanto atteso, e che ha trovato nella serie un’ottima rappresentazione e caratterizzazione. Ahsoka è quindi il coronamento seriale di Star Wars e di Dave Filoni, una serie che si è dimostrata all’altezza delle aspettative dei suoi fan, un giusto proseguimento di una delle storie più interessanti dell’universo di Star Wars. Un successo e una riuscita che saranno molto difficili da replicare.

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Rebecca Fulgosi
Mi chiamo Rebecca, classe 2000 e ho una passione smisurata per il mondo della settima arte. Studio alla facoltà di Beni Culturali con il sogno di diventare critica cinematografica, perché guardare film è una delle cose che mi riesce meglio. Il mio genere preferito è L’horror insieme ai cinecomic di cui sono appassionata sin da piccola. Tra i miei film preferiti: "La La Land", C’era una volta a ...Hollywood", "A Star is Born", "Jojo Rabbit" e "Titanic". Le mie serie preferite, "American Horror Story" e "La casa di carta".

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